Mauro Zorzini

Founder Nerd

La fine di un' Era

2019-05-02 22:59:39

Dopo più di 200 anni un' epocale svolta nel Paese del Sol Levante.

In questi giorni, un evento molto importante ha creato uno stato di fibrillazione in un intero paese a causa della sua straordinaria portata: il Sommo Tenno ("Imperatore") Akihito ha lasciato il trono del Crisantemo, che sarà nelle mani del principe ereditario Naruhito


Ha così fine l' Era Heisei, "Pace ovunque", ed ha inizio l' Era Reiwa, la 248esima nella storia Imperiale del Giappone.


La parola Reiwa è formata da due ideogrammi ed ha una forma particolare, ossia «armonia (Wa) nell’ordine (Rei)»: ideogrammi oculatamente mutuati dal Manyoshu, la più antica collezione nipponica di poesie waka.  

La cerimonia si è svolta secondo regole fissate dalla Costituzione e la funzione ‘Taiirei-Seiden-no-gi’ (il tradizionale rituale di abdicazione di sua maestà l’imperatore) si è tenuta nella sala di Stato del palazzo imperiale, nel centro di Tokyo.  


Nella Matsu no Ma, la Sala di pino al cuore del Palazzo imperiale di Tokyo, i ciambellani hanno portato i simboli del potere imperiale, i Sacri Tesori chiusi in cassette (una spada e un gioiello di giada), i sigilli di Stato. Trecento dignitari hanno atteso l’ultimo ingresso di Akihito come imperatore. Lui è entrato con passo lento alle 17 in punto: in vestito scuro a code; la moglie Michiko seguiva in un abito bianco lungo. Poi è stata la volta di suo figlio Naruhito e sua moglie  Masako, che alla mezzanotte sono diventati la nuova coppia imperiale sul Trono del Crisantemo. 


Ai lati della Coppia imperiale erano stati posti i sigilli e due dei tre simboli della regalità nipponica: lo 'tsurugi Kusanagi " (spada Kusanagi), paradigma della virtù, che sconfisse il drago e che oggi si trova nel tempio di Atsuta a Nagoya e la gemma di giada Yasakani no Magatama, che rappresenta la virtù della benevolenza, conservata nel Palazzo imperiale di Tokyo.  Saranno poi affidati al nuovo Imperatore, Naruhito, nella cerimonia che segna l'inizio dell'era Reiwa. 


La terza regalia imperiale, lo specchio della dea del sole Amaterasu, considerata progenitrice della dinastia, si trova nel Grande Santuario di Ise.

Prima di vedere definitivamente tramontata la sua era, l'85enne Akihito si è detto


 "fortunato di aver potuto compiere i miei doveri con il sostegno e la solidarietà del popolo giapponese, un ricordo indelebile". 



Trent'anni di regno

Il trentennio di Akihito è stato caratterizzato dalla pace ininterrotta, ha interpretato il suo ruolo di imperatore mantenendo fermi i vincoli costituzionali che non lo vogliono attore dell'agone politico. 


Dall'adozione della costituzione del dopoguerra nel 1946, l'imperatore svolge un ruolo simbolico piuttosto che politico in Giappone, ciononostante non è stato un'istituzione passiva.


 Già due anni dopo l'ascesa al trono s'inginocchiò di fronte alla gente di Nagasaki che aveva sofferto i danni di un'imponente eruzione vulcanica, in un atto del tutto inedito per un imperatore. 


Anche il matrimonio con Michiko, l'imperatrice uscente, ha avuto un carattere nuovo: Michiko Shoda è infatti la figlia di un grande industriale e non una componente dell'alta nobiltà imperiale, come voleva la tradizione.

Akihito divenne imperatore l'8 gennaio 1989 all'età di 55 anni

In seguito alla morte del padre, l'imperatore Hirohito, nel cui nome il Giappone combatté e perse la Seconda guerra mondiale. 


Nell'agosto 2016, in un raro videomessaggio, il sovrano aveva annunciato la sua intenzione di dimettersi, citando come motivazione il fatto che la sua età avanzata e la sua salute fragile avrebbero potuto impedirgli di adempiere ai suoi doveri ufficiali come simbolo dello stato. 


Poiché l'imperatore non ha alcun potere politico, non può decidere direttamente l'abdicazione. Così, nel giugno 2017, il parlamento giapponese aveva promulgato una legge speciale permettendogli di abdicare


Durante il regno di Akihito, il Giappone ha subito diverse calamità naturali e il peggior disastro nucleare del mondo dall'incidente di Chernobyl nel 1986. Nel 1995, un terremoto di magnitudo 7,3 scosse la principale città occidentale di Kobe, causando la morte di oltre 6.400 persone. Nel 2011, il nord-est del Giappone è stato colpito da un terremoto di magnitudo 9 che ha causato uno tsunami, in cui sono morte circa 18.500 persone, e una tripla fusione alla centrale nucleare di Fukushima Daiichi.

Nel corso di un evento governativo a febbraio per celebrare il trentesimo anniversario del suo regno, l'imperatore ha ricordato con emozione il sostegno delle persone intervenute per aiutare coloro che si trovavano nella zone colpite da disastri naturali.


 «In tutta la nazione, le persone hanno condiviso il dolore di quelle comunità come se fossero le loro e si sono schierate con i loro concittadini in vari modi: questi sono tra i ricordi più indimenticabili del mio regno», ha detto. Akihitoha anche espresso apprezzamento per il tanto necessario sostegno fornito dalla comunità internazionale e dalle organizzazioni globali in seguito a tali disastri. «Innumerevoli paesi, organizzazioni internazionali e regioni ci hanno dato la loro gentile e cortese assistenza, a queste persone offro la mia più profonda gratitudine», ha detto l'imperatore.

Ed ora?

Ora le redini del Paese passano al figlio e principe ereditario Naruhito, 59 anni. 

Primogenito di Akihito e Michiko, nato a palazzo Togu a Tokyo il 23 febbraio 1960 e noto per la sua inclinazione per opere caritatevoli sin da quando non era ancora principe ereditario, è laureato in storia all’università Gakushuin nel 1982, poi in letteratura inglese al Merton College dell’università di Oxford. Sportivo, cosmopolita e amante della musica (suona la viola), ha girato tutta l’Europa incontrando molti membri di altre famiglie reali, dai quali ha tratto ispirazione.


Seguendo l'esempio del padre, ha sposato per amore una giovane donna borghese, Masako Owada, brillante figlia di Hisahi Owada, ex viceministro per gli Affari esteri ed ex ambasciatore del Giappone presso le Nazioni Unite, attualmente giudice presso la Corte internazionale di Giustizia. 

Laureata in Scienze Politiche all’università di Tokyo e avviata ad una promettente carriera diplomatica, la neo-imperatrice consorte conobbe Naruhito nel novembre 1986 a un tè organizzato dall’Infanta Elena di Spagna. Galeotto fu l’incontro: il Palazzo Imperiale ha annunciato il loro fidanzamento il 19 gennaio 1993, ed hanno convolato a nozze il successivo 9 giugno nel tempio imperiale scintoista di Tokyo, alla presenza di 2500 invitati.

Aiko, la loro figlia, è nata nel 2001. 

by Mauro Zorzini