Paola Tuan

Founder Executive

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L'eleganza e la potenza delle parole di Maryl Streep alla conferenza di Venezia 76: cercare la verità!

2019-09-02 07:00:41

In Panama Papers (lavanderia a gettoni, dalla pratica di riciclare il denaro) di Steven Soderbergh, Maryl Streep incarna la vedova Ellen, una signora borghese che per quarant’anni ha condiviso la vita con il marito e che da un giorno all’altro si trova sola...


... e travolta dall’ingiustizia. Il marito muore per incidente durante una crociera in barca. 

Ellen vorrebbe usare i soldi dell’assicurazione per comprare un appartamentino a Las Vegas che le ricordi il primo incontro con l’uomo della sua vita, ma quando viene fuori che l’assicurazione non pagherà perché coinvolta in una frode e un trust dalle origini misteriose, le soffia sotto il naso la casa pagando in contanti: per lei inizia una personale battaglia per smascherarli. 

"Credo che il dolore sia una grande una grande motivazione, che il lutto sia un motore per fare molte cose. I genitori i cui figli sono stati uccisi nelle varie sparatorie in Connecticut o in Ohio non si fermano nel tentativo di cambiare il mondo. Contiamo sulle persone a cui veramente importa, quando qualcosa è personale non ci si ferma”: così è per questa signora settantenne dai golfini fiorati e buffi cappellini. Seguendo la personale inchiesta di Ellen, il film racconta quello che è stato definito il caso dei Panama Papers, quando nel 2016 un fascicolo di più di 11 milioni di documenti venne consegnato alla stampa per smascherare un sistema di paradisi fiscali in tutto il mondo. 

"Noi abbiamo fatto una commedia, un film divertente senza dimenticare mai però che c’era dietro un crimine, un crimine non privo di vittime. Sui Panama Papers hanno lavorato più di 300 giornalisti investigativi, qualcuno di loro è morto, come la giornalista di Malta Daphne Caruana Galizia. C’è ancora chi muore per cercare la verità”.