Natascia Lorusso

Founder Starter

5 modi per uccidere i tuoi sogni

2018-09-04 18:05:09

“Immagina un mondo dove le persone amano ciò che fanno. Le cose cambierebbero, non credi? Sarebbero tutti più rilassati, soddisfatti, felici. Ti faccio una domanda: qual è il lavoro che non puoi non fare? Scrivilo, non solo per te ma per tutte le persone che ti circondano. Così il mondo inizia a cambiare, facendo ciò che si ama”. Sei d’accordo anche tu? A volte siamo talmente presi dalla nostra quotidianità, dalla routine che dimentichiamo i nostri sogni. E a proposito di sogni ho riascoltato l'intervento di Bel Pesce, imprenditrice brasiliana nonché speaker a Ted, le sue parole riportano l’attenzione al cuore lasciando da parte la testa. Quando pensiamo ai sogni che abbiamo, e al segno che vogliamo lasciare nel mondo, è affascinante vedere quanto sia grande il divario tra i sogni ed i progetti che non diventano mai realtà. Sai perché rimangono sogni o solo progetti? Lo spiega molto bene Bel Pesce nel suo intervento a Ted spiegando i cinque modi per distruggere i tuoi sogni riassunti così: 1. Credere nel successo dall’oggi all'indomani. Una storia di successo improvviso è sempre il risultato di tutto quello che si è fatto nella vita per arrivare a quel momento. Non è casuale o semplice fortuna ma impegno, determinazione e disciplina. 2. Credere che qualcun altro abbia le risposte che cerchi. Nessuno tranne te ha le risposte sul cammino da fare. Chiunque può dirti: "Fai questo lavoro, prendi questa strada". Ma quando la si prende, ci sono dei bivi da affrontare. E questo tipo di decisioni vanno prese da sé. 3. Accontentarsi quando hai raggiunto il successo. Quando la vita va a gonfie vele, il fatturato cresce, e tutto il resto è a posto è ora di sistemarsi. Quindi puoi permetterti di rallentare. Sbagliato! Quando si cresce e si ha successo, bisogna lavorare più che mai per trovare un altro obiettivo da raggiungere. Non c'è tempo per accontentarsi. 4. Credere che la colpa sia di qualcun altro. Se avete dei sogni, è vostra responsabilità realizzarli a di nessun altro. Bisogna visualizzare i propri sogni e realizzarli. Nessuno ha raggiunto i propri obiettivi da solo, ma se non li avete realizzati, è colpa vostra e di nessun altro.  5. Credere che le uniche cose che contano siano i sogni stessi. Nella vita non ci sono solo gli obiettivi. Nella vita conta il viaggio. Sì, bisogna godersi gli obiettivi, ma le persone pensano che avere dei sogni, una volta raggiunti, sarà magico e saranno felici. Realizzare un sogno è una sensazione momentanea e la vita non lo è. L'unico modo per realizzare davvero i vostri sogni è godersi appieno ogni tappa del vostro viaggio. È questo il modo migliore. Il vostro viaggio è semplice: è fatto di passi. Alcuni sono azzeccati. Altre volte inciamperete. Se li realizzate, festeggiate. Se inciampate, consideratelo un errore da cui imparare. Non abbattetevi e non pensate di essere sbagliati o inutili. Se ogni passo diventa qualcosa da cui imparare o da festeggiare sicuramente vi godrete il viaggio, diventerete persone migliori e sarete felici, ogni singolo giorno. Sarete grati per ciò che avete in quel momento”. Ed io aggiungo un altro motivo che distrugge i sogni. La paura. Non rinunciare al tuo sogno per paura dell’ignoto di quel che succederebbe. Nella vita niente deve farci paura, va solo capito e affrontato passo dopo passo. Abbiamo sempre paura di quello che non conosciamo, che non capiamo. Prima di iniziare a dirigerti verso i tuoi sogni, l’idea di quel salto ti affascina ma allo stesso tempo può terrorizzare. E più i giorni passano più le scuse per non agire aumenteranno, fino a quando la nostra paura sarà talmente razionalizzata che inizieremo a pensare che chi ci abbia provato sia un pazzo. Il passo successivo è distruggerlo per consolarci.  Invece seguitelo e provateci!

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Natascia Lorusso

Founder Starter

Personal branding

2018-09-03 16:35:58

Quello in cui credi è presente nella tua attività?

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Natascia Lorusso

Founder Starter

Vitalità e passioni.

2018-09-03 15:57:37

Vi presento una persona tanto testarda quanto ammirevole. Si chiama Luciano Draghi nel mondo del ciclismo dilettantistico e agonistico romagnolo lo conoscono in molti. Giornalista d'altri tempi, ora 85enne, ha perso la vista pochi anni fa ma non la passione per il ciclismo che continua a seguire dal vivo, dalla televisione e dalle riprese fatte per lui. Ama "'vedere" i piccoli ciclisti crescere in sella alle loro biciclette e, alcuni, diventare professionisti. Tra questi gli è rimasto nel cuore Marco Pantani. Lo ha seguito con la sua telecamera dagli esordi fin quando è diventato professionista. Poi lo ha continuato a seguire nelle sue scalate emozionanti dalla TV. Quando tornava a Cesenatico, Marco, non rifiutava mai un'intervista da parte sua. Si ricordava delle sue riprese quando ancora giovanissimo nessuno lo conosceva come il Pirata e del suo rispetto nei suoi confronti. Rispetto che, anche quando Pantani se n'è andato, ha mantenuto. Nei suoi filmati lo ricorda sempre con affetto. . Questa foto è stata scattata qualche anno fa quando ancora riusciva a registrare gli audio e montare la sua trasmissione di ciclismo Ultimo Kilometro in onda su rete8Vga. Trasmissione nata nel 1986. Ora segue le gare ascoltando il rumore del vento e delle ruote sull'asfalto. Ogni scricchiolio del terreno, ogni soffio di vento, ogni respiro gli raccontano lo stato della gara. Conosce il nome di ogni ciclista ripreso dalla sua Canon. Memorizza ogni vittoria e ogni sconfitta dei romagnoli ma soprattutto si entusiasma perdendosi nei suoi ricordi. Reminiscenze di chi ha vissuto le grandi imprese di Gino Bartali e Fausto Coppi. Un esempio di un uomo che nonostante le difficoltà va avanti grazie alla sua forza di volontà e determinazione. Oltre all'aiuto e supporto della sua famiglia. Ho voluto raccontarvi di Luciano perché spesso ci lamentiamo e viviamo una vita senza vere passioni. La passione è il motore che ci permette di vivere una vita intensa e ricca. Il tempo che dedichiamo ad esse è il nostro vero tempo libero. Facciamo ciò che ci piace davvero senza lo scopo di ottenere un guadagno economico o di adempiere ad un obbligo.Lo facciamo e basta. Amiamo farlo. Spesso si trasforma, anche, in lavoro. "Trova un lavoro che ami, e non dovrai mai lavorare" - Confucio

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