Nothing To Say

Mi scoppia la testa. Sento le tempie che pulsano, quasi ritmicamente, seguendo un ritmo troppo veloce per il resto del mio corpo. Più forte dei battiti del cuore, più veloce delle palpebre che si aprono e richiudono, si stringono, serrano, nella speranza che quel fastidio, quella sensazione di tanti aghi che dolorosamente ti trapassano, svanisca. Un occhio semiaperto spia l'ambiente circostante; un flebile fascio di luce attraversa le persiane illuminando il pulviscolo della stanza che ruota, si muove, danza, nonostante sembra non ci sia aria alcuna a sollevarlo. Il ticchettio dell'orologio gettato sul comodino mi cattura. TIC. TAC. TIC. TAC. Rimbomba nella mia testa che, come se fosse vuota, viene riempita da quel ticchettio che si è fatto gomma e rimbalza da una parte all'altra del cranio in maniera casuale, velocemente, fastidiosamente. Un nuovo giorno è appena iniziato.

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