Massimo Pisani

Supera la crisi personale velocemente

Massimo Pisani

Supera la crisi personale velocemente

Inconscio. Dall'interpretazione di Freud all'interazione di Benemeglio

2018-09-28 10:06:14

E' mia intenzione portare avanti un percorso di conoscenza (teorica e pratica) e di avvicinamento dei lettori, alle scoperte rivoluzionarie di un ricercatore tutto Italiano, Stefano Benemeglio (presente qui in Cam.Tv: https://www.cam.tv/stefanobenemeglio). Egli ha messo a punto una tecnica in grado di: dialogare, negoziare, interagire con la nostra istanza più antica. Quella che egli definisce: istintuale, emotiva, inconscia. Con la sua Ipnosi Dinamica ( https://www.cam.tv/ipnosidinamica ), un modello unico, raro e veloce, è citato dal Prof. F.Granone nel suo trattato di Ipnosi: http://stefanobenemegliofficial.it/stefano-benemeglio/citazioni/ . Le Discipline Analogiche (di S.Benemeglio) e l’arte delle emozioni, un patrimonio di scoperte e conoscenze in grado di fornire una originale importante chiave di accesso al benessere dell’individuo, attraverso un dialogo diretto ed immediato con la propria sfera emotiva, o istintuale, o inconscio. (di UPDA Roma a.2016 https://www.cam.tv/updaroma). Perciò, se vuoi apprendere questa tecnica rivoluzionaria, seguimi. Aggiungerò quotidianamente, qui sotto, gli step per portarti a dialogare, interagire, negoziare col tuo inconscio.

Un dialogo reso possibile attraverso una precisa quanto sorprendente decodifica del linguaggio non verbale – un vero e proprio Alfabeto dell’Inconscio – attraverso il quale il nostro profondo mondo emotivo ci comunica costantemente, e lo comunica agli altri, il suo stato e le sue esigenze. Un decisivo salto di qualità rispetto alla inaccessibilità che nei secoli e nel cammino dell’evoluzione umana ha caratterizzato la sfera delle emozioni, inaccessibilità tale da far considerare spesso tutt’oggi la nostra emotività come una sorta di imprevedibile quanto ingovernabile avversario interno.Eppure le nostre emozioni sono il motore energetico della nostra vita, sorgente di grandi passioni, genialità, creatività ma anche di comportamenti e situazioni non di rado in totale spiacevole contraddizione con ciò che la nostra logica si prefigge.Il fatto è che queste due istanze presenti in noi, la razionalità – con la quale per cultura ci identifichiamo – e il mondo delle emozioni, entrano in conflitto per obiettivi diversi ed anche per leggi e linguaggi diversi. Ed è in questa dimensione che le Discipline Analogiche rendono disponibili, da più di mezzo secolo, straordinarie risorse per ricondurre all’equilibrio emozionale e poter così liberare il grandissimo potenziale insito in ogni individuo. Risorse che rappresentano l’ambito degli studi e delle scoperte di Stefano Benemeglio, ipnologo romano, psicologo e ricercatore, che ha alle spalle un lungo ed innovativo cammino di scienziato del comportamento umano (da più di mezzo secolo), grazie al quale ha intuito e sistematizzato il complesso delle leggi e delle regole che governano l’emotività dell’uomo, giungendo a decodificare, attraverso costanti studi e sperimentazioni nell’arco di quaranta anni, questo linguaggio segreto ed universale del nostro inconscio che, una volta conosciuto ed introiettato nel proprio quotidiano, è in grado di consentire una inedita affascinante conoscenza di sé ed un radicale miglioramento della comunicazione con se stessi e con gli altri. Contrariamente alla tradizionale idea che la considera una mera massa istintuale, l’istanza emozionale è intelligente, ben organizzata, ed opera con propri dinamismi spingendo l’individuo a conseguire il sogno, ossia l’oggetto del proprio desiderio. Rispetto alla parte logica (o Io adulto, razionalità) che vuole evitare la sofferenza e quando si trova nella impossibilità di superare gli ostacoli per il conseguimento dell’obiettivo reagisce con meccanismi di difesa, la parte emotiva (o Io bambino, Inconscio) ricerca fondamentalmente il piacere sotto forma di emozioni o comunque di stati tensionali: un importante compito assegnatogli dalla natura ed una condizione imprescindibile per garantire l’alimentazione energetica del sistema. Proprio dalla distonia, ossia dal contrasto fra esigenza e appagamento, fra la situazione reale (come siamo o abbiamo) e quella ideale (come vorremmo essere o avere) si crea una forza propulsiva che stimola l’individuo ad operare e ad evolversi.

