Omeopatia, si o no ?

Omeopatia, arte medica o placebo?

Omeopatia, si o no ?

Omeopatia, arte medica o placebo?

La Terza legge dell'Omeopatia

2020-11-21 11:10:06

Esiste un “malato“ non una “malattia“

Esiste un MALATO non una MALATTIA

La stessa malattia in individui diversi si manifesta con modalità differenti quindi richiede differenti rimedi.

Prendiamo per esempio una lombosciatalgia, il classico "mal di schiena"
- il dolore di Giuseppe è simile al dolore di Anna o di Francesco ma Giuseppe soffre anche di cattiva digestione e crampi diffusi, Anna ha mestruazioni dolorose e mal di testa, Francesco ha già avuto un piccolo infarto cardiaco, ecc.....
Curati con l'allopatia cioè con farmaci tradizionali, tutti e tre prenderanno antiinfiammatori e spesso uguali, per la Medicina Omeopatica invece che considera il "malato" e non la malattia, anche se tutti e tre hanno mal di schiena, sono tre pazienti molto diversi e quindi da trattare con Rimedi differenti.

Questo è fondamentale da capire e, a mio parere, è la grandezza dell'omeopatia, che viene definita "olistica" cioè considera tutto il corpo del paziente e non solo il pezzettino che si è ammalato.

La medicina tradizionale, pur importantissima e in continuo aggiornamento, é diventata sempre più "specialistica" a scapito a volte del benessere generale delle persone. Soprattutto i giovani medici, spesso superspecializzati e titolari di masters anche internazionali, sono sempre più bravi nell'affrontare una patologia specifica, sanno tutto di un determinato apparato o organo ma a volte trascurano l'insieme e così magari indagano e curano alla perfezione un ginocchio ma non sempre considerano che quelle terapie diventano dannose ad esempio per lo stomaco...

Lo psichismo

Una buona diagnosi omeopatica è impossibile se non si tiene conto prima di tutto dello psichismo del malato. Cosa vuole dire?  Per psichismo si intende il complesso di meccanismi psichici inconsci che influiscono sulla mente umana e ne condizionano sia i pensieri che gli atteggiamenti. Molto spesso questi dinamismi sono in grado anche di condizionare lo stato di salute generale.

E' ben noto il fenomeno per cui cominciare a pensare con insistenza a una determinata malattia, farsene un cruccio e una preoccupazione può portare nel tempo a sviluppare proprio quella malattia.  Esattamente come si sa che uno stato di stress, sia fisico che emotivo, porta a perdere quell'equilibrio psicofisico indispensabile alla nostra salute.

Ecco quindi che il nostro psichismo cioè la filosofia che caratterizza i nostri pensieri è quello che ci rende profondamente differenti gli uni dagli altri.
In Omeopatia questo è molto importante infatti nella visita omeopatica si ascoltano con attenzione le persone ovviamente senza tralasciare una visita clinica o gli esami di laboratorio necessari.

Il buon medico omeopatico deve essere innanzitutto un "medico"e quindi visitare il paziente per escludere le patologie croniche o quelle che comportano danni d'organo, deve poi vagliare o richiedere gli esami di laboratorio o ospedalieri che permettano di avere le idee chiare, ma poi la cosa più importante: deve "ascoltare" il paziente che è soprattutto una persona.

Possibilmente in silenzio ascolterà con estrema attenzione quello che il paziente racconta di se.  Spesso i particolari che sembrano più insignificanti sono proprio quelli che illuminano per orientare la terapia.

Vorrei qui liberare il campo dalla sensazione che l'omeopata sia una specie di "stregone" che somministra intrugli misteriosi disprezzando la Medicina tradizionale. Al contrario l'Omeopata è un dottore molto sensibile ai problemi degli altri e tiene conto più di tutto proprio di quello che al medico tradizionale sembra inutile anzi a volte sciocco.

Il buon omeopata come dicevo, è innanzitutto un MEDICO motivo per cui è necessario diffidare da persone che impropriamente si attribuiscono il ruolo di "prescrittori" di farmaci omeopatici.......somministrando spesso fitoterapici complessi o limitandosi sempre a quei 4 o 5 rimedi di cui a malapena conoscono il nome.