Matteo Barzotti

Top Founder President

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Una visione sul presente e sul futuro

2019-05-10 09:43:27

Terzo (e credo ultimo) libro della panoramica sull'umanità di Yuval Harari. Dalle nuove tecnologie alle religioni, dalla sostenibilità ambientale al lavoro, dal libero arbitrio alle guerre; sguardo a 360 gradi sulla nostra specie, quello che stiamo vivendo e quello che ci appresteremo a vivere

Copertina del libro

"In un mondo alluvionato da informazioni irrilevanti, la lucidità è potere. La censura non opera bloccando il flusso di informazioni, ma inondando le persone di disinformazione e distrazioni. 21 lezioni per il 21esimo secolo si fa largo in queste acque torbide e affronta alcune delle questioni più urgenti dell'agenda globale contemporanea.


Perché la democrazia liberale è in crisi? Dio è tornato? Sta per scoppiare una nuova guerra mondiale? Che cosa significa l'ascesa di Donald Trump? Che cosa si può fare per contrastare l'epidemia di notizie false? Quali civiltà domineranno il pianeta: l'Occidente, la Cina, l'Islam? L'europa deve tenere le porte aperte ai migranti? Il nazionalismo può risolvere i problemi causati dalla disuguaglianza e dai cambiamenti climatici? In che modo potremo difenderci dal terrorismo? Che cosa dobbiamo insegnare ai nostri figli?


Miliardi di noi possono a stento permettersi il lusso di approfondire queste domande, perché siamo pressati da ben altre urgenze: lavorare, prenderci cura dei figli o dare assistenza ai genitori anziani. Purtroppo la storia non fa sconti. Se il futuro dell'umanità viene deciso in vostra assenza, poiché siete troppo occupati a dar da mangiare e a vestire i vostri figli, voi e loro ne subirete comunque le conseguenze. Certo è parecchio ingiusto; ma chi ha mai detto che la storia è giusta?


Un libro non può dare alla gente né cibo né vestiti, ma può fare e offrire un po' di chiarezza, contribuendo ad appianare le differenze nel gioco globale. Se questo libro servirà ad aggiungere al dibattito sul futuro della nostra specie anche solo un ristretto gruppo di persone, allora avrà raggiunto il suo scopo."

Quello che gli altri non dicono

Ho voluto copiare parte dell'introduzione al libro dalle stesse parole di Harari per darvi una leggera anticipazione sul suo modo di scrivere e sul suo modo di trattare le cose: non le manda mai a dire e va totalmente in profondità sugli argomenti!

Una questione come quella religiosa, che nonostante sia sempre più in secondo piano nel mondo occidentale di oggi, rimane comunque sacralizzata, viene spiegata come "fantascienza"! Ma non così tanto perché è quello che pensa in quel momento; numerosi esempi, contraddizioni, susseguirsi di eventi storici, ecc, vengono forniti a sostegno dell'affermazione principale.
Stessa cosa per il nazionalismo, la politica, la guerra, il lavoro, la tecnologia e via dicendo. Cosa che non mi sarei aspettato è addirittura la messa in dubbio della libertà e del libero arbitrio; chiaramente gli argomenti a sostegno sono molti, ma non me la sento ancora di schierarmi :)


E' un libro onestamente molto lungo e pieno, che personalmente va a volte anche troppo in profondità su certe cose già chiare in precedenza.

... ben vengano, però, di questi problemi oserei dire, dato che, per quello che vedo io, la maggior parte delle informazioni e la maggior parte delle notizie vengono espresse con una estrema superficialità, in un modo totalmente interpretabile da chiunque a propria discrezione, cosicché anche una buona azione se vista da una certa prospettiva diventa opportunistica ed eccentrica, mentre magari di un'azione ipocrita viene messa in luce solo la causa onesta.

Tanti tabù verranno svelati da Harari con grande "nonchalance", con naturalezza e quello che sembra il suo sincero obiettivo di creare consapevolezza, di dare un punto di vista in più e magari far riflettere. Totalmente consigliato!


Come esempio vi lascio con un ultimo spoiler: per quanto la minaccia del terrorismo appaia sempre lì dietro l'angolo e inesorabilmente continua a colpire, le statistiche dimostrano che lo zucchero sia un nemico molto più temibile; si registrano circa 25.000 vittime del terrore contro gli oltre 3 milioni di decessi causati da diabete e simili.


La mappa non è il territorio!