Efficacia Personale
LA SOCIETA' SIGNORILE DI MASSA
Cosa accade quanto un intero paese vive al di sopra delle proprie possibilità economiche ed è completamente privo delle conoscenze finanziarie di base ?
Cosa accade quanto un intero paese vive al di sopra delle proprie possibilità economiche ed è completamente privo delle conoscenze finanziarie di base ? Ce lo spiega Luca Ricolfi nel suo saggio "La società signorile di massa": una disamina approfondita e spietata delle contraddizioni, finanziarie, sociali e civili, dell'Italia degli ultimi 30/40 anni.
Che cos’è la società signorile di massa? È l’Italia di oggi, un posto dove si produce poco ma si consuma moltissimo. Un posto dove i cittadini che non lavorano hanno superato ampiamente il numero di cittadini che lavorano, dove larga parte della popolazione ha accesso a consumi opulenti e dove allo stesso tempo la produttività è ferma da ent’anni.
E malgrado tutto questo, si continua a vivere alla grande. Com’è possibile? Perché il conto qualcuno dovrà pur pagarlo. Ricolfi proprio questo ha intuito: chi, come e quando pagherà il conto.
Ricolfi, La società signorile di massa si regge su tre pilastri. Il primo è la ricchezza accumulata dalle generazioni dei nonni e dei padri: come hanno fatto ad accumularla?
Le condizioni fondamentali che nel secondo dopoguerra hanno permesso di accumulare ricchezza sono essenzialmente tre. La prima è la disponibilità della popolazione a fare sacrifici in vista di benefici futuri, un fattore che è venuto meno già verso la fine degli anni ‘70. La seconda è la contenuta pressione fiscale, di cui abbiamo smesso definitivamente di beneficiare dalla metà degli anni ’80 in poi. La terza è il cocktail di svalutazioni competitive (della nostra ex moneta, la lira) e indebitamento pubblico, che ha drogato la crescita economica nel ventennio 1972-1992. Quest’ultimo fattore è venuto meno con gli accordi di Maastricht (1992) e l’ingresso nell’euro (1999).
Un pilastro su cui regge la società signorile di massa è poi la distruzione della scuola, che in sostanza ha prodotto e produce incolpevoli velleitari totalmente impreparati al lavoro. Cosa è andato storto? Si studia troppo o troppo poco? Ci si laurea “male”?
L’errore antico è la svalutazione della cultura scientifica e del sapere pratico, un errore che – più che uno sbaglio vero e proprio – è un aspetto della nostra mentalità e della nostra cultura, che è sempre rimasta fondamentalmente e romanticamente anti-industriale e anti-moderna. L’errore più recente, invece, è la scelta di tutti – politici, insegnanti, genitori – di abbassare gli standard dell’istruzione, sia nel senso di diluire i programmi (più nell’università che nella scuola) sia, soprattutto, di abbassare
l’asticella della sufficienza.
Tutto questo e molto altro ancora - di cui parla Ricolfi nel suo saggio - unito alla assoluta mancanza di educazione finanziaria ha prodotto conseguenze molto gravi...La peggiore di tutte ? La disparità fra reddito e patrimonio, che affligge oggi almeno 2/3 degli italiani . Cos'è la disparità reddito patrimonio ? Si ha una disparità (cioè un disequilibrio) fra patrimonio e reddito (o entrate) quando ciò che una persona incassa (reddito/entrate) è di gran lunga inferiore a ciò che la stessa persona possiede (patrimonio non investito, cioè non messo a rendita).
Un paio di esempi concreti chiariranno il concetto: se vivi in una casa dal valore
di 500.000 € e ne sei proprietario e lavori 10 ore al giorno per un guadagno netto mensile di 2000 euro o poco più, ti trovi in una situazione di disequilibrio reddito/patrimonio. Se hai 200.000 € investiti in azioni che, in questo momento non puoi vendere senza subire una perdita e le tue entrate consitono unicamente in quelle da lavoro dipendente per 1000 euro o poco più, sei in una situazione di sproporzione fra reddito e patrimonio.