Patrizia Masciari

Mystic Mentor

LA DONNA SELVAGGIA

2019-11-10 09:56:54

Scoprire che essere dolci, buone, carine, non renderà più lieta la vita.

BASTA COL BUONISMO!

tratto dal libro di Clarissa Pinkola Estés


"Scoprire che essere dolci, buone, carine, non renderà più lieta la vita. Esperire direttamente la propria natura oscura, gli aspetti esclusivisti, gelosi e sfruttatori dell'io. Stringere il miglior rapporto possibile con le parti peggiori di sé. Lavorare perché il vecchio io muoia e nasca un nuovo io intuitivo.Il "troppo buonismo" è un ganglio intrapsichico che comprime il nervo della vitalità.


(...) L'intuito ha artigli che squartano e inchiodano, ha occhi capaci di vedere oltre le corazze dei personaggi e orecchie per udire oltre le chiacchiere. L'io intuitivo va nutrito dandogli ascolto e seguendo il suo consiglio.

L' ALTERITA' DEL SELVAGGIO


(...) Familiarizzarsi con l'arcano, lo strano l'alterità del selvaggio. 

Assumere alcuni suoi valori nella nostra vita, diventando un po' strane. 

Imparare ad affrontare il grande potere altrui e il nostro. 

Lasciar ancor più morire la bambina fragile e troppo amabile.(...) 


Il bianco è il colore del nuovo, del puro, dell'intatto, del latte materno; ma è anche il colore dei morti; è la promessa di sufficiente nutrimento perché le cose ricomincino.(...) Quando le donne integrano il selvaggio la smettono di accettare senza discutere chiunque e qualsiasi cosa capiti per la loro strada. 


La donna impara a guardare furtivamente, scrutare e poi a sopportare sempre meno i buffoni."


RECUPERARE L'INTUITO


"La donna che recupera il suo intuito e i suoi poteri è tentata di gettarli via: a che vale vedere e sapere tante cose? E' più facile gettar via la luce e andarsene a dormire. Talvolta è difficile portare la conoscenza del sé perché vediamo tutti i lati nostri e degli altri, quelli sfigurati e quelli divini. Ma con questa luce si arriva alla consapevolezza, si può vedere il cuore buono oltre l'azione cattiva, la dolcezza schiacciata sotto l'odio. La sua luce è parimenti vivida sui nostri tesori e le nostre debolezze. Sono queste le conoscenze più difficili da affrontare.


(...) L'amante distruttivo deve essere evitato. 

Per la donna selvaggia va bene se l'amante è appena un pochettino psichico, una persona che può "vedere dentro" al suo cuore.
Il modo per mantenere il collegamento con il selvaggio è domandarsi che cosa davvero si vuole.


Una delle più importanti discriminazioni è la differenza tra le cose che ci fanno un cenno e cose che chiamano dall'anima. Chiediamoci cosa veramente vogliamo e poi andiamo alla ricerca. Il ricorso alla natura istintiva fa erompere una spontaneità che non è mancanza di saggezza. Restano importanti i buoni confini." 


(tratto da "Donne che corrono con i Lupi")