Mauro Zorzini

Founder Nerd

Bisogna saper perdere

2019-09-14 14:41:48

La pratica dello Swatting e l' "ansia da prestazione"

Non siamo più capaci di perdere.

Anzi, nemmeno di partecipare.


È di queste ore la notizia che una GRAVE, STUPIDA, INSULSA E TOTALMENTE FOLLE usanza ha varcato i confini statunitensi ed è giunta fino nel Vecchio Continente.


E NON STO PARANDO DI HALLOWEEN!!!


Purtroppo, l' argomento di questo mio articolo sarà lo SWATTING.

Ma cos' è lo Swatting?

Non serve essere laureati con lode all' Università di Oxford per fare una breve associazione fonetica e capire da dove deriva l' etimologia della parola "swatting"


Oggi però, ve lo voglio spiegare per benino.


Questa pratica, è nata negli U.S.A. (che strano!) nel mondo dei videogiocatori online ed anche se si è ben presto estesa ben al di fuori (anche un certo Clint Eastwood ne è stato vittima...e sì, evitiamo le battute in questo caso), il mondo dei media lo vede solamente come circoscritto alla realtà videoludica.


Si tratta "semplicemente" di chiamare la S.W.A.T. E FORNIRGLI L' INDIRIZZO DI UN AVVERSARIO DI GIOCO CONSIDERATO TROPPO FORTE O SEMPLICEMENTE ANTIPATICO.


Ora, anche ammettendo che le scene dei telefilm siano esageratamente romanzate, sappiamo tutti benissimo che gli agenti di tale organo di polizia, che come tale è pur sempre una emanazione dello Stato, non siano proprio docili "agnellini" quando entrano nelle case delle persone, in quanto hanno sempre a che fare con presunti terroristi, malviventi, uomini armati e via dicendo, ricorrendo spesso ad episodi di violenza, vandalismo degli appartamenti, tecniche poco consone ed ortodosse.


Il caso più eclatante è quello di Andrew Finch di 28 anni che nel 2017 fu vittima ERRONEAMENTE  di un caso si swatting e fu ucciso da un agente perchè una sua reazione era stata mal interpretata. Si scoprì che il vero bersaglio era il suo vicino di casa che in una discussione con una altro gamer aveva dato l' indirizzo sbagliato volutamente durante una accesa discussione.


(P.S.: l' autore dello "scherzo" è stato condannato a 20 ANNI DI CARCERE!!!)


Quando giochi o vinci o impari.

Questa dovrebbe essere la regola d' oro di ogni giocatore o video-giocatore.

Ma purtroppo NON è così: la semplice competizione sta facendo fatica a restare viva negli spiriti delle persone, soprattutto dei giovani, surclassata dalla "voglia assoluta di primeggiare".


Quando ti confronti con un avversario, in qualsiasi modo tu lo faccia (sport, gioco da tavolo, videogames, gare, concorsi, ecc ecc) devi sempre tenere a mente che le possibilità sono sempre due.


Nei giovani d' oggi, saturati anche da informazioni non propriamente etiche che spesso giungono loro senza filtro alcuno, questa dualità del confronto viene totalmente a mancare, quindi se uno risulta più bravo di noi, allora automaticamente è un baro, un imbroglione, usa "cheats" (=trucchietti e gabole), ma l' idea che possa semplicemente essersi allenato di più, essere più abile, aver una migliore conoscenza di ciò che sta facendo, semplicemente NON CI SFIORA NEMMENO.

Un mondo che sta cambiando,

e non son sicuro che sia sempre in meglio!


Capisco benissimo che l' argomento sia ben più ampio di quello che potrei scrivere in un articolo, con tutte le sue implicazioni etiche, morali, sociali (ricordo che per coloro che si macchiano di "swatting" è prevista la pena detentiva: vanno in carcere!) ma una cosa la posso tranquillamente esprimere.

Se solo poco poco riuscissimo a riscoprire la piacevolezza del confronto, anche serrato se vogliamo, la felicità del cimentarsi con qualcuno più abile di noi, la possibilità di imparare tante cose nuove da questo confronto senza per questo prenderla sul personale, arrogarci il diritto di "essere i più migliori assai", credere di non aver nulla da imparare, beh, credo che questo mondo potrebbe tranquillamente viaggiare in tutta tranquillità verso una nuova consapevolezza di sè stesso.


E se non è progresso  questo, ditemi voi cos'è.

by Mauro Zorzini