Dopo la liberazione dal regime nazista, sono stati sottoposti a dei processi vari nazisti. Quest'ultimi hanno subito inevitabilmente le regole, gli ideali di un'istituzione totale, subendo quindi una risocializzazione all'interno dell'ambiente nazista.
Se si pensa al processo di Eichmann, come 'scusa' per i crimini commessi disse che aveva solo obbedito agli ordini, rifiutando ogni implicazione personale, come se non esistesse più nessuno né da punire e né da perdonare, a parlare di questo è la Arendt, defininendo il più grande male del mondo commesso da persone insignificanti, senza alcuna convinzione o credenza, semplicemente un male commesso da persone che si sono rifiutate di essere persone.
In quel periodo però, il crimine era legge e dettava legge, quindi sia da parte dei carnefici sia da parte delle vittima hanno subito una spersonalizzazione non che un'alienazione considerevole, soprattutto per quanto riguarda le vittime, Bettelheim analizzò il processo che si innescava in quest'ultime sostenendo che inizialmente opponevano resistenza, cercando di conservare la propria identità,per poi rassegnarsi, adeguandosi alle regole dei lager attendendo la morte. Molte delle vittime si presentavano come se avessero anticipato la morte nonostante a livello fisico fossero ancora vivi, cosa si intende? Avevano perso contatto con la realtà, il rapporto individuo - ambiente non esisteva più, come in uno stato di morte.