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Esiste una correlazione tra stress e ansia?

2021-05-07 12:34:16

lo stress è uno dei principali fattori di rischio per lo sviluppo dei disturbi d'ansia.

lo stress è uno dei principali fattori di rischio per lo sviluppo dei disturbi d'ansia. Quest'ultima è quindi una conseguenza dello stress, soprattutto se questo è prolungato ed eccessivo”

Quali sono i principali sintomi ansiosi?
“I sintomi dell’ansia sono moltissimi, variano da persona a persona e si possono racchiudere in quattro tipologie: fisici, comportamentali, emozionali e cognitivi”.

A livello fisico, le manifestazioni più frequenti sono mal di testa, mal di schiena, tensione muscolare, indigestione, acidità di stomaco, tachicardia, sudorazione, extrasistole, agitazione, insonnia, stanchezza, perdita di appetito, capogiri, problemi sessuali ecc.

I sintomi comportamentali, invece, sono principalmente bruxismo, alimentazione compulsiva, assunzione di alcolici, atteggiamento critico nei confronti degli altri, aggressività, difficoltà a portare a termini i compiti.

Tra i sintomi emozionali, sono frequenti tensione, rabbia, nervosismo, facilità al pianto, infelicità, senso di impotenza, predisposizione ad agitarsi o sentirsi sconvolti.

Infine, quelli che si riferiscono alla sfera della cognizione e del ragionamento possono essere: problemi di concentrazione, distrazione, difficoltà a pensare in maniera chiara, perdita dell’umorismo, difficoltà a prendere decisioni e così via.

 Quali sono le possibili cause e fattori che determinano ansia e stress?

Per quanto riguarda lo stress, di solito è più facile identificare la causa scatenante, appunto perché, come già detto, dipende da una situazione esterna che va affrontata.

“Può essere un’attività o un compito per i quali si crede di non essere all’altezza e/o di non possedere sufficienti risorse, oppure un accumulo di situazioni di vario genere che, essendo “troppe”, non si riescono a gestire”.
“L’ansia invece, ha un’origine più diffusa; in ogni caso, in essa è prevalente la sensazione di minaccia o di pericolo che spesso non si riesce a ricollegare a qualcosa di preciso”.

Diversamente dall’ansia, che è appunto più astratta e aspecifica, lo stress si manifesta quando si verificano fatti o situazioni che riguardano l’ambiente in cui si vive: per esempio, un problema lavorativo, un licenziamento, piuttosto che un evento importante come la nascita di un figlio, il matrimonio, quindi anche avvenimenti positivi.

Gli stati d’ansia dipendono strettamente dalla persona e, di conseguenza, sono molto soggettivi e possono cambiare anche all’interno dello stesso soggetto sia nel tempo sia in base al momento che sta vivendo; “un evento, che in passato non ha mai creato ansia, in un altro momento in cui la nostra mente è affollata da pensieri negativi,

potrebbe invece scatenarla”.

Ansia e stress quali disturbi o disfunzioni possono provocare?

Tra i molti disturbi causati dall’ansia, il più diffuso è l’attacco di panico: un picco estremo di ansia che dura tra i due e gli otto minuti durante i quali non si riesce più a gestire la situazione che si sta vivendo, si pensa di morire o di impazzire a causa degli innumerevoli sintomi fisici; questo provoca spesso il timore di riprovarne altri e l’evitamento delle situazioni in cui si è scatenato.

Le fobie specifiche prevedono una paura o ansia marcata di venire a contatto con qualcosa di temuto, come potrebbero essere oggetti (per esempio, il sangue) o particolari situazioni (per esempio, esami da sostenere, persone da affrontare).

Segue l’ipocondria, una preoccupazione eccessiva per il proprio stato di salute; quindi il disturbo ossessivo compulsivo, in cui ci sono dei rituali specifici, dei pensieri ricorrenti che interferiscono con la vita quotidiana. L’ansia è alla base anche del disturbo post-traumatico da stress, che può svilupparsi a seguito di eventi traumatici.

La depressione può essere una risposta all’ansia, che tende a sfociare quindi in una estrema tristezza; problemi nella sfera sessuale (ansia da prestazione), disturbi alimentari (anoressia, bulimia), oppure, nei casi più gravi, a livello psichiatrico, disturbi mentali superiori (psicosi, disturbo borderline e bipolare).
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