Cogli l'attimo dell'intuito!

In-tuere: guardarsi dentro, cogliere una verità, conoscenza immediata al di là del ragionamento e del tempo, ovvero al di là della mente ancorata al tempo.
Quindi lo stato di presenza, di lucidità senza chiacchiericcio interiore, coincide con l'essere sempre in ascolto di sé stessi, pronti a cogliere il minimo segnale che ci possa dare informazioni utili alla costruzione di una sempre maggiore consapevolezza.
La presenza a se stessi va fatta crescere per mezzo dell’allenamento. Il meccanismo è lo stesso di quello applicato ai muscoli fisici: momenti dedicati all’allenamento specifico producono una presenza sempre più nitida e forte.
Esercizi di presenza vanno fatti in modo graduale e senza voler strafare.
Tanto per cominciare:
Ogni giorno possiamo decidere di dedicare 5 minuti di presenza consapevole alle nostre azione e ai nostri pensieri, sempre alla stessa ora, con la massima attenzione a qualsiasi cosa accada.
Se ci dimentichiamo quel giorno, mettiamo la sveglia per il giorno dopo. Non vale farlo in un orario diverso.
La capacità di ascoltarci ce l’abbiamo tutti. Aspetta solo che le venga dato il giusto spazio con un atto di volontà esplicito, magari con l’accompagnamento di un coach che può aiutare ad acquisire e consolidare il metodo più efficace. Con il tempo, saremo sempre più pronti ad agire non con il pilota automatico, bensì con la coscienza sempre lucidamente rivolta a ciò che è importante per noi.
E anche nei momenti apparentemente peggiori saremo capaci di fare la scelta migliore per noi, perché la porta con il nostro inconscio (per alcune tradizione coincide con lo spirito) si apre sempre di più e ciò che è conscio la smette di dominarci, bensì diventa nostra integrazione e risorsa.
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