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Cavalcare la tigre: differenziarsi per sopravvivere

2021-09-03 18:15:54

Ho letto questa opera miliare di Evola poco più che ventenne. Probabilmente perchè ero troppo acerbo (o troppo stupido) non la compresi e non la apprezzai.

Ho letto questa opera miliare di Evola poco più che ventenne. Probabilmente perchè ero troppo acerbo (o troppo stupido) non la compresi e non la apprezzai come meritava. E soprattutto, non ne colsi il significato più profondo, intimo ed essenziale: l'uomo autentico, radicale, che risponde soltanto alla propria coscienza, può non soltanto sopravvivere nell’atmosfera antitradizionale del mondo moderno (e post moderno), ma può persino utilizzarla per il proprio fine spirituale, secondo la nota metafora cinese dell’uomo che cavalca la tigre: se non si lascia disarcionare, finirà per domarla.

La tigre, nel senso suggerito da Evola, è la forza dissolvente e distruttiva che entra in gioco verso la fine di ogni ciclo cosmico. Di fronte a lei, dice l’autore, sarebbe vano mantenere le forme e la struttura di una civiltà che ha ormai compiuto il suo corso; la sola cosa possibile è portare la negazione al di là del suo punto morto e condurla, attraverso una trasposizione cosciente, non al nulla ma a «un nuovo spazio libero, che potrebbe essere la premessa di una nuova azione formatrice».
Tutto questo, peraltro, si accorda e armonizza in modo coerente con i principi della spiritualità taoista - che Evola conosceva benissimo ! - ed in particolare con quella legge di trasformazione dello YIN e dello YANG che afferma "Arrivati al proprio massimo, ognuno si converte nell'altro".

Messaggio attualissimo, questo, che non a caso mi è tornato in mente - o meglio: è riafforato alla mia coscienza (non a caso dopo aver fatto meditazione - portando una comprensione ed un ampiezza di percezione 100 volti maggiori rispetto a 30 anni fa.

Messaggio attualissimo perchè, inutile nascondere la testa sotto la sabbia, la realtà odierna è buia come la pece: è notte fonda e l'unica possibilità di sopravvivere a tempi così oscuri, l'unica salvezza per non farsi schiacciare da oppressori mascherati da benefattori, è EVOLVERSI.
Infatti, proprio in questa epoca più nera del nero, quando tutto è perduto e l’oblio dell’Essere è totale, appare il Soggetto Radicale, fenomeno della Tradizione calato nella postmodernità.
Non appartiene al tradizionalismo, difesa crepuscolare della Tradizione possibile solo di sera, quando sussiste ancora la nostalgia, la memoria ultima della luce. A mezzanotte non è possibile nulla del genere, poiché la Tradizione è ormai del tutto scomparsa.
Nella notte assoluta della postmodernità non c’è più nulla da difendere o da conservare - sussistono solo simulacri e parodie.

Julius Evola ha intravisto questa possibilità in una delle sue ultime opere, “Cavalcare la tigre”, parlando dell’«uomo differenziato», l’uomo della Tradizione senza Tradizione. Per quanto ai suoi tempi, in realtà, esistesse ancora una memoria tradizionale - un ultimo bagliore nel tramonto -, Evola pensò al futuro parlando dell’«uomo differenziato», che infatti appare solo nella postmodernità, dove non esiste più la Tradizione, ma solo lo smembramento della modernità.
L’«uomo differenziato» lotta contro la postmodernità, contro un mondo privo di luce. Non ha alcun appoggio esterno, né può appellarsi al cielo, coperto dalla perdita della memoria, scagliato fuori dell’orizzonte storico.
L’unica possibilità che gli resta è trovare una scintilla sacra nella propria interiorità.
Tutto muore, salvo il Sole di Mezzanotte.

Secondo tutte le profezie il deposito sacro della Tradizione integrale sussisterà sino alla fine del ciclo; ciò significa che vi sarà sempre in qualche punto una porta aperta. Per gli uomini in grado di superare il piano superficiale e animati da volontà sincera, né la decadenza del mondo che li circonda, né l’appartenenza a un determinato popolo o

ambiente costituiscono degli ostacoli assoluti.  

Querite et invenientis, ritorniamo per un istante al titolo del libro di Evola; la massima secondo cui occorre «cavalcare la tigre» per non essere da lei dilaniati, implica evidentemente un senso tantrico; la tigre è allora l’immagine della forza passionale che è necessario domare.


Permettetemi un'osservazione conclusiva, basata non soltanto sulla conoscenza quanto - piuttosto - sull'esperienza: non può esservi SPIRITO senza MATERIA (e viceversa). Pertanto, soprattutto in questo periodo di insidie e difficoltà a tutti i livelli (psicologico, sociale, politico, finanziario ecc.) è importantissimo - SE SI VUOLE ACCRESCERE LO SPIRITO YANG PER EVOLVERSI E SOPRAVVIRE - che NON SIA TRASCURA LA MATERIA YIN.


Personalmente sono più di 5 anni che ho trovato una coesione ed una sintesi fra la mia passione per le FILOSOFIE ORIENTALI e lo studio/lavoro in ambito finanziario, che mi procura il sostentamento per poterle coltivare e differenziarmi così sul piano spirituale.


Pertanto, mi permetto altresì di consigliare a tutti - soprattutto ai più radicali di voi - di NON TRASCURARE L'IMPORTANZA DI UNA SANA GESTIONE DELLE FINANZE.


PER SAPERNE DI PIU':