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Figli felici: cos'è la genitorialità positiva?
I periodi dell’infanzia e dell’adolescenza sono tra i momenti più delicati nella vita della persona. Soprattutto l’infanzia, è una tappa davvero fondamentale per insegnare ai propri bambini che essi sono degli individui che meritano rispetto, fiducia e amore.
FIGLI FELICI: COS’E’ LA GENITORIALITA’ POSITIVA?
I periodi dell’infanzia e dell’adolescenza sono tra i momenti più delicati nella vita della persona. Soprattutto l’infanzia, è una tappa davvero fondamentale per insegnare ai propri bambini che essi sono degli individui che meritano rispetto, fiducia, con caratteristiche uniche e inimitabili che vanno rispettate e messe in risalto.Genitorialità positiva significa entrare in stretta sintonia con il bambino, interpretando i suoi bisogni, la sua comunicazione non verbale, accogliendo le sue paure per poi rilasciare un sentimento di fiducia, ascolto e una sensazione che permetta al bambino di capire che il genitore è presente per supportarlo e accompagnarlo nel difficile compito di crescere, senza far sentire il bambino giudicato o intimorito. Questi comportamenti genitoriali favoriscono la capacità del bambino di sentirsi un essere unico, amato e sicuro nel momento in cui deve andare per il mondo ad esplorare e ad apprendere.
Il positive parenting mette l’accento sul fatto che i genitori per mettere in atto la genitorialità positiva devono saper gestire le emozioni; in questo modo anche i più piccoli riusciranno, in determinate situazioni di stress, a reagire con maggiore calma e lucidità poiché hanno visto i genitori comportarsi in quel determinato modo.
Il compito del genitore è quello di riuscire a sviluppare nel proprio bambino la capacità di problem solving, ovvero di risoluzione dei problemi. Questo metodo aiuta i bambini a pensare con la propria testa, con lucidità e fermezza. Inoltre, permetterà loro di essere da grandi degli individui che mirano a trovare la soluzione migliore possibile.
Il problem solving permette di riuscire a gestire le emozioni, sia quelle positive che quelle negative, aiutando i bambini a chiedere aiuto quando ne sentono necessità ma soprattutto capire quando sono gli altri ad avere bisogno di aiuto. Infatti il fine ultimo di essere genitori e il reale obiettivo educativo non è quello di essere il genitore perfetto ma un genitore con pregi e difetti, accettandosi con le proprie forze e debolezze.