Pino Cargnel

Top Founder Executive

Pino Cargnel

Top Founder Executive

ULIVI STRAPPATI

2019-09-25 18:02:30

Sradicare un albero significa annullare un luogo che ridiventa così spazio, senza memoria, senza storia, senza riferimenti.

Chiunque abbia avuto a che fare con un oliveto, anche piccolo, può capire il rapporto che s’instaura tra questi alberi e chi li coltiva, e quindi può capire appieno il dolore provato da chi ha visto mutilare, estirpare o abbattere queste piante che tuttora sono il simbolo dell’attaccamento alla terra e della sua sacralità.

In Palestina, ci sono esemplari pluricentenari e millenari, contorti, sofferti, ma bellissimi e dal giorno dell’auto-proclamazione dello Stato di Israele ad oggi gli olivi palestinesi distrutti pare si aggirino sui 3, forse 4 milioni. 

Perché sradicare un olivo? Certamente perché è una delle risorse economiche per la sopravvivenza del popolo palestinese, ma soprattutto perché l’olivo rappresenta un luogo.

Israele ora non li distrugge più. Ha capito che sono una ricchezza e allora ogni tanto, in tutta impunità, ne espianta qualcuno e se lo porta via, oppure ci fa una splendida figura offrendolo in dono a qualche paese straniero, come ad esempio l’olivo centenario che fa bella mostra di sé a Roma, di fronte alle antiche colonne dei fori imperiali, con tanto di tanga in cui si legge l’omaggio di quello Stato al popolo romano.

Ma Israele ha meno di 70 anni e l’olivo donato ne ha molti di più, quindi è stato donato a Roma un albero palestinese probabilmente sottratto a dei fellain che non hanno potuto impedire l’illegale confisca.

E questo accade anche nel nostro sud dove le diverse mafie sradicano degli ULIVI SECOLARI per venderli a caro prezzo ai ricchi del mondo distruggendo un pezzo della nostra storia e della nostra cultura. mediterranea.