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Chi comunica guadagna davvero!

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Surmenage vocale - parte 1/3

2021-03-28 15:39:31

Piccola guida di “sopravvivenza” allo sforzo vocale prolungato (Autrice Valentina Rettaroli)

Quando si parla dell'utlizzo della voce, spesso si tende a fare confusione e a sottovalutarne le mille sfaccettature ed implicazioni.
Forse perché la voce si sente, ma non si “vede” ed è dunque particolarmente difficile avere un reale controllo sulle dinamiche vocali che mettiamo in atto.
Infatti, ad esclusione ovviamente di artisti, attori, cantanti o semplicemente appassionati, il tema del rischio di un uso scorretto della voce è raramente trattato rispetto a quello dei rischi relativi ad altre parti del corpo.
Nella mia esperienza di artista e formatrice molto spesso mi è capitato di incontrare persone che si erano accorte soltanto in tarda età di aver sviluppato problemi alla voce, dando per scontato tutta la vita che un certo sforzo legato alla pratica vocale fosse naturale e facesse parte del loro lavoro.
Mi viene in mente, tra tutte, una maestra in pensione che si era occupata per tutta la sua vita professionale dei bambini della scuola primaria. Durante gli anni della sua carriera, questa donna aveva sforzato quotidianamente la sua voce arrivando ad avere seri problemi sia di volume e di resa che di tensioni a livello del tratto vocale. Al mio suggerimento di rivolgersi ad un bravo medico foniatra per indagare meglio sulle cause del suo affaticamento, lei mi rispose che, in effetti, non sapeva neanche dell'esistenza di tale figura professionale!

Capii che, a differenza di discipline mediche specialistiche come la ginecologia, ad esempio, la cardiologia o l'ortopedia, le aree sanitarie legate alla voce sono spesso trascurate con esiti talvolta enormemente problematici!

COME FUNZIONA LA VOCE

La nostra voce è la risultante di moltissimi fattori che interagiscono tra di loro e poter davvero chiarire il suo funzionamento richiederebbe un articolo a parte.
Ti farebbe piacere saperne di più? Lascialo scritto nei commenti e farò un articolo specifico sul funzionamento della voce!
Ad ogni modo, si può semplificare dicendo che la voce umana deriva dal rapporto coordinato tra tre sistemi: il sistema respiratorio, il sistema fonatorio ed il sistema risonatorio.
Il sistema respiratorio offre alla nostra voce la “benzina” necessaria, ovvero l'aria. Ne fa parte, oltre ai polmoni, ovviamente, alla cassa toracica con i suoi muscoli e alla trachea, anche il famigerato diaframma, che viene spesso chiamato in causa talvolta in modo incompleto o erroneo, ma su questo tema, che richiede davvero tanta attenzione, farò presto un nuovo articolo!
Il sistema fonatorio comprende laringe e corde vocali: “strumenti” chiave della nostra emissione poiché attraverso la loro vibrazione permettono il fenomeno della fonazione.
C'è in ultimo il sistema risonatorio, che comprende la gola, le cavità nasali i seni nasali e la bocca. Attraverso la risonanza vengono amplificate le frequenze sonore della voce e viene definito e formato il timbro personale di ciascuno.

CURARE LA VOCE?

Come abbiamo visto, la voce non è altro che il risultato dell'interazione tra specifici apparati e, così come altre funzioni del corpo, necessita di cura, soprattutto, ovviamente, nel caso in cui sia particolarmente utilizzata sia per fini artistici, ma anche professionali.
Non sono solo le categorie artistiche, infatti, ad usare la voce in modo prolungato.
Penso agli insegnanti, ai comunicatori, ai trainer, ai commessi, ai ristoratori e a tutti coloro che hanno una attività che richiede un uso costante del parlare.
In oguno di questi casi, imparare alcune piccole “strategie” da attuare in caso di sforzo può essere di fondamentale importanza, soprattutto nella gestione di tutti quei “fattori di rischio” che possono minare il nostro rapporto con la voce!
Nei prossimi articoli, approfondirò i fattori di rischio legati al surmenage (affaticamento) vocale, cercando di fornirvi di volta in volta alcune pratiche strategie per riuscire a ridurlo al minimo.
Oggi vi parlo di quello a mio avviso più diffuso!

