Mauro Zorzini

Founder Nerd

Cavalieri dello Zodiaco: hai mai sentito il Cosmo bruciare dentro di te?

2020-03-27 13:36:38

Come in Italia riuscimmo a creare qualcosa che superò di gran lunga persino l' originale giapponese

26 Marzo 1990

Una data questa che ogni buon appassionato di anime conosce alla perfezione.
Vedeva infatti la luce nel programma televisivo italiano quello che a tutti gli effetti diverrà un vero e proprio punto di riferimento nella storia dei programmi per "ragazzi": "Saint Seya" o come venne rinominato in Italia, "I Cavalieri dello Zodiaco".


In Giappone, come abbiamo potuto vedere già in precedenti occasioni su questo canale, gli anime avevano una loro programmazione all' interno della tv locale ed erano suddivisi per fasce d' età; qui da noi invece, durante il periodo d'oro dei "cartoni animati" tutto veniva preso e gettato in quel grande calderone che era "la Tv dei Ragazzi".


Così è stato anche, possiamo dire, per i CdZ ma, al contrario di "Lemon Snicket", questo prodotto fruì fin da subito di una "serie di fortunatissimi eventi" che ora andremo a scoprire.


Maestri all' opera

Il mangaka Masami Kurumada, era un ragazzo che nel 1985 pubblicò sulla rivista Shōnen Jump una delle sue prime opere chiamata appunto "Saint Seya"


Il successo del fumetto fu piuttosto buono ed accolto con favore dal pubblico tanto da far realizzare un anime per la tv nell' ottobre dell' anno successivo.

Questo anime venne affidato ad uno dei veri e propri Maestri dell' animazione: il mai troppo compianto Shingo Araki.


Data la caratterizzazione grezza e grossolana dei personaggi di Kurumada, l' apporto di Araki durante la realizzazione dell' opera fu una vera e propria chiave di svolta.


Se la fase di character design del fumetto non era proprio il punto di forza, la storia invece che lo supportava era di tutto un altro livello. Kurumada infatti aveva creato un mondo in cui la trama non era affatto banale ed i nemici non si limitavano a delle semplici comparsate e a finire superati dai protagonisti.


La sceneggiatura dell' intera opera si basava infatti su un uso spasmodico e molto accurato della Mitologia Classica, tanto da prendere a piene mani, ma con il dovuto rispetto, elementi che spaziavano da Zeus e gli Dei Greci fino al nostro Sommo Poeta Dante, tanto amato da Kurumada ed omaggiato in mille modi dentro l' intera opera come ad esempio nella serie di Hades la cui cosmologia dell' inferno viene ripresa proprio da quella della Divina Commedia.

Come rendere immortale un' opera animata in Italia?

Semplice: giocando in casa

Già, perchè nel momento in cui i CdZ arrivarono in Italia, ci si rese conto immediatamente che era un' opera che nulla aveva a che fare con ciò che finora era giunto a noi.

Certo, serie animate in cui i protagonisti affrontavano e sconfiggevano avversari sempre più preparati e forti ve ne erano state come Ken il Guerriero e Dragon Ball, ma qui bisognava rendere protagonista anche la trama stesa dell' opera che, basandosi completamente su una miscellanea di Mitologia Classica, uno dei retaggi più importanti qui nel Bel Paese, DOVEVA per forza avere un risalto particolare.


Quando si dice "Osare"

Infatti il direttore del doppiaggio di allora, il compianto Enrico Carabelli, decise di dare carta bianca all' adattatore dei dialoghi Stefano Cerioni e sfruttando il loro amore per la letteratura classica, scelsero di dare una forma volutamente àulica e complessa ai dialoghi dell' intera serie.


Vennero inseriti numerosi riferimenti alla nostra letteratura visto anche la facilità con cui si sposava con l' ambientazione classicheggiante e le ispirazioni ai miti greci presenti nella trama.


Qualcosa di completamente nuovo.

Questo infatti era ciò che stava vedendo la luce nel momento stesso della sua realizzazione. Sia in termini di doppiaggio, che di contingenze con il marketing (la casa di distribuzione del merchandising infatti aveva imposto un cambio di nomi ai personaggi per adattarli al pubblico italiano e perchè aveva già messo sul mercato tali personaggi con il nome cambiato: già, ci prendevano per stupidi già da allora.!)


In aggiunta a questi aspetti, vi era il lavoro più complicato: l'adattamento dei dialoghi.


L' impossibilità di effettuare tagli alla cruda realtà della serie originale, data la scarsità del tempo con cui potevano operare gli addetti ai lavori, costrinse ad una sorta di compromesso per mantenere l' originalità della serie e mitigare la durezza del linguaggio.


