Quello che non ti dicono

Business & Finanza

Riforma del Copyright: l'altra faccia della tutela del diritto d'autore

2019-03-26 14:20:38

"Il Parlamento europeo ha approvato la direttiva sulla riforma del copyright, contro la quale, nella sua prima versione, Byoblu aveva raccolto 30 mila firme in pochi giorni. Ora manca il voto unanime del Consiglio Europeo, composto dai rappresentanti dei governi degli stati membri (quindi per noi ci sarà Giuseppe Conte). Se in tale sede nessuno dovesse opporsi, i social network come Facebook, Youtube e Twitter si vedranno costretti ad adempiere agli obblighi della direttiva ancora prima della ratifica da parte dei singoli stati nazionali. Questo significa che dovranno acquisire una licenza con il mainstream (giornali e televsioni), e con i produttori di contenuti, per ognuno degli spezzoni, anche piccoli, di immagini, video o articoli che i contenuti degli utenti dovessero includere nei loro video o articoli, non importa se per fini di critica, di commento o di informazione.Non essendo questo possibile a priori, per evitare di dover pagare somme potenzialmente ingenti e di dover affrontare cause potenzialmente infinite, i social network chiuderanno profili a milioni (così come anticipato dalla stessa YouTube) e affideranno agli algoritmi (imprecisi) la valutazione circa quali contenuti potranno essere caricati e quali no, prima ancora che tali contenuti siano pubblicati. Esattamente come in Minority Report i Precog stabilivano in anticipo chi avrebbe commesso un crimine.Byoblu ed altri canali di informazione libera consigliano di iscriversi preventivamente a sistemi di condivisione e diffusione delle notizie attualmente ancora liberi dalla censura che si profila all'orizzonte, in previsione delle prossime elezioni europee." Byoblu

Il blogger Messora ce lo aveva spiegato così:

“Internet, da strumento di discussione e di libertà che ha modificato sostanzialmente in questi anni il tessuto sociale, diventerà strumento oscurantista e medievale, braccio destro di una società orwelliana peggiore delle più nefaste previsioni. In pratica si consegnerà agli editori e a tutto l’establishment che sta dietro di loro, la possibilità di operare una censura preventiva sul web, impedendo il dibattito civile, ponendo dei tasselli e dei balzelli su qualsiasi frammento di articolo prodotto da un giornale, in maniera che chiunque volesse soltanto linkarlo non potrà più farlo senza aver acquisito una licenza a priori. Significherà in pratica silenziare il confronto pubblico, disattivare la possibilità di utilizzare la rete per costruire un’ opinione, e fare in modo che le uniche opinioni possibili siano quelle dei grandi editori assimilabili al potere”.

PS: potrebbe riguardare anche CamTv