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L'io e il Respiro. Manuale pratico per vivere meglio.

2021-03-05 19:18:07

Come migliorare l'ossigenazione del corpo, la gestione delle emozioni, lo scarico dello stress e dell'ansia.

Come ti nutri?


L'atto respiratorio, in quanto immissione di ossigeno ed espulsione di anidride carbonica, costituisce il fondamentale nutrimento per il nostro corpo, per il nostro cervello, ed è strettamente collegato con la nostra psiche.

In questi momenti di incertezza risulta di fondamentale importanza riappropriarci di una consapevolezza respiratoria e di una centratura, così da gestire al meglio sia la necessaria ossigenazione delle cellule sia il nostro stato emotivo.

Per nutrimento non si intende solo il cibo, ma anche le impressioni, le emozioni e il respiro ci nutrono.

Sorgono quindi le domande:

  • Cosa immettiamo al nostro interno?
  • Che quantità e di quale qualità? 
  • Cosa espelliamo come scarto?
  • Cosa vogliamo nutrire?

Questo manuale fin dalle prime pagine coinvolge il lettore in un percorso di scoperta e sperimentazione su un campo, quello del nostro respiro, per lo più inesplorato.


Il respiro è vita, psiche, ritmo, ed è l’intermediario tra la mente e il corpo; quando si rompe questa armonia si possono ingenerare fenomeni di decadimento, di somatizzazione e di malattia.

Lo scopo del libro di cui state leggendo l'inizio, palesato nel sottotitolo, è quello di vivere meglio, ovvero non solo di migliorare la salute fisica ma anche di aiutare a divenire consapevoli delle proprie attività mentali e emozionali attraverso la percezione e la gestione respiratoria.

La parte iniziale, con finalità esemplificative e motivazionali, è incentrata sul rapporto tra l’Io e il respiro, tanto da un punto di vista psicologico, che sociologico e fisiologico.Il lettore/sperimentatore prenderà coscienza che pensieri e psiche possono essere elusi o modificati dalla semplice osservazione del respiro, così come da semplici esercizi respiratori legati al movimento corporeo.

La maggior parte di essi possono essere fatti comodamente seduti, intervallando la lettura, altri richiedono lo ‘sforzo’ di sdraiarsi, ma ai più sicuramente verrà la voglia, man mano che si procede, di procurarsi un tappetino o una coperta per provarli comodamente a terra.

Gli esercizi di consapevolezza respiratoria, e gli altri qui proposti con varie finalità, diventeranno per il lettore/sperimentatore strumenti utili e facilmente spendibili per affrontare con maggiore consapevolezza e controllo gli eventi della vita. Oltretutto, d’ora in poi, anche in fila alla posta o in mezzo al traffico non ci si annoierà!!

Il paradosso


Come respiro?” è una delle domande più importanti della nostra esistenza, eppure quasi nessuno se lo chiede. Anzi, se qualcuno ci interroga in proposito, lo guardiamo sbigottiti e non sappiamo cosa rispondere.

Sinceramente non ci faccio mai caso…” è una delle risposte più frequenti, tanto per tagliare corto su di un meccanismo che funziona automaticamente e che sembra assolutamente scontato.

Eppure è il respiro che ci tiene in vita, e questo soffio vitale non è sempre uguale in noi, ma si adegua alle nostre azioni e atteggiamenti mentali (o al contrario, li condiziona).

Il respiro si incarna ed esprime l’Io.

E allora perché tanta indifferenza?

Solo il fatto che state leggendo questo testo indica una curiosità non comune per l’argomento. Come è stata suscitata? Forse il titolo? 

O la contingenza dei tempi, in cui anche respirare è diventato un lusso?

O semplicemente siete tra quelli che da tempo volevano approfondire questa questione del respiro e non gli era mai capitata l'occasione. 

O siete appassionati di “BENESSERE” in generale e da cosa nasce cosa...

O l'importanza di prendere coscienza del respiro vi è stata consigliata da qualcuno che poco tempo fa apparteneva ad una delle categorie di inconsapevoli di cui sopra, e che ora è un qualcuno completamente diverso… perché la conoscenza comunque ci cambia! 

Come che sia, la lettura di questo testo, e del suo seguito se vorrete continuare l'avventura, vi darà la consapevolezza di processi fisiologici, simbolici, emotivi ed energetici legati a quell’ininterrotto andirivieni che ci anima, così da farvi assumere un atteggiamento quantomeno più vigile e attivo riguardo al suo espletarsi.

Ogni libro che si rispetti deve creare delle trasformazioni in noi!

Quindi alla fine il vostro nuovo Io, più armonioso e ‘centrato’, si potrà avvalere di strumenti e metodiche utili ad affrontare le evenienze della vita con maggiore calma e autocontrollo, semplicemente mettendo in pratica i consigli e le tecniche qui proposte.


I BENEFICI DEL “BUON RESPIRO”



Avventuriamoci!

Se siete tra quelli che non fanno mai caso a come respirano, state in buona compagnia. Ignoranza comune = mezzo gaudio, penserete, e ancora, se sono ‘sopravvissuto’ finora, non vedo perché dovrei preoccuparmi!

