Michela Poggianella

Agricoltura & Giardinaggio

Michela Poggianella

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Passione per le orchidee: la semina in vitro

2019-04-01 18:55:09

La semina in vitro delle orchidee è un operazione piuttosto complessa ma non impossibile se vi armate di pazienza.

Preparazione e sterilizzazione delle bottigliette 

Prima di tutto dovete preparare le bottigliette praticando un foro per ogni tappo, che deve essere almeno di 5 mm; questo forellino serve per posizionare del cotone cardato. Ora diluite il terreno di coltura in acqua demineralizzata e versate il preparato di circa 30/40 ml in ogni bottiglietta. Procedete con la sterilizzazione. Chiudete tutte le bottiglie e mettetele assieme agli strumenti per seminare in autoclave a 120 gradi per una ventina di minuti,  o in pentola a pressione per circa dieci minuti, oppure nel forno della cucina a 200 gradi per pochi minuti. Lasciate riposare in posizione leggermente inclinata per circa 4 ore in modo che i preparati diventino un gel. 

Disinfezione dei semi 

Mettete i semini in una provetta e diluite con una soluzione di ipoclorito di calcio al 5% e agitate delicatamente. Girate la provetta verso il basso avendo cura di aver tappato prima con il pollice e lasciate che i semi risalgano verso l’alto; ora allentare il pollice e lasciate uscire la soluzione, i semi resteranno aderenti alla pareti della provetta. 

L’ipoclorigo di calcio non è altro che un disinfettante per piscine, quindi lo trovate nei negozi specifici oppure su internet. 

La semina

Disinfettate il tappo e il collo della bottiglia usando un fornello a gas. Con la spatola precedentemente disinfettata prelevate i semi dalla provetta e disponeteli in maniera uniforme, chiudete la bottiglia e tornate a disinfettare il collo. 

A questo punto la semina è avvenuta e la vostra bottiglietta deve essere conservata a temperatura costante di 22/25 gradi  evitando la luce diretta del sole, poiché bisogna garantire circa 18 ore di luce bisogna prevedere della luce artificiale. 

Quando  compaiono le prime foglioline e subito dopo i primi apici radicali bisogna  procedere alla diradazione e solo dopo alcune settimane o alcuni mesi, a secondo delle specie, le piantine possono essere trapiantate in vasetto.