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Era il 1990 quando uscì la prima edizione del libro di Giorgio Nardone (all'epoca giovane psicologo agli albori della sua carriera) con il contributo di Paul Watzlawick (una stella nel panorama della psicoterapia), ma nonostante ciò i temi presenti risultano ancora molto attuali!
Prendo spunto da una delle pagine che più mi ha colpito (del poco che ho letto fin'ora): "non sono le cose in sé che ci preoccupano, ma le opinioni che noi abbiamo di quelle cose" (Epitteto).
Il cambiamento è dall'origine degli anni una certezza, onnipresente nella vita di tutte le persone.
Chi più chi meno, tutti sono passati da svariati cambiamenti prima di diventare quello che sono ora, e per molti altri questo di oggi sarà solo uno stadio intermedio prima di cambiare nuovamente; qualcuno non smetterai mai questo percorso.
Si può cambiare il lato in cui si dorme nel letto come si può cambiare città in cui vivere, si possono cambiare i vestiti che indossiamo solitamente come si possono cambiare le idee che abbiamo la maggior parte del tempo.
Questo libro, nonostante tratti modelli di terapia soprattutto clinica, viene indicato come super idoneo ad essere applicato a tutti quei contesti interpersonali usuali ai comuni mortali (tecniche per risolvere problemi non solo per gli psicologi ma anche per tutte le persone nella vita di tutti i giorni).
Un assunto di base, come ci rivelava Epitteto ormai quasi 2000 anni fa, è che noi siamo i primi "plasmatori" della realtà che ci circonda!