IL PRIMO FATTORE DI RISCHIO VOCALE: L'inquinamento acustico

Di sicuro, per moltissimi di noi, uno dei fattori di rischio maggiore è rappresentato dall'inquinamento sonoro degli ambienti frequentati.
Pensate ad esempio ad un operaio in un cantiere, costretto ad urlare addirittura per poter comunicare con il suo collega anche solo a pochi metri di distanza da lui.
Lavorare in un luogo che presenta rumori intensi di sottofondo porta al risultato di dover incrementare notevolmente il volume e la consistenza della nostra voce, con il risultato di un affaticamento vocale inevitabile.
Persino a casa potrebbe verificarsi la stessa situazione: mi viene in mente quella dei miei nonni in cui, per sopperire all'abbassamento fisiologico dell'udito legato all'età, la tv è costantemente accesa a volume massimo, dando luogo a vere e proprie “competizioni” vocali nelle quali effettivamente “vince” (e riesce a comunicare) soltanto chi grida di più!
In tutti questi casi e in casi analoghi sarebbe opportuno ridurre, ovviamente, il livello di inquinamento acustico.

Ma come possiamo comportarci se ciò non è possibile?

Ecco alcuni consigli pratici da attuare in ambienti molto rumorosi:
1) Fare attenzione alle sensazioni fisiche legate all'emissione della voce
Sottovalutare la sensazione di sforzo del tratto vocale e trascurare il bisogno di riposo può portare a conseguenze davvero spiacevoli. Spesso infatti facciamo esclusivamente attenzione al suono, alla resa e al volume della voce, anziché alle sensazioni fisiche legate all'emissione. Tale atteggiamento è però insidioso: non è detto che una voce stanca non abbia comunque un suono gradevole. A lungo andare, tuttavia, trascurare questo aspetto può peggiorare la qualità della nostra emissione, anche in termini estetici.
2)  Ridurre la comunicazione quando non necessaria
Sembrerà una banalità, ma se abbiamo la sensazione di sforzo vocale non c'è nulla di meglio del silenzio per evitare ulteriori tensioni!
3)  Diminuire la distanza dall'interlocutore
Spesso basta “parlare all'orecchio” del nostro interlocutore, ad esempio ai concerti o in luoghi molto affollati (del resto, prima o poi la pandemia finirà e torneremo ad assistere ad eventi musicali, no?!)
4)  Utilizzare dispositivi come microfoni o megafoni
Un buon dispositivo di amplificazione può ridurre notevolmente lo sforzo del tratto vocale. Ormai il mercato offre così tante soluzioni a livello tecnologico che è davvero impossibile non trovare quella perfetta! Basti pensare ai microfoni ad archetto, che possono essere utilizzati sia da categorie professionali come gli operatori di call center, ma anche dagli istruttori sportivi, dai comunicatori, dai public speakers e da moltissimi altri!
5)  Utilizzare dispositivi di richiamo evitando di gridare
Lo so: la tentazione di urlare per richiamare l'attenzione è sempre moltissima, tuttavia la pratica del gridare non è affatto sana per la nostra voce! A livello tecnico, quando gridiamo (a meno che non sappiamo come farlo, ovviamente) ci esponiamo costantemente al rischio di adduzione brusca delle nostre corde vocali. Ogni volta che lo facciamo è come se, idealmente, stessimo dando dei veri e propri “schiaffi” alla nostra voce che non merita affatto un trattamento così violento!

In questo primo articolo vi ho svelato i primi “trucchi” per una corretta igiene vocale, ma sono in arrivo altri consigli relativi ad altri fattori di rischio!

Vi è mai capitato di sforzare la voce? Raccontatemi le vostre esperienze nei commenti e continuate a seguirci per scoprire di più sulla vostra voce!









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