Max Pisani ~ Analogista

Supera la crisi personale velocemente

Max Pisani ~ Analogista

Supera la crisi personale velocemente

Chi sono, di cosa mi occupo e perché ho scelto Cam.Tv.

2018-10-30 08:45:02

Massimo Pisani, nasce a Brindisi il 16 aprile 1972. Laureato in Scienze Infermieristiche con Master in Bioetica, è operatore Olistico delle Discipline Analogiche Benemegliane con il titolo professionale di Analogista. E’ docente e formatore di: Ipnosi Dinamica, Filosofia Analogica e Fisioanalogia, Comunicazione non Verbale, Linguaggio del Corpo e dei Gesti. E’ Coach , Motivatore, Sport Mental Trainer nonché ricercatore ed esperto dei Linguaggi Emotivi. E’ definito “Analista del Successo” e collabora con numerose riviste sul web in qualità di Love Coach. Nel 2008 ritorna nella sua città natale dove fonda la PACommunication “Accademia di Comunicazione”, organizzando seminari e corsi gratuiti per divulgare la Disciplina che insegna. Nel 2016 pubblica il suo primo Libro, un Manuale Pratico di Auto Miglioramento “Smettila di FartiManipolare! – Riconosci e Liberati dai Condizionamenti” best-Seller sul web. L'anno seguente, pubblica "Manuale di Seduzione-Parti da te stesso e trova l'amore". Entrambi acquistabili su Amazon.

Il linguaggio inconscio

Una delle prerogative che distingue l’uomo dagli animali è la possibilità di comunicare attraverso il linguaggio verbale. Spesso, però succede che, nonostante la nostra capacità di esprimerci attraverso il linguaggio logico, non riusciamo a essere compresi.

A chi, per esempio, non è capitato di dire: “Mi sembrava di essermi 
espresso così chiaramente!” ; “Sono stato gentile eppure, non sono stato compreso!”; “Che cosa ho fatto di sbagliato per essere stato trattato cosi?”; “ Cosa posso fare per ottenere un po’ d’attenzione?”.
Domande, che ognuno di noi si è posto almeno una volta, fanno capire che il linguaggio verbale, a volte, non è sufficientemente esplicito. A differenza di ciò che si può pensare, il linguaggio logico è sempre accompagnato dai segnali del nostro corpo, che comunica sempre, in ogni istante, e accompagna in modo dinamico il linguaggio verbale. 
Il linguaggio del corpo al quale mi riferisco è chiamato anche“Comunicazione Analogica* non Verbale”:
*Che cosa è la Comunicazione Analogica?
E’ ogni comunicazione non verbale che non si limita al solo movimento del corpo. Il termine include le posizioni del corpo, i gesti, l’espressione del viso, la cadenza delle stesse parole, e ogni altra espressione non verbale di cui l’organismo è capace. (Pragmatica della Comunicazione)
P. Watzlawick lavora al Mental Research Institute di Palo Alto 
(California) inoltre dal 1976 insegna al dipartimento di psichiatria e scienza dell’università di Staliford.

Saper decifrare quello che il corpo sta esprimendo, perché può diventare importante? 
Di solito quando intraprendiamo un dialogo e abbiamo un obiettivo 
preciso, la nostra concentrazione è incanalata nella possibilità di fare una buona conversazione, breve o lunga che sia, piena di contenuto, ben articolata, possibilmente priva di ripetizioni inutili o digressioni che tendono a farci perdere il filo del discorso.
Scopo finale è quello di riuscire nel nostro intento, in altre parole
portare a buon fine quello che stiamo chiedendo, proponendo o 
solamente attirare l’attenzione per farci ascoltare, (un esempio può 
essere: un colloquio con il capo ufficio o direttore, affrontare un 
colloquio con una persona in uno stato di disagio, parlare a un 
dipendente, a un cliente ecc). Le nostre parole, però se non guidate nel modo giusto, possono creare uno stato di tensione eccessivo, e causare così una chiusura da parte del nostro interlocutore, e far corto circuitare il discorso. Nel caso tutto ciò avvenisse, diventerà per noi molto difficile poter in breve tempo riprendere quel discorso.
“La parte logica afferma ciò che l’inconscio nega…e viceversa”.

Riprendiamo come esempio il nostro importante colloquio, facendo riferimento a quanto abbiamo detto sino ad ora, riuscire a decifrare in tempo reale la reazione provata dalle nostre parole, ci mette in una posizione di vantaggio, consentendoci di verificare immediatamente lo 
stato di tensione che stiamo procurando al nostro interlocutore: avendo l’opportunità di poter arretrare a un segnale d’eccessiva pressione o di 
fermarci a un gesto di rifiuto. In quest’ultimo caso continuare sarebbe assolutamente inutile per quel momento. Al contrario, invece, se la persona con cui stiamo parlando ci mostra una gestualità di gradimento, 
significa che il dialogo intrapreso andrà sicuramente a buon fine. 
E’ opportuno ricordare che: il gesto, il movimento del corpo, 
espressione del viso, è sempre immediato alla parola, quindi: 
PAROLA–GESTO-SUONO-FRASE-COMPORTAMENTO
Per comprendere meglio tutto ciò che stiamo dicendo, prendiamo come esempio la pubblicità televisiva quando c’era Carosello. Il compito principale della pubblicità era di farsi ricordare tramite frasi o canzonette. Più la frase o la canzonetta era ripetuta, più si poteva affermare che lo scopo era stato raggiunto, quello di essere ricordati, (es. “toglietemi tutto ma non il mio Breil”, “dove c’è Barilla c’è casa” “Fonzies, se non ti lecchi le dita, godi solo a metà”). 
Con l’arrivo nel nuovo tipo di pubblicità alla fine degli anni ‘70 cambia totalmente il metodo pubblicitario, se con Carosello in 15 minuti si alternavano solo 5 sponsor, con il nuovo procedimento in 5 minuti si 
devono alternare molti più sponsor.

by Massimo Pisani