Quello che non ti dicono

Business & Finanza

Ritrovare l’amor patrio attraverso il lavoro su di sé

2019-03-25 09:58:22

« Solo uomini e donne che nel loro Cuore hanno posto il futuro della nazione davanti agli interessi personali, potranno costruire una nazione con un futuro. L’Italia sarebbe già pronta se solo si scuotesse dal torpore in cui è avvolta: una piacevole sonnolenta nebulosità fatta di cellulari, selfie, automobili veloci e partite di calcio. Chi vuole prendere parte alla riedificazione dello Spirito Italico deve dimostrare di non essere più autocentrico nei propri interessi e di saper mettere le proprie qualità al servizio dell’intera comunità, come un Samurai che non combatte per se stesso, bensì mette la spada al servizio del suo signore. » Salvatore Brizzi

Articolo integrale: "La Rinascita Italica"

« I cittadini sono convinti che i fatti del mondo – le guerre, le crisi economiche, gli attentati, le rivoluzioni... – accadano più o meno a caso; non riescono cioè a ipotizzare l’esistenza d’una regia occulta che fa in modo che le cose accadano proprio come accadono. Invece niente accade a caso e qualcuno vuole che i fatti seguano una ben definita direzione. Capi di governo, uomini della finanza, politici, artisti famosi, banchieri e qualche giornalista accuratamente selezionato si riuniscono in gruppi, club, consigli e commissioni per decidere i destini dell’economia e della politica mondiali.
Club Bilderberg, Commissione Trilaterale e CFR (Council on Foreign Relations) sono alcuni di questi gruppi. Io accennerò alla questione, ma rimando ai titoli in bibliografia per un più approfondito studio. »

« Un’azione violenta e disgregatrice – che si maschera dietro il termine “globalizzazione” – persegue la cancellazione delle memorie culturali delle singole nazioni. Essere “cittadino del mondo” non significa non avere più Patria. I differenti popoli e le diverse culture devono collaborare fra di loro, integrarsi, prendere il meglio l’una dall’altra... ma non scomparire. La ricchezza d’una civiltà risiede nella diversità delle culture che la compongono. E proprio questa preziosa diversità, in nome della globalizzazione, si vuole uccidere oggi.»

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