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Lo sai perchè ... Sant'Antonio Abate era considerato amico degli animali e del maiale

2019-11-18 08:50:46

Secondo la tradizione, il demonio avrebbe tentato più volte Sant'Antonio Abate apparendogli sotto forma di un porco, animale che per la Chiesa incarna molti degli aspetti più bassi dell’anima umana, come l’ingordigia, la lussuria e la sporcizia.

Sant'Antonio Abate protettore di tutti gli animali domestici e della stalla. 

Avvisiamo fin da subito che i vegetariani vegani o altri soggetti non amanti di carne [di maiale] non devono leggere questo post. Oddio non scriveremo di cose cruente, ma ci sentiamo in dovere di avvisare. Dell'argomento [sul maiale] ne scrive Thomas Macho, uno dei più importanti filosofi tedeschi, in un curato libercolo  intitolato "Il maiale"1) nel quale illustra perchè questo quadrupede ci attira e ci respinge. 

In queste pagine abbiamo trovato dotte riflessioni che contestualizzano l'animale nelle religioni (musulmana, ebraica e cristiana), piuttosto come lo stesso sia citato in opere letterarie come nei poemi omerici e nell'Eneide.

1) Thomas Macho, Il Maiale, Marsilio storie naturali, pagg. 174, 2019. http://www.marsilioeditori.it/lista-autori/scheda-autore/5455/thomas-macho

Tra i vari argomenti ci ha particolarmente interessato la storia iconografica di Sant’Antonio Abate col maiale

Il Santo nato a Coma, nel cuore dell'Egitto, intorno al 250 dopo Cristo è considerato l’iniziatore del monachesimo e per questo nella storia dell’arte è raffigurato come un monaco anziano con barba bianca, vestito della tonaca da frate col cappuccio. Il bastone su cui si appoggia è spesso a forma di stampella: emblema tradizionale del monaco medievale il cui dovere era di aiutare gli zoppi e gli infermi.

Poco attratto dalla vita mondana e dalle ricchezze, si spogliò dei suoi beni, donandoli ai poveri e si ritirò in meditazione nel deserto. Qui, in solitudine, intraprese la via della perfezione e lottò contro varie tentazioni e le vinse.

Secondo la tradizione, il demonio lo avrebbe tentato più volte, apparendogli sotto forma di un porco, animale che per la Chiesa incarna molti degli aspetti più bassi dell’anima umana, come l’ingordigia, la lussuria e la sporcizia. Per questo motivo, nell’iconografia cattolica Sant’Antonio Abate è raffigurato con un maialino ormai ammansito ai piedi, a simboleggiare la vittoria dell’eremita contro le tentazioni. 

Nei secoli, però, l’importanza del maiale nella cultura contadina ha progressivamente cambiato il significato di questa immagine e il Santo si è trasformato, da vincitore sul verro-diavolo, a protettore del maiale-amico e, per estensione, di tutti gli animali domestici.

A tal punto il maialino di Sant’Antonio era considerato una presenza benefica che, a partire dall’XI secolo, i monaci della congregazione religiosa degli “Antoniani” iniziarono a curare i malati del cosiddetto “fuoco di Sant’Antonio” (Herpes Zoster) con unguenti preparati con il grasso dei maiali che allevavano nei loro monasteri. Maiali che, dotati di un collare con campanellino, potevano anche uscire dai conventi e scorrazzare liberamente nei centri abitati – benché la cosa fosse normalmente proibita – perché erano ritenuti amici della comunità (si nutrivano degli scarti alimentari gettati per strada), e non un disturbo.

La ricorrenza di Sant’Antonio Abate (17 gennaio) era, sino a pochi decenni fa, molto sentita nelle campagne. Il giorno prima i contadini pulivano bene la stalla e davano una doppia razione di cibo agli animali domestici, perché, secondo la tradizione, il Santo sarebbe venuto, durante la notte, a far visita agli animali e, se questi gli avessero riferito di non essere trattati bene, lui non avrebbe fatto nulla durante l’anno per preservare i loro padroni dalle avversità.

Con questa storia abbiamo "nobilitato" il maiale e, da oggi in poi, guarderete un bel tagliere di affettato con un'altra consapevolezza. 

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Rimandiamo alla consultazione di dotti libri di storia dell'arte per ulteriori approfondimenti, qui volontariamente omessi, sui simboli iconografici (campanello e fuoco, ad esempio) che caratterizzano i quadri su Sant'Antonio Abate.

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