Si sta come d’ autunno sugli alberi le foglie 🍂

Visitare una mostra è uno di quei piccoli piaceri cui non avremmo mai pensato di dover rinunciare. Poi è arrivata la pandemia ed abbiamo dovuto ricrederci, ma sapevamo che passata l’ emergenza sarebbe ritornata la normalità. E così è stato…una normalità fatta di mascherine e green pass, ma almeno senza chiusure per motivi di pubblica sanità. Così è stato fino a venerdì e sabato scorsi, quando qui a Trieste musei, biblioteche e sale espositive sono rimasti chiusi per timore di manifestazioni presenziate da persone che con questa città non c’ entrano niente ma nei giorni precedenti l’ avevano ahimè portata alla ribalta della cronaca con scene di guerriglia urbana. Cronaca nella quale, a dire il vero, ho stentato a riconoscere la mia Trieste; questo è un piccolo mondo antico che sembrava impenetrabile, e invece è stato messo sottosopra da azioni violente che in pochi giorni hanno, tra le altre cose, vanificato contratti che sono il frutto di anni d’ investimenti. Perchè i Triestini che conosco io sono così: sembra che pensiamo solo a divertirci, e invece tenendo un profilo basso chiudiamo grossi affari magari in barca o a qualche festa. Del resto questa città è famosa per i suoi poli scientifici e culturali, luoghi ideali per rifugiarsi quando si ha bisogno di staccare dal mondo esterno. Proprio per questo ieri ho visitato l’ interessantissima mostra “Through a different lens: Stanley Kubrick photographs”, al Magazzino delle Idee fino al 30 gennaio. Vi consiglio di non perdervela 📸

Some people don’ t understand how much I love boats. Never mind, boats do

[Beneteau 36.7 “Blu Marlin”] ⚓️