Bisogna infatti ricordare chi Seya/Pegasus ed i suoi amici sono ragazzi di età compresa tra i 13 ed i 15 anni, spesso strafottenti ed arroganti rispetto a personaggi anagraficamente più grandi e questa mancanza di rispetto per la tv generalista dell' epoca era una cosa assolutamente fuori da ogni concezione. (NB: Nello stesso periodo andava in onda anche "Colpo Grosso", così, tanto per dire: le forme femminili messe in pubblica mostra va bene, ma fare a pugni per un valore o un ideale nemmeno a parlarne! Non sia mai che i bambini potessero avere delle turbe)


Problem Solving

Il tratto deciso per il doppiaggio servì dunque a sopperire a questo problema in maniera ineccepibile: pur mantenendo le scene di violenza (che comunque ogni tanto, soprattutto in edizioni successive vennero comunque passate al vaglio della censura) le parole usate riportavano ad una dimensione nettamente superiore.


Vi erano dunque ancora le scene di battaglia, ma al contempo vi era anche la volontà di capire l'avversario, di conoscere la sua storia, i suoi trascorsi e la sua visione della vita che muovevano i suoi gesti. Il senso della "cavalleria" che ben si adattava a questo prodotto.


Questo modus operandi venne portato alla sua massima espressione durante la "Scalata alle 12 Caseprobabilmente il punto più alto dell' intera serie, in cui i nostri eroi dovettero attraversare le 12 case dello Zodiaco presidiate ognuna da uno dei 12 Gold Saint o Cavalieri d' Oro della rispettiva Costellazione

"Brucia mio Cosmo, fino ai limiti estremi della mia costellazione"

La serietà del direttore del doppiaggio finì per influenzare positivamente anche tutto il resto del cast scelto per dare le voci ai personaggi, perchè ben presto ci si rese conto che un progetto del genere in Italia non era mai stato trattato.


La mitologia e la letteratura infatti non erano mai state sfruttate in questa maniera fino a quel momento e ben presto i doppiatori si resero conto che dare voce ai dei ragazzini poco più che adolescenti seguendo il linguaggio scelto, dando molto risalto all' aspetto psicologico dei personaggi, non era compito affatto semplice ma anche grazie al clima di passione, partecipazione e coinvolgimento che regnavano in quegli studios l' opera che ne uscì fu qualcosa di ben oltre le aspettative.


Per alcuni, in quegli studios venne gettato il seme da cui nacque l’approccio moderno nei confronti del doppiaggio degli anime in Italia.  


Il cast poi tornò a riunirsi anche per la serie dedicata ad Hades e per il film in CGI che in Italia uscì nel 2015 ed anche senza la guida del famoso direttore, seppe ritrovare quel   climax che tanto diede successo all' opera primigena 

Doppiatori/Personaggi

Dare vita ad un personaggio è sempre un esperienza unica solo che in sala di doppiaggio è, per ovvi motivi, molto più difficile e nonostante qualche detrattore della Scuola del doppiaggio italiano ("Io i film me li vedo in lingua originale, perchè sò figo, sò bello, sò fotomodello" ed altre amenità simili) il mio parere è che sia senza ombra di dubbio una delle eccellenze del nostro Bel Paese di cui andare più fieri.


I doppiatori che hanno reso famosi i personaggi dei CdZ sono effettivamente alcuni dei maggiori esponenti di tale professione che si possano trovare nell' intero panorama (non i soli, per fortuna!)


Seya/Pegasus: il prode ragazzino avventato venne affidato alla voce di Ivo De Palma che seppe dare un' enfasi particolarmente intensa a quel giovane a tratti scapestrato ma dotato di enorme coraggio e profondo senso dell' amicizia che era Pegasus


Hyoga/Cristal: Il cavaliere delle "Energie fredde"venne affidato a Luigi Rosa che nel taglio della sua voce riuscì perfettamente a rendere il tormento del giovane 


Shiryu/Sirio: il giovane allenato nella regione dei Cinque Picchi in Cina da quello che poi si scoprirà essere uno dei Cavalieri d'Oro più forti, cioè Dohoko della Bilancia. venne affidato a Marco Balzarotti


Shun/Andromeda: il più gentile tra i cinque protagonisti principali, dotato di una gentilezza d'animo che nascondeva tuttavia una forza di carattere decisamente ben indicata dalla sua Costellazione di riferimento, fu affidato a Andrea de Nisco


Ikki/Phoenix: il più forte dei Bronze Saint deve la sua forza all' armatura che indossa, che per la sua caratteristica principale di rigenerarsi dopo esser stata distrutta donando di fatto una sorta di immortalità al giovane ragazzo e la sua voce è stata affidata a Tony Fuochi


Saori/Lady Isabel: la bella voce della ragazza reincarnazione della Dea Atena (e a detta di molti campionessa della friendzone più assoluta nei confronti di Pegasus) fu affidata alla bravissima Dania Cericola


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by Mauro Zorzini