Preparatore dei portieri di calcio. Benvenuto nel canale dedicato alla preparazione del portiere. Inserirò articoli, video e quant'altro dedicato a questo argomento dove potrai trovare spunti e informazioni per sviluppare gli allenamenti.

ALLENARE I PICCOLI - DECALOGO


1) Stavo osservando l'allenamento dei lanciatori di baseball, categoria 10 anni e notai che un giorno il lanciatore su 20 lanci centrava l'area dello strike per il 60/70%, l'allenamento successivo la precisione calava in maniera importante. Allora chiesi al preparatore come mai questa grande differenza. Mi rispose: “Il bambino cresce continuamente e ogni volta il suo corpo si deve riprogrammare”. Ciò significa che non dobbiamo aspettarci dei risultati immediati quando lavoriamo con bambini, dobbiamo proporre continuamente, ripetere ed essere pazienti.

2) Conversando con un professore di matematica lui mi disse che la sua materia dovrebbe essere insegnata dai 14 anni in poi. Questo perché la razionalità si matura nel tempo e viene raggiunta attorno a quell'età. Ciò significa che fino ad allora è importante proporre esercitazioni per la maggior parte deduttive che conducano il bambino ad acquisire i movimenti del corpo e, attraverso la fase ludica, il metodo induttivo li conduce ad acquisire i meccanismi del gioco senza aspettarci risposte razionali. Diamogli dei compiti ben precisi.

3) Quando si avviano all'età puberale(c.ca 13 a. per i maschi e 11 a. per le femmine) , aumentiamo il grado di difficoltà nelle esercitazioni, in particolare proponendo il metodo induttivo, in modo da ampliargli il bagaglio di esperienze. La persona capace trova la soluzione, l'incapace la scusa(questa frase non è mia). I bambini devono maturare esperienze nella soluzione di problemi di gioco.

4) Il bambino provoca sempre perché mette alla prova l'adulto. Se vogliamo ottenere attenzione da loro non assecondiamoli ma stimoliamoli. Se hanno il mal di pancia cerchiamo di capire il perché invece di massaggiargli il pancino. Siamo sicuri di quello che facciamo e anche loro lo saranno.

5) Meglio una volta visto che cento volte detto(proverbio cinese). Sempre riferendosi alla razionalità; il bambino ha difficoltà a trasformare la nostra spiegazione in movimento. P.e. Tieni la caviglia rigida quando calci di piatto...è più facile prendergli il piede e tenerglielo rigido mentre calcia una palla. Si ottengono più risultati facendogli vedere il movimento anziché spiegarglielo.

6) Diciamogli le cose in maniera diretta, usiamo il loro linguaggio e abituiamoli a parlare con noi. Ma soprattutto: non raccontiamogli bugie perché tanto se ne accorgono e perdiamo in credibilità.

7) Cerchiamo di evitare le forme negative nel nostro linguaggio: è meglio dire EVITA DI...invece di NO, NON...Stiamo vivendo in un periodo con la cultura della negazione. Quando non vogliamo che facciano qualcosa, per esempio calciare in porta prima dell'inizio dell'allenamento, cerchiamo di proporre un alternativa. Evitiamo di lasciarli soli e troviamo subito dei giochi introduttivi che li impegnino ad inizio allenamento.

8) Proponiamo esercitazioni dove loro sono protagonisti in toto: nel passarsi la palla, nel calciare, nell'organizzare le squadre, nel tenere il punteggio. Noi allenatori siamo al di sopra delle parti e arbitri di quello che succede.

9) Noi rispettiamo loro e loro rispettano noi, noi rispettiamo il campo e loro rispettano il campo, noi salutiamo quando entriamo in un ambiente e loro DEVONO salutare quando entrano in un ambiente...

10)EDUCARE deriva dal latino E-DUCERE=TIRARE FUORI, FAR VENIRE ALLA LUCE. Il nostro compito e tirare fuori il meglio che hanno dentro. Se vogliamo che diventino uomini e raggiungano quelli che potenzialmente sono i loro obiettivi, dobbiamo evitare che facciano quello che vogliamo noi, ma far capire loro che noi siamo importanti per la loro crescita.