Michael Romano

Salute & Benessere

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Vulnerabilità genetica ai grassi saturi

2019-03-21 14:35:56

I grassi saturi sono gli acidi grassi presenti in natura sotto forma di trigliceridi di origine animale e vegetale. Gli alimenti che contengono elevate quantità di acidi grassi saturi sono: i grassi della carne e derivati, latte e derivati, lo strutto e alcuni oli vegetali come l'olio di cocco, di palma e di semi di palma.

Sì, esistono delle varianti genomiche del DNA che comportano una sensibilità maggiore ai grassi, predisponendo perciò l’organismo dei soggetti ad ingrassare più facilmente rispetto ad altre persone che assimilano meglio questi nutrienti, che comunque, seppure in minima percentuale, vanno inseriti in un regime alimentare equilibrato.

Ovviamente ciò comporta inoltre un rischio più alto di sviluppare delle patologie connesse all’assunzione dei lipidi, come ad esempio a titolo esemplificativo ed non esaustivo la sindrome metabolica, le cardiopatie e l’atereosclerosi.

L'importanza dei geni

Il futuro delle scienze mediche risiede nello studio del DNA e nella conoscenza delle varianti genomiche che ci predispongono ad avere alcune patologie.

La Nutrigenetica si concentra infatti sul singolo individuo, studiando come le variazioni genetiche individuali interagiscono con gli alimenti. Permette quindi di adattare l’ambiente, ed in special modo l’alimentazione al nostro DNA così da garantire il pieno rispetto delle nostre peculiari caratteristiche genetiche.

Anche in termini peso corporeo, è il maggiore benessere derivante dall’assunzione di cibi in sintonia con le nostre caratteristiche genetiche che favorisce la diminuzione del peso corporeo, e anche il suo mantenimento.

Al riguardo gli studi clinici sperimentali sui gruppi di pazienti che seguono regimi alimentari calibrati sulle proprie caratteristiche genomiche ha avuto evidenze senza dubbio risultanze positive.

 

l test genetico studia le seguenti varianti:

Gene Proteina 2 legante gli acidi grassi

Questa proteina è stata trovata soltanto nelle cellule dell’intestino tenue, il sito di elezione per l’assorbimento dei grassi, e FABP2 è coinvolta nell’assorbimento e nel trasporto dei grassi sia saturi che insaturi.

Il polimorfismo testato causa la sostituzione dell’ aminoacido Alanina con l’aminoacido Treonina alla posizione 54 della sequenza proteica e questa versione ha un’affinità doppia per gli acidi grassi a lunga catena. La versione Treonina54 è associata ad un incremento di ossidazione dei grassi e diversi studi hanno dimostrato che Treo54 può incrementare l’assorbimento dei grassi nell’intestino tenue (è stato dimostrato che dopo l’ ingestione di carni grasse, i livelli di trigliceridi nel sangue sono più alti negli individui Treo/Treo rispetto alle altre persone).

L’allele Treonina è stato anche correlato ad alti livelli di colesterolo totale e colesterolo LDL e a livelli più bassi di colesterolo HDL ( il cosiddetto colesterolo “buono”)

GG - Gli individui con questo genotipo (Ala/Ala) non mostrano associazione con un aumento di sensibilità ai grassi saturi e/o ai carboidrati raffinati.

GA - Gli individui con genotipo Ala/Treo mostrano un moderato aumento di sensibilità ai grassi saturi: inoltre questo contribuisce ad aumentare la sensibilità ai carboidrati raffinati.

AA - Gli individui con genotipo Treo/Treo mostrano un significativo aumento di sensibilità ai grassi saturi: inoltre questo contribuisce ad aumentare notevolmente la sensibilità ai carboidrati raffinati.

Gene Apolipoproteina A II

L’apolipoproteina A2 è un componente delle lipoproteine HDL dove è la seconda proteina più abbondante. Ancora non è ben conosciuta la sua esatta funzione, ma si sa che è associata con il rischio di obesità e con la tipologia di cibo ingerito.

La variante testata si trova nel promotore del gene, e quindi può condizionare i livelli della proteina. Studi ripetuti in diversi gruppi etnici, hanno dimostrato che la variante genetica può influenzare il BMI (indice di massa corporea), ma soltanto quando la dieta è ricca di grassi saturi.

CC - Negli individui con genotipo CC (omozigoti) è stato riportato che il BMI è significativamente più alto con regimi alimentari ad alto contenuto di grassi saturi: questo indica una accresciuta sensibilità ai grassi saturi.

CT - La presenza di anche una sola copia della variante T ripropone le stesse caratteristiche del genotipo TT per quanto riguarda la sensibilità al consumo dei grassi saturi.

TT - Individui con questo genotipo non mostrano una associazione con BMI aumentati in presenza di un alto consumo di grassi saturi.

Gene Apolipoproteina C3

L’apolipoproteina C3 è una lipoproteina capace di legare i lipidi e deputata al trasporto di colesterolo e trigliceridi ai vari tessuti ed organi attraverso il circolo sanguigno. APOC3 interviene anche nel metabolismo dei trigliceridi.

La variante da noi testata è associata ad un aumento dell’attività della proteina : questo può portare ad ipertrigliceridemia, con un rischio circa 4 volte più elevato di insorgenza di patologie cardiovascolari e arteriosclerosi.

CC -Gli individui con questo genotipo non mostrano innalzamento dei livelli di trigliceridi.

CG - Gli individui con una copia sola dell’allele G mostrano una concentrazione plasmatica intermedia di trigliceridi, dovuta ad un’attività moderata di APOC3.

GG - Gli individui con doppia copia dell’allele G mostrano un significativo aumento di attività di APOC3, con conseguente maggiore concentrazione di trigliceridi nel plasma.

 

Nutrigene Plus Fitsolution Plus Fitsolution Plus, i due test genetici di DNA Solutions Italia, permettono di verificare se si è geneticamente predisposti alla sensibilità ai grassi saturi.