Italia e Francia, Corelli e Lully...a chi il primato?

Buongiorno! 
Già che siamo in periodo “sanremese” vi introduco a una delle diatribe che maggiormente accesero gli animi tra la fine del 1600 e l’inizio del 1700, ovvero quella sulla supremazia della musica italiana oppure di quella francese, i cui rappresentanti emblematici erano i nostri ormai noti Arcangelo Corelli e Jean Baptiste Lully. Considerate che all’epoca le persone prendevano molto molto seriamente le diatribe musicali, ed erano capaci di accapigliarsi a lungo, sia fisicamente che in forma scritta, per questioni puramente estetiche.
Una delle differenze principali tra lo stile italiano e quello francese risiede proprio nell’uso degli abbellimenti, che nella musica francese sono scritti e indicati con grande precisione, mentre nella musica italiana molto maggior spazio viene lasciato all’improvvisazione dell’esecutore, che mostra così le proprie competenze nella prassi esecutiva e la propria fantasia personale.
Vi faccio ascoltare una delle più celebri passacaglie di Lully, la “Passacaille d’Armide”, in cui potete ammirare anche la parte danzata, oltre ad ascoltare il un’altra delle caratteristiche più tipiche della musica francese, ovvero il ritmo croma col punto-semicroma con la croma molto stretta...lo avete individuato? Avete sentito come regala al brano una sensazione di estrema leggerezza?
Buon ascolto!