Mauro Zorzini

Founder Nerd

Gli account falsi che raggirano gli utenti su Facebook

2019-01-17 01:49:09

Di David Puente

Profili appositamente studiati con le foto di belle donne rubate da qualche galleria fotografica e amicizie ben selezionate sono i megafoni delle bufale

«È morta Alena, la ragazza tedesca di origine russa buttata giù da una scogliera da un clandestino». Questo è il messaggio partito da un account Facebook il 27 dicembre 2018, un post contenente anche un’immagine con la foto della ragazza e un messaggio pieno d’odio. I commentatori, che scrivevano un messaggio peggio dell’altro, erano vittime di questo avvelenamento sociale perché, di fatto, Alena Sudokova non è morta e oggi si trova in Germania.

L’utente che aveva pubblicato la falsa morte di Alena Sudokova, ottenendo oltre 10mila condivisioni in poche ore, si faceva chiamare "Giulia Rossi", un nome comune in Italia, e la foto è la stessa usata da molti altri account in giro per il mondo. Come il caso di Lara Pedroni, un profilo falso ideato apposta per diffondere bufale. Anche questo account ha sfruttato la foto di una modella che troviamo spesso su Pinterest.

Come "Lara Pedroni", anche le amicizie ottenute dall'account sono di chiara connotazione politica e ideologica, una pratica per nulla nuova al fine di condividere a raffica un numero elevato di bufale e di messaggi fuorvianti. Gran parte degli utenti (circa 3 mila ottenuti in poco tempo) sono dichiaratamente votanti per la Lega, Casapound, Movimento 5 Stelle, altri mostrano con fierezza nella foto profilo l'immagine di Mussolini o la foto di un leone ruggente. In gran parte sono uomini.

La particolarità dell’account “Giulia”? Condivideva contenuti di chiara connotazione politica a un ritmo serrato uno dopo l’altro, tutto in un paio d'ore al giorno e in gran parte accompagnati con un commento personale:

alle 18:57 il post su Alena;
alle 19:05 un post contro Unicef;
alle 19:05 un post contro l’immigrazione;
alle 19:08 un post contro de Magistris;
alle 19:10 un post contro Roberto Fico;
alle 19:12 un post contro l’immigrazione;
alle 19:12 un post contro Unicef;
alle 19:14 un post contro la sinistra;
alle 19:17 un post contro Renzi;
alle 19:20 un post contro il sindaco Sala;
alle 19:20 un post contro i musulmani;
alle 19:21 un post contro il Global Compact;
alle 19:23 un post con la foto delle tende dei terremotati;
alle 19:24 un post con “la villa di Roberto Giachetti”.

Oggi l’account “Giulia Rossi” è sparito da Facebook, probabilmente segnalato come avviene con tanti altri simili una volta beccati a diffondere bufale orrende, come quella di Alena dove si mostra un desiderio morboso di scatenare le masse sfruttando una disgrazia. Stessa storia con i terremotati, facendo credere che ci siano ancora persone ospitate all'interno delle tende in attesa della "casetta".

Resta il problema che chiunque potrebbe creare un’altra falsa identità usando qualunque foto presa online per poi chiedere l’amicizia a un pubblico specifico e ben studiato. Quante volte vi è capitato di trovare account simili a questo? Potete inviarci una segnalazione attraverso questo form in forma anonima.

David Puente

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