Passato Riparato

Affronta e trasforma la malattia

Passato Riparato

Affronta e trasforma la malattia

Passato Riparato

Passato Riparato aiuta le persone che vogliono riappropriarsi della propria vita dopo la malattia ed hanno deciso di dare un calcio in faccia alla sofferenza!

È veramente possibile affrontare la tua malattia e trasformarla in ricchezza?

Ciao, sono Gianluca, Formatore e Coach da quando ho deciso di  riprendere in mano la mia vita ed aiutare anche te a raggiungere lo stesso traguardo.

Prima di rispondere alla domanda, però, voglio raccontarti la mia storia.

Il 31 dicembre del 2017 mi sono ritrovato di punto in bianco, come un fulmine a ciel sereno, in un letto d’ospedale, senza sapere se avrei assistito alla prima alba del nuovo anno. Un dolore lancinante si era impossessato del mio corpo, era come se dovessi spostare un macigno che mi era stato catapultato addosso, senza nessuna possibilità di riuscire nell’impresa.

Sdraiato su quel letto d’ospedale, ricordo le luci bianche, i medici che andavano e venivano, i miei famigliari, tutto lasciava presagire un epilogo scontato e difficile da digerire…almeno per gli altri, non per me. Io speravo solo di addormentarmi.

Ero incredulo e mi sembrava quasi impossibile, ma mi sono risvegliato qualche ora dopo, con 45 punti di sutura in più sul ventre ed un metro d’intestino in meno! Insomma, ero un po' acciaccato, ma Vivo. Questo avrebbe dovuto bastare per essere felice ed invece, ancora non lo sapevo, ma in quel momento stava iniziando quel vortice che mi avrebbe portato sempre più in basso, come la pallina di un flipper che scende inesorabilmente verso la buca e ogni tentativo di bloccarla rischia di mandare in tilt il sistema.

Se stai leggendo questa storia, immagino che anche tu ti sia sentito così in un determinato momento della tua vitaforse proprio adesso stai provando questo senso di inadeguatezza verso la vita ed il futuro, verso i tuoi cari.

Ti senti perso ed in preda alla paura ed allo smarrimento. Hai accanto amici e famigliari, ma non riesci ad apprezzare la loro vicinanza, perché sai che, anche se non ne hanno colpa, non ti possono capire, non sanno quello che hai provato, il tuo dolore e le tue paure.

Non riesci a liberarti della paura di ricadere nella sofferenza, da un momento all’altro.

Perché era capitato proprio a me? Provavo rancore verso gli altri e questo mi faceva sentire in colpa, come un cane che si morde la coda. Ma veramente non riuscivo a capire cos’avevo fatto di sbagliato per meritarmi questo. Mi sentivo soffocare e la voglia di gettare la spugna era sempre più incombente, una bomba ad orologeria pronta ad esplodere.

Insomma, quella malattia che era uscita dalla mia pancia, sembrava non voler più uscire dalla mia testa. La paura che potesse ricapitare era intensa come nebbia in una mattina d'inverno e tutte le strade che provavo a prendere per uscire da quella situazione si rivelavano fallimentari.

Con il costante supporto di mia moglie, provai a mettere fuori gioco questa brutta esperienza. Pian piano la situazione sembrava migliorare. Dopo alcuni mesi, arrivò il mio primo figlio: il giorno più bello della mia vita, mi sentivo ardere come un fuoco inestinguibile. Il peggio sembrava ormai alle spalle.

Ma quando mi prendevo del tempo per me e mi fermavo a pensare, mi rendevo conto che ero ancora in preda al mare in tempesta e che lo sarei stato fin quando non avrei deciso di spazzar via tutti quei demoni che albergavano nella mia mente: dovevo fare i conti con il mio passato.

Questo mi creava un senso di inquietudine che iniziava a nuocere anche il rapporto di coppia. Mia moglie, che mi era sempre stata accanto fino a quel momento, decise di dire basta. Non ero più io, non mi riconosceva più. Mi rendevo conto di fare del male a lei e a nostro figlio e i miei atteggiamenti erano diventati nocivi per tutti e 3.

Quello, molto probabilmente, è stato il momento più buio e triste della mia vita ed arrivai a pensare di farla finita. Che senso aveva continuare a vivere una vita che sa solo di morte?

Il senso lo trovai negli occhi pieni di gioia di Ludovico, mio figlio, che mi guardava come fossi la sua stella cometa, ogni volta che eravamo insieme. Quegli occhi e quello sguardo mi hanno donato la forza di rialzarmi, di decidere che era veramente giunto il momento di schiaffeggiare la versione di me che non mi apparteneva.

Lo dovevo a lui, lo dovevo ad Elisa, mia moglie.

Un giorno, mentre ero in biblioteca alla ricerca di libri che potessero darmi ulteriore slancio a riprendermi in mano la mia vita, sbattei contro uno scritto di Eschilo, un drammaturgo greco.

“La saggezza si conquista con la sofferenza”

Si, ma come? Avevo già provato i metodi classici per superare la sofferenza e trasformarla in saggezza, ma con scarsi risultati. Mi ero sentito sempre come nel bel mezzo di una palude con le sabbie mobili, con il mio corpo che affondava sempre più.

Quando anche la bocca stava per essere sommersa impedendomi di respirare, ecco l'illuminazione: il mio metodo per liberarsi della malattia e riappropriarsi della propria vita aveva improvvisamente preso forma nella mia testa. Solo chi ha vissuto la sofferenza può veramente aiutarti ad affrontarla e trasformarla in saggezza.

Per la prima volta, mi sentivo come uno scalatore in vetta alla montagna da sempre agognata, potevo vedere i miei trascorsi dall'alto e analizzarli in modo distaccato

Il mio metodo era pronto, avrei potuto aiutare tante altre persone che stavano vivendo il mio stesso problema, era un qualcosa di veramente innovativo e risolutivo.

Finalmente capisco che tutto quello che ci accade ha un senso ed uno scopo; capisco che quei giorni non rappresentavano la fine ma solo l’inizio. L’inizio di un cammino che mi porta verso una nuova consapevolezza, di me e di ciò che ho intorno.

La consapevolezza di poter e voler alleviare le sofferenze di chi come me ha dovuto affrontare la malattia, l’ha superata fisicamente, ma non è ancora riuscito a superarla psicologicamente.

Mi rendo conto che è la strada giusta quando riesco ad aiutare un caro amico d’infanzia, anche lui vittima della mia stessa situazione. Con il mio supporto riesce a riappropriarsi della propria vita e spazzare via definitivamente la malattia.

Da questa esperienza capisco l'importanza di creare un modello di aiuto strutturato replicabile su altre persone che dia la certezza di essere un valido supporto per superare i problemi del passato.

Quindi, per tornare alla nostra domanda iniziale:

si! È possibile affrontare la malattia e trasformarla in ricchezza

Basta avere le carte giuste!

Ho deciso di chiamare il mio approccio Wellness Model Canvas; un modello di aiuto strutturato in 7 punti.

Da allora ecco la mia missione: aiutare quante più persone possibili ad affrontare la malattia e trasformarla in ricchezza.

ATTENZIONE! Purtroppo, sono solo! Per far sì che il mio aiuto possa essere di Valore per te, ho deciso di contingentare i nuovi posti disponibili a non più di dieci persone.


Inviami la tua candidatura, compilando il form qui sotto, se vuoi aver la possibilità di lavorare insieme a me, la prenderò in considerazione solo se ho la certezza di poter esserti di aiuto.

Un caro saluto

Gianluca