Patrizia Masciari

Mystic Mentor

ABBIAMO BISOGNO DI STORIE

2020-01-21 17:34:39

LA STORIA DELL'ORSA MAGGIORE E DELL'ORSA MINORE

ECCO LA STORIA...

Nella mitologia greca, Callisto era una splendida ninfa, uno spirito delle foreste. Si era consacrata ad Artemide, la grande dea della caccia, per vivere senza alcun legame umano e mondano, seguendo invece ideali più elevati e divini. Ciò comprendeva l’impegno a non sposarsi.

Eppure un giorno Zeus, il re degli dèi, scorse Callisto nei boschi e fu travolto dall’idea di possederla. Prese le sembianze di Artemide e così apparve a Callisto mentre questa, nuda, stava facendo il bagno. Callisto, vedendo che si trattava della sua amata maestra Artemide, abbassò la guardia. Ma poi Zeus assunse di nuovo la propria forma e la sedusse, secondo alcuni con l’astuzia, secondo altri con la forza.

E Callisto, rimase incinta

e cercò di nascondere ad Artemide il ventre sempre più prominente.

A quel punto, però, la vera Artemide sorprese Callisto al bagno e si accorse del suo ventre gonfio. La dea si infuriò così tanto per il fatto che, apparentemente Callisto avesse infranto la promessa di rimanere vergine, che la esiliò, condannandola a vagare per i boschi e a dare alla luce il figlio da sola.

Poi arrivò Era, la moglie follemente gelosa di Zeus, che aveva saputo cosa era accaduto e che stava dando la caccia a Callisto. Quando la trovò la gettò a terra, e a quel punto Callisto, per grazia degli dèi, fu trasformata in un’orsa. Da allora in avanti, a Callisto fu data la caccia in modo del tutto diverso. Il figlio che lei partorì le fu portato via e venne allevato dai semidei. E Callisto continuò a vagare, sempre più vulnerabile di fronte ai cacciatori e alla mancanza di cibo e acqua.

Gli anni passarono...

e la vecchia, forte orsa riuscì a schivare tutti i cacciatori e a guarire dalle ferite delle frecce che andavano a segno ma non uccidevano.

Un giorno l’orsa scorse un giovane cacciatore che avanzava verso di lei. Invece di essere piena di paura, fu colma di felicità, e corse incontro al cacciatore perché era suo figlio … adesso forte e grande.

Il giovane, però, vide soltanto un’orsa che lo stava caricando con le zampe anteriori alzate e gli artigli neri ben in vista. Sollevò il suo arco poderoso per colpire esattamente al centro del cuore dell’orsa e ucciderla.

Zeus, che guardava dall’Olimpo,

sollevò Callisto dal bosco. La portò su, su, sempre più su, e l’adagiò delicatamente nel cielo … dove la calda luce del suo amore materno per il figlio la trasformò in un calice di stelle. Ella, però, provava una tale nostalgia per suo figlio che Zeus ne ebbe di nuovo pietà e così sollevò il giovane, portandolo vicino a sua madre e collocando anche lui in cielo. 

E così abbiamo l’Orsa Maggiore e sempre, accanto a lei, la sua adorata prole, l’Orsa Minore … e adesso si dice che entrambi illuminino il cielo notturno in modo che coloro che sono sulla Terra possano vedere e sappiano sempre quale direzione hanno davanti e quale sia la prossima strada da imboccare nel loro viaggio. 

Conclusione

Si potrebbe pensare che questa storia riguardi il cacciatore e la preda, le vergini e coloro che non lo sono più, o il libertinaggio e la gelosia, o una forza che schiaccia un’altra. E si potrebbe dire che tocca davvero tutti questi elementi in un’unica psiche …

… le idee a cui abbiamo giurato fedeltà ma che ci troviamo a tradire per molto tempo; le cose che cerchiamo di imporci; la nuova vita che qualche volta, straordinariamente, nasce dall’essere sopraffatti; il desiderio di punirci per non essere stati abbastanza buoni … tutte questioni di questo genere.

Ma forse, più di ogni altra cosa, si potrebbe dire che la storia riguarda i gravi squilibri nel mondo, nella vita del singolo … e il fatto che, attraverso la trasformazione che avviene in modi dolorosi e anche divini, si possa ottenere un nuovo equilibrio. 


(tratto dal libro "I desideri dell'anima" di Clarissa Pinkola Estés)

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