MIRELA NIMIRCEAG

Founder Junior

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2020-03-13 22:51:16

STAI DENTRO .....

Ti invito a stare dentro. Dentro di te. Nella casa delle tue emozioni.

Potrebbero essercene tante, un’epidemia, in questi giorni, diverse tra loro, magari in contraddizione, alcune lievi, altre fortissime, alcune vecchie, che già conosci benissimo, ma che ora sembrano amplificate e ingestibili, altre tutte nuove, sintomi attuali da Coronavirus.

Cosa potresti trovare là dentro?

La paura, per esempio.

Paura di infettarti, paura di morire. Paura di far ammalare qualcuno a cui vuoi bene, e che invece dovresti essere proprio tu a proteggere.

Paura che questo incubo non finirà mai, o che ci sei cascato, è tutto finto e non è mai iniziato.

Paura che dopo questa pandemia la tua vita non potrà più essere la stessa, oppure paura che, purtroppo, quando tutto sarà passato, la tua vita tornerà ad essere sempre la stessa.

La paura di perdere il lavoro, di non riuscire a rimettere in piedi la tua attività, di non farcela economicamente.

La paura della solitudine; la paura che la tua relazione possa finire, adesso che non potete vedervi e non puoi capire se sei davvero proprio tu nei suoi pensieri; o la paura perché sai che dovresti farla finire quella relazione, lo sapevi da tanto, ma è così chiaro adesso che questa situazione vi ha costretti a vedervi di più.

Potresti trovare la rabbia.

Rabbia per chi sapeva e non ha detto, per chi non ci ha protetti, per chi ci ha contagiati.

Rabbia perché devi lavorare e corri il rischio di infettarti; rabbia perché al lavoro non ci puoi andare e ti hanno imposto di non guadagnare.

Rabbia verso chi è più “fortunato” di te, perché ha le ferie, la cassa integrazione, i nonni che curano i figli, tutti quei diritti e  privilegi che tu non hai.

Rabbia verso le Istituzioni, che chiudono le scuole, per esempio, senza pensare a te che lavori e non sai dove lasciare i figli; o verso gli insegnanti, che caricano bambini e ragazzi di compiti e argomenti nuovi convinti che i genitori siano lì a disposizione ad insegnare al posto loro.

Rabbia verso tutte queste regole e limitazioni, oppure verso chi minimizza e non le rispetta.

Rabbia verso di te, indipendente sempre, che odi chi ti dice cosa devi fare ma che oggi non sai come essere controcorrente, o verso di te che ti accorgi per la prima volta quanto tendi, tutti i giorni, ad obbedire troppo a tutto e a tutti.

Dentro potresti trovare il senso di impotenza. Per non poter cambiare la situazione, per non poter aiutare chi ha bisogno, per non riuscire a rassicurare, per non saper dare spiegazioni su cosa stia succedendo e certezze su quando finirà.

E il senso di colpa.

Per non poter stare vicino ai tuoi familiari, per esempio. O perché non l’hai fatto abbastanza quanto potevi.

Magari dentro trovi una punta di vergogna. Per la tua frivolezza o leggerezza, per esempio quando ti scopri a pensare che estetisti e parrucchieri sono chiusi e conti i giorni, sapendo che lo smalto semipermanente non durerà abbastanza e che la ricrescita grigia sarà presto evidente.

Troverai il tuo egoismo. Perché devi stare a casa, tu che avevi già fatto i tuoi programmi. Perché vuoi i tuoi spazi, e con i tuoi figli sempre intorno non hai nemmeno un momento per te, perché sei indignato che abbiano chiuso i bar e cappuccino e brioches, no !, quelli no, erano sacri, il tuo modo intoccabile di cominciare la giornata.

Sentirai la tristezza e la solitudine. Per tutto quello che sta succedendo, per le strade deserte, perché ti manca la tua allegra e intensa vita sociale, o forse perché solo oggi ti accorgi che solo e isolato lo sei sempre stato.

Ecco, se resti dentro, dentro di te, potresti trovare tutto questo, e molto altro ancora.

Non uscire, non tentare di scappare, non fare resistenza a quello che trovi.

Reprimere, soffocare, negare, respingere tutte queste emozioni significa potenziarle e farle durare nel tempo.

Le hai viste, ci sono. Accettale.

Se ti senti spaventato, arrabbiato, in colpa, triste, impotente, annoiato, indignato o triste, lascia che sia!

Osserva tutto questo con uno sguardo che accoglie. Sii testimone di tutto quello che c’è “dentro”, non giudicarlo e attraversalo senza lasciarti trascinare. 

Sentilo e vivi il tuo dentro. 

E’ così che lo trasformi, è così che lo guarisci.


Sabrina Crapella

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