Patrizia Masciari

Mystic Mentor

VAI NEL BOSCO

2022-03-22 11:43:21

"Se non vai nei boschi nulla accadrà mai e la tua vita non avrà mai inizio."

"Se non vai nei boschi nulla accadrà mai e la tua vita non avrà mai inizio."

Clarissa Pincolas Estès

(Donne che corrono con i lupi)

Il libro della Estès fu importante. A molti sfuggì quanto lo fosse quando uscì: non era una sciamana metropolitana, una santona new age, che parlava di donne, di come fosse importante per le donne riappropriarsi della loro energia vitale, del loro potere negato e deriso, diventare lupe, tornare a sentire la luna, il sangue, le correnti interiori e profonde, sbranare Orfeo se necessario, o ricrearlo.

La Pinkola Estès era una terapeuta, una psicanalista affermata.

Non parlava a caso.

I lupi (e le lupe) stanno nei boschi. Sono abitanti di territori liminali, sulla linea di demarcazione tra oscurità e luce. Sono creature della notte e della luna, quindi del nostro inconscio, e possono indifferentemente mordere e leccare.

Fanno paura ai viandanti, non è loro scopo rassicurare ma ridestare dal torpore, dalla sicurezza del gregge, riportare nei boschi se necessario.

Come gli sciamani entrano in contatto con il loro spirito animale? Si fanno divorare da lui, dal lupo, dall'orso, dall' orca, e diventano lupo, orso, orca.

Quando la donna tornerà ad essere lupa, si riapproprierà della sua forza, della sua vita.

Non sarà più vittima inerme.

E tornerà a cantare trionfante alla luna.


Non ne ammazzeranno mai abbastanza, ragazze.

Non sono bastati migliaia di roghi.

Però bisogna avere coraggio: bisogna ripartire dai boschi, dai branchi, dalla consapevolezza che sa ululare alla luna.

Nota 1

Ho scritto questo post alcuni anni fa. Forse inconsciamente ricordandolo, tempo dopo mi servì come ispirazione per il mio penultimo libro.

Oggi direi che potrebbe essere esteso a tutti, non soltanto alle donne, perché  il discorso è analogo: riguarda tutte le vittime di qualche ingiustizia, prevaricazione, discriminazione, violenza: e le vittime non hanno necessariamente un sesso solo, sebbene storicamente uno in particolare fu vessato e spesso perseguitato.

Il discorso riguarda chiunque subisca un sopruso: l'invito della Estès può essere riassunto in questo principio basilare: La vittima resta vittima finchè accetta di esserlo. La sua consapevolezza deve mostrarle un modo differente di essere, e nel momento in cui comprenderà la sua natura libera cesserà di accettare passivamente la schiavitù.

Nessun popolo, nessun cittadino che non abbiano acquisito coscienza di sé ad un livello abbastanza alto e degno potranno mai avere la forza di dire NO quando è necessario e giusto farlo. La donna selvaggia della Estès ci insegna questo: cessare di vederci pecore, riconoscere di essere lupi. Imparare anche a mordere, se necessario, ma saper sempre farsi valere, perché il valore è conseguenza del suo riconoscimento, e del suo darsene una attribuzione, farlo proprio.

Selvaggio non significa incivile: al contrario, è il più alto grado di civiltà, che rifiuta le Leggi ingiuste e un ingiusto Potere, per tornare ad essere libero, creatura senza padroni, vento che spira e non mura che tengono prigionieri.

Nota 2

Vediamo sempre il discorso della entrata nell'Ade, nelle tenebre, per iniziare la cerca: anche qui bisogna ritrovarsi in una selva oscura; tutti i lavori alchemici di trasmutazione partono dalla Nigredo. Nel Libro Rosso, avviene quando il narratore si lascia andare alla corrente nera tra neri serpenti.

Qui chi è la Donna Selvaggia, colei che dà consapevolezza del proprio valore e porta alla liberazione (di sé, delle proprie potenzialità, della propria forza)? Naturalmente è sempre l'Anima.

Nel Libro Rosso il narratore è maschio, quindi deve ricongiungersi ad una parte psichica ed energetica da recuperare su un altro versante. Nel libro della Estès, rivolto soprattutto alle donne, si tratta invece di un riconoscimento di sé stesse, c'è una coincidenza assoluta tra il Femminile come Yin e il genere stesso che nasce con esso. L'Anima appartiene per ontologia alla Donna già dalla nascita; deve soltanto essere rievocata e onorata. Nell'uomo si tratta invece di una integrazione per acquisire una completezza interiore.

F. Coletti

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