Come darvi torto?

Da che mondo è mondo una condizione sfavorevole condivisa da tanti è considerata meno penosa, tanto meno se non viene stimolata la riflessione.

E per quanto riguarda la ‘sopravvivenza’ della moltitudine moderna, come negare questa evidenza?

Altra cosa è però la qualità della vita, il prendere consapevolezza di ciò che ci anima, l’assumere un ruolo attivo sui propri processi vitali ed emotivi, forse riuscire a conoscere e a dominare noi stessi.

Ora, reprimete l’impulso a buttare via questo libro pensando adesso stiamo esagerando, e riflettete che probabilmente qualcuno di voi un’occhiatina al proprio respiro l’ha data…

Forse il fatto stesso che gli avete prestato attenzione lo ha indotto a ‘farsi bello’: calmo, pieno, regolare.

Se non è successo, succederà… ORA!

Chiudete gli occhi e osservatelo, senza intervenire.

Osservo ……………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………………............................................




'Finalmente ti sei accorto di me! Piacere, sono il tuo respiro’  🤗


Ora che il ghiaccio è rotto, possiamo provare a indirizzare l’attenzione su qualcosa di meno vago: per esempio, che differenza c’è tra l’aria che entra e quella che esce?

Fresca o calda, secca o umida, pulita o sporca?

Osservo ………………………………………………………………………………….……….....................................

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In che punto delle mie narici sento la frizione dell’aria che entra e in che punto quella dell’aria che esce?

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E dove si muove il mio respiro, dove si manifesta? Nel torace, nell’addome o sento interessato tutto il tronco?

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……………………………………………………………………………………………….……….....................................E il diaframma, questo muscolo grandioso, sta spingendo in basso o è bloccato? …………………………………………………………………………………………………………………………………………

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Beh, questa era difficile, lo ammetto… per ora! Ma non è un caso che uno dei muscoli più importanti e grandi che abbiamo, il muscolo respiratorio per eccellenza, sia così negletto, tanto da non sapere neanche dove è situato con esattezza.

Tra coloro che vantano invece tale arcana conoscenza sono sicuramente da annoverare chi ha studiato anatomia, i cantanti, alcuni attori e chi ha recentemente sfogliato un libro scolastico di scienze - oltre a quasi tutti quelli che praticano discipline psico-fisiche orientali (o moderne occidentali, da quelle orientali palesemente o meno derivate).

Visto il taglio pratico che vogliamo dare a questo ‘manuale del buon respiro’, continuiamo questa nostra prima presa di coscienza con un altro semplicissimo esercizietto.

Dopo aver preso mentalmente nota della durata delle nostre fasi respiratorie - volendo possiamo contare quanto dura la nostra inspirazione e quanto l’espirazione - immaginiamo di avere davanti una torta con tante candeline da spegnere; quindi, dopo aver preso aria soffiamo con decisione, finché non rientra anche un po’ la pancia e ci sentiamo svuotati completamente.

Infine aspettiamo fiduciosamente e senza fretta che il torace e l’addome si rigonfino da soli, anzi lasciamoci proprio inondare da questa potente inspirazione spontanea. Dopo esserci riposati, riproviamo, senza forzare.

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Rammentando la durata respiratoria precedente, osserviamo se la nostra respirazione si è ulteriormente allungata; possiamo anche contare i nostri due atti respiratori e confrontarli con i valori precedenti

Ci provo, conto…......................................................................................................................


Eventuali sospiri liberatori sono i benvenuti; mai contrastarli, sempre incoraggiarli; spesso è bene indurli.


Signore e signori, avete appena agito consapevolmente sul vostro respiro!

Lo avete osservato, analizzato, misurato, modificato, forse avete addirittura ripristinato una respirazione naturale completa, quella dei neonati, degli animali (non stressati), di chi ha studiato l’arte del respiro, e di pochi altri fortunati che vivono in armonia con se stessi e il creato, ma su questo torneremo in seguito.

In ogni caso, la cosa più significativa è che insieme al respiro abbiamo agito indirettamente anche sul nostro stato emotivo: dovremmo quindi trovarci in uno stato di calma, in pace con noi stessi, e questo grazie sia all’atto di per se stesso interiorizzante della lettura, sia, e soprattutto, al fatto che il nostro sguardo si è rivolto al nostro mondo interiore: ai moti del nostro corpo e al ritmo che lo muove, siamo stati presenti a noi stessi.

E che dire dell’ossigenazione del cervello e di tutte le nostre cellule? (che di ossigeno si nutrono, ce lo ricordiamo?)

Aggiungerei che questa piccola pratica ha ridato un po’ di carica a tutti i nostri processi metabolici.

Per non parlare del massaggio ai nostri organi addominali e dell’elasticità resa all’attività polmonare.

E dove lo mettiamo il cuore che batte, batte…? sicuramente più lento, in armonia con un tranquillo stato d’animo.

Lo sento?  .....................................................................................................................................

Signore e signori, questo è solo l’inizio del nostro viaggio… sulle ali del nostro respiro! Non serve che vi allacciate le cinture, anzi!

Conoscere e padroneggiare il proprio respiro è l'inizio di una nuova libertà!


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