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Pink Floyd a Venezia, il concerto che lasciò il segno!

2018-11-13 17:27:21

Il concerto che i Pink Floyd tennero a Venezia il 15 luglio 1989, da molti considerato il concerto del secolo, fu l’episodio più importante di una lunghissima tournée durata la bellezza di tre anni dal 1987 al 1990, anno in cui si chiuse nel giugno al Knebworth Park nello Hertfordshire in Inghilterra. L’evento fu trasmesso in mondovisione e si calcola che vi assistettero oltre cento milioni di spettatori attraverso i canali televisivi ma resta ancora difficile stabilire quanti fossero invece quelli presenti nella città lagunare (taluni affermano duecentomila) che venne letteralmente presa d’assalto dalle persone arrivate da ogni dove fin dalle prime ore del mattino. Il palco fu costruito su di una piattaforma galleggiante fatta giungere da Trieste con dei rimorchiatori e ancorata nello specchio d’acqua di fronte Piazza San Marco.

Pink Floyd a Venezia, il concerto del secolo (e delle polemiche)

Rimagono ancora vive le polemiche che precedettero l’evento: basti pensare che l’autorizzazione finale allo svolgimento del concerto fu firmata dal vice sindaco De Piccoli solo poche ore prima dell’inizio dopo una serie infinita di difficoltà e di fatto Venezia abbandonò la band al suo destino a tal punto che i Pink Floyd dovettero persino affittare per conto proprio le transenne che avrebbero delimitato le aree rosse nel tentativo di arginare il pubblico intervenuto massicciamente. La città si preparò all’avvenimento quasi fosse in guerra: negozi chiusi, anzi più che chiusi con barricate improvvisate e nella città mancava tutto. In ultimo la Giunta tentò di mettere persino la sordina al concerto imponendo il divieto di superare i 60 decibel (l’imponente impianto tecnologico della band permise loro di farsi sentire ugualmente e il limite fu gradualmente superato fino a picchi di 90-92 decibel, mentre i famosi foghi del Redentore, la cui festa ricorreva proprio quel giorno, superarono ampiamente i 107 db).

Il palco galleggiante (mt. 90 x 30 x 25) fu sistemato leggermente di tre/quarti rispetto alla Piazza per favorire le riprese televisive e sotto il palco arrivarono un numero enorme di gondole, gozzi, barchette, motoscafi insomma qualunque cosa fosse in grado di galleggiare. Durante lo spettacolo i laser illuminarono sia la laguna che Piazza San Marco offrendo un colpo d’occhio sensazionale; sulla scena caddero quelle grandi macchine robotiche che avevamo già visto durante tutta la loro tournée e di cui avevamo imparato la funzione: esse emanarono luci, fumi e una parte anche del suono e vederle in azione fu una cosa straordinaria e futurista. I Pink Floyd sono sempre stati all’altezza della fama che li ha in ogni occasione preceduti ed anche questa volta hanno saputo mettere insieme in poco tempo una vera e propria cattedrale tecnologica con un megaschermo circolare di grandi proporzioni che durante il concerto trasmetteva le immagini di vari spezzoni filmati ed effetti psichedelici che insieme ad altre luci completarono la parte visiva dello spettacolo, diremmo oggi multimediale, che supera il rock vero e proprio per entrare nella categoria del sogno.  

il concerto del secolo.. con ciò che ne consegue!

Ci vollero tre giorni per riportare la città alla normalità dopo quel concerto di cui rimane la testimonianza indelebile di quanti riuscirono a vederlo.

cit. & Photy by http://www.lefotochehannosegnatounepoca.it con articolo completo