Nicholas Bonomo

TEAM BUILDING: GESTIRE I GRUPPI DI LAVORO

2018-07-01 22:56:34

Abbiamo avuto modo di dire molte volte in passato che, perché l'impegno profuso all'interno di un'organizzazione si trasformi in un vero e proprio successo in ogni ambito del business, occorre promuovere il lavoro di gruppo e sapere cosa significhi davvero fare team building. Per impostare un buon lavoro di gruppo, dunque, occorre, prima di tutto, riflettere su alcuni punti e soffermarsi su domande che sorgono spontanee affrontando l'argomento. Ad esempio: Perché abbiamo bisogno di fare team building? Qual è la dimensione giusta per il gruppo di lavoro che vogliamo avviare? Quali sono i principali fattori che tendono a contrastare il team building? Come funziona un team efficace? Quali sono i modi di fare che ne aumentano il rendimento? Come si sviluppa un team? Perché abbiamo bisogno di fare team building? Iniziamo a rispondere alla prima domanda: perché abbiamo bisogno di fare team building? La ragione è molto semplice. Un team che lavora in maniera efficace è lo strumento più potente in circolazione per sviluppare e far crescere le persone e per ottimizzare le attività da compiere. Le organizzazioni che sono disposte a ripensare in un'ottica più moderna le vecchie metodologie di lavoro e che vogliono far sviluppare le proprie risorse umane facendole lavorare insieme, possono trarre grandi benefici da questa metodologia, aumentando la qualità dei prodotti/servizi che vendono e la loro produttività. Questo modo di lavorare supporta la crescita della forza lavoro e la rende motivata, impegnata e maggiormente coinvolta in ciò che fa. Una ricerca condotta dall'American Society of Training and Development ha dimostrato che le aziende che si sono orientate verso il team building hanno visto aumentare parecchio produttività, qualità, soddisfazione dei clienti e dei collaboratori oltre ad aver sviluppato una maggiore capacità di risolvere i problemi e le eventuali controversie. I risultati di questa ricerca sono lì a testimoniare che una squadra che lavora in maniera efficace consente a ciascuno dei membri di diventare più intelligente, più creativo, più socievole e di sviluppare in pieno la propria personalità. Qual è la dimensione giusta di un gruppo di lavoro? E veniamo alla seconda domanda: qual è la dimensione giusta per un gruppo di lavoro? Dobbiamo essere coscienti che il numero di persone che consente di lavorare in modo davvero efficace varia da quattro a sette. Il limite inferiore di quattro persone è dovuto al fatto che, per consentire dei risultati positivi all'interno del gruppo, occorre un minimo di massa critica. Il limite superiore di sette, invece, si deve al fatto che quando una persona fa parte di un team efficace ed ottiene buone prestazioni, diventa molto fiduciosa e consapevole di se stessa perché si sente soddisfatta di aver lavorato bene. Per ottenere questo risultato, però, occorre che queste persone possano concentrarsi insieme agli altri membri della squadra e questo è molto più difficile se cerchiamo di mettere insieme troppi elementi. C'è dunque un limite a quante persone possiamo far crescere nello stesso gruppo? Esiste e dipende dalle dimensioni dell'organizzazione e dalla tipologia di compiti che vengono assegnati al team. Quando iniziamo a fare team building assicuriamoci, dunque, di verificare in tutte le fasi che tutti i membri siamo sempre pienamente coinvolti e che siano stati messi in grado di offrire il proprio contributo.

Nicholas Bonomo

GESTIRE IL PROPRIO TEMPO PER MIGLIORARE LA VITA

2018-07-01 21:14:40

Ecco un ladro di tempo che crea più confusione sul posto di lavoro rispetto a qualsiasi altro. Lavorare in un posto dove le priorità continuano a cambiare significa aprire un nuovo fronte di crisi ogni settimana. Un continuo cambiamento nelle priorità identifica, comunemente, un ambiente di lavoro in cui le cose si muovono molto velocemente. La Direzione, nel tentativo di rispondere rapidamente a problemi e opportunità, sposta le energie dell'organizzazione da un "fronte di battaglia" a un altro, a seconda di come muta la situazione. Questo modo di procedere può essere addirittura eccitante per alcune persone che tendono ad annoiarsi in un clima di lavoro abitudinario ma resta tale solo se i cambiamenti hanno un reale significato e uno scopo preciso. Senza avere uno scopo ben chiaro, le persone si sentiranno in balia degli eventi e tenderanno a stressarsi. Lo stress si presenta in particolare quando la crisi della settimana (o del giorno o del mese) non viene risolta e le persone vengono paracadutate in una nuova emergenza. L'effetto di spostare le priorità significa cambiare le regole e ricominciare da capo sperimentando di continuo cambiamenti come questi e sviluppare irritazione e senso di disagio. Se state provando un senso di frustrazione simile a quello descritto, la cosa migliore è quella di parlare con il vostro capo per capire come adattarsi al meglio alla situazione da entrambe le parti, al fine di essere più produttivi. Le alternative, del resto, sono solamente due: o ci si cerca un nuovo lavoro o si impara a muoversi con la corrente e a godersi il viaggio Ricordate la nostra discussione sul controllo degli eventi? Ci sono cose che controlliamo totalmente e altre che non possiamo controllare affatto e poi c'è una zona grigia che sta nel mezzo. Un posto di lavoro con priorità mutevoli è una situazione in cui, probabilmente, si ha pochissimo controllo e l'unica risposta praticabile è adattarsi o cercare un'alternativa. Scarsa pianificazione È un vecchio assioma che: "Se non si riesce a pianificare, si pianifica di fallire". Una pianificazione scadente è un ladro di tempo ovviamente autoimposto e, all'apparenza, sembra avere una soluzione altrettanto ovvia: una migliore pianificazione! Tuttavia, una cattiva pianificazione deriva - in genere - dall'ambiente in cui si lavora o da una mancanza di comprensione dei benefici del controllo che deriva da un buon piano di azione. Se - ad esempio - al lavoro c'è una continua pressione, il risultato può essere quello di pensare che non ci sia alcuna differenza nel fare una cosa prima di un'altra. Inoltre, se l'ambiente di lavoro è molto disorganizzato, provare a formulare un piano può essere frustrante e si può arrivare a pensare che non ne valga davvero la pena. Ovviamente, nessuna delle due reazioni crea soddisfazione e nessuna delle due è giustificabile se si vuole realmente esercitare un certo controllo e rivendicare una serenità per affrontare al meglio la giornata lavorativa. Ecco perché nei seminari che hanno per tema il time management si punta così tanto sull'importanza di una buona pianificazione e sulla definizione delle priorità. Avere disciplina nel pianificare qualcosa e nel seguire questo piano è fondamentale se vogliamo riprendere il controllo del tempo che abbiamo a disposizione.

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Nicholas Bonomo

Buonasera amiciiiiiii 😜

2018-07-01 17:22:46

😊😊

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