La terapia chelante: un approccio con l’EDTA per purificare l’organismo

Questo tipo di terapia sfrutta l’infusione di EDTA (vitamine, aminoacidi e minerali) per via venosa. Fu utilizzata per la prima volta nel 1950, per curare i lavoratori intossicati dal piombo. Da subito si notarono benefici anche sui sintomi delle malattie vascolari. Questo evento ebbe fin da subito rilievo scientifico e molti studiosi iniziarono ad utilizzare questo trattamento.

L’EDTA è una sostanza che permette di rimuovere i metalli (ad esempio piombo, mercurio e cadmio) attraverso la chelazione dai liquidi e tessuti con i quali viene a contatto. L’EDTA è infatti in grado di normalizzare la distribuzione degli elementi metallici nell’organismo.

La terapia chelante impedisce l’indurimento delle arterie: l’arteriosclerosi a sua volta è responsabile di infarto del miocardio, ischemia cerebrale e insufficienza vascolare periferica.

Questo tipo di terapia può essere eseguita sia con finalità preventive che con finalità terapeutiche.

Nel primo caso si può modificare lo stile di vita oltre che l’alimentazione e l’attività fisica, mentre nel secondo caso si utilizza appunto per finalità terapeutiche come la sopra citata arteriosclerosi. 

Questo trattamento è uno dei migliori per rallentare l’invecchiamento cellulare e soprattutto per liberarsi dai metalli tossici dell’organismo o ancora prevenire i danni dati dai radicali liberi.