È altrettanto vero però che se da una situazione distonica nasce la motivazione ad agire, nel caso in cui le emozioni procurate dal soggetto non siano sufficienti a colmare il bisogno emergente,l’istanza analogica, o inconscio, le cerca autonomamente. E poiché non fa distinzione tra piacere e sofferenza, che sono categorie esclusive della razionalità, andrà necessariamente a ricercare stati tensionali replicando e ricelebrando i nostri turbamenti del passato. Principio basilare di tale meccanismo è l’analogia (analogico sta infatti per non logico ma anche per analogia), che richiamando in sé il concetto di ripetizione e soprattutto di somiglianza indica la modalità mediante la quale l’inconscio ripropone ed associa ad uno stesso stato emotivo eventi diversi fra loro. Dunque rispetto al sillogismo, caratterizzante la razionalità, l’analogia è propria dell’istanza emotiva, che una volta identificato il bisogno va alla ricerca di emozioni stimolanti nei differenti vissuti della persona, spingendola a creare o a farsi attrarre da situazioni ripetitive nelle quali l’inconscio preleva quell’energia tensionale non ottenibile altrimenti: uno schema tutt’altro che raro e con ricadute non indifferenti sulla qualità della vita dell’individuo, con buona pace della razionalità che fa davvero fatica non solo ad accettare, ma anche a comprendere dinamiche e comportamenti talvolta in assoluto contrasto con l’intenzione logica (pensiamo ad esempio ad affermazioni quali “mi innamoro sempre della persona sbagliata”). Per questo motivo Stefano Benemeglio  ha coniato l’assioma analogico "Non cade foglia che l’inconscio non voglia": le nostre scelte sono dunque determinate anche, e spesso assai significativamente, dalla influenza della istanza emotiva.Le difficoltà fanno parte della vita di ogni individuo. Dolori, dispiaceri, insicurezza, timidezza, paura di decidere e di conquistare sono elementi della sopravvivenza di ciascuno di noi al pari del piacere e della gioia. Senza dolore non ci sarebbe piacere… Il desiderio necessita di complicità per potersi esprimere e diventare consapevolezza. L’individuo ha necessità di essere stimolato e lo stimolo è sempre una rigenerazione energetica che crea il desiderio e che presto si trasformerà in sogno spingendo l’individuo a perseguirlo in modo naturale o in modo compulsivo, se sono presenti forti difficoltà alla conquista. Per seguire i propri sogni si necessita essere in libertà e in pace con la propria coscienza ossia in armonia con noi stessi e con le persone significative della nostra vita. Dio non ha creato il sughero intorno alla corteccia dell’albero per far sì che l’uomo dovesse farsi i tappi per le bottiglie di vino. Voglio dire che non sempre, anzi quasi mai, è possibile perseguire i propri sogni in libertà e in pace con la propria coscienza, senza trasgredire, senza far male a se stessi o alle persone care della nostra vita… In sintesi il sistema della vita non prevede la conquista del sogno ma la sua costante rigenerazione. Del resto abbiamo abbandonato il paradiso terrestre per il purgatorio sanzionandoci con l’inferno. Quindi per perseguire i nostri sogni, dobbiamo combattere con le difficoltà della vita cercando di non trasgredire e senza far del male a noi stessi e alle persone care della nostra vita. Pertanto difficoltà e conseguenti accanimenti comportanti sintomi e malattie, sono le conseguenze di questo ancestrale bisogno dell’uomo di perseguire un sogno sia esso espressione di felicità, di benessere e di salute. Si dice comunemente che prima deve venire la salute, poi il benessere senza sintomi e poi la felicità intesa come qualità della vita. Naturalmente senza accusare sintomi quali ansia, angoscia, paura, panico e dipendenze dannose quali cibo, droga, alcool, dipendenza dal gioco o altro.

La felicità più di un diritto è una costante conquista. Felice è chi persegue i propri sogni di conquista in libertà decisionale e in pace con la propria coscienza senza rammarichi alcuni, quali rimpianti, rimorsi o rabbia e rancori per decisioni istituzionali tendenti al sacrificio o decisioni trasgressive tendenti al piacere costi quel che costi.

“FELICE è chi persegue i propri sogni”

Il desiderio è la forza propulsiva necessaria per perseguire i propri sogni, quindi per perseguire un sogno, qualsiasi esso sia, relativo alla vita privata, sociale, affettiva, autorealizzativa, necessita di un desiderio talmente forte (motivazione sostenibile) da superare tutte le difficoltà a cui si andrà incontro. Per fare ciò necessita di una energia progettuale perseguita con tenacia e consapevolezza per raggiungere l’obiettivo desiderato senza compromessi e senza misurare se stessi, le proprie incapacità, le sventure possibili a cui si andrà incontro e gli impedimenti emergenti. Ma le cose non sono semplici perché l’oggetto di desiderio sia esso idea, cosa, persona, dovrebbe lasciarsi conquistare senza resistenze oltre la tolleranza sopportabile e soprattutto senza alimentare paure e ansia nell’individuo che sta perseguendo il desiderio quali abbandono affettivo, sensi di colpa, disistima o timori del giudizio. Queste paure e questa ansia prendono il nome di sigilli inibitori alla conquista del sogno. I sigilli sono comunque importanti nella creazione del desiderio, alimentano la motivazione sostenibile al cambiamento, quindi, se non venissero stimolati dal personaggio idea, idea, cosa occasionale, l’individuo non si aggancerebbe emotivamente al sogno. La difficoltà creata dal sigillo, in sintesi ci deve essere ma in un coefficiente funzionale, quindi positiva e non negativa. Quel tanto che necessita per l’aggancio emotivo e per mantenere la posizione relazionale a seguire (Servizio Analogico). Un eccessivo stimolo energetico del sigillo può trasformare una difficoltà in impedimento e può mandare in crisi l’individuo. Esso per difendersi dalla sofferenza prodotta dal sigillo, che da positivo si è trasformato in negativo, è costretto ad attivare il meccanismo difensivo della dissociazione, entrando così in conflitto con l’oggetto di desiderio. Il conflitto dissociativo della serie “se non cambi nei comportamenti sarò costretto a destabilizzarti e sostituirti con altri bersagli più gratificanti” è l’obiettivo della dissociazione, un contrasto tendente in sintesi alla contrattazione per far sì che le cose possano andare meglio prima di sostituirlo con bersagli più gratificanti. Ma non sempre la destabilizzazione può mantenere il suo ruolo naturale di traslare le emozioni verso altri oggetti di desiderio. L’individuo potrebbe avere la percezione di non poter esercitare il suo libero arbitrio, decisionale e di conquista perché motivazioni di diversa natura quale codici etici o morali, o personaggi contrapposti potrebbero ostacolare il processo di destabilizzazione naturale. Nel caso in cui il processo di destabilizzazione naturale viene impedito, l’individuo cade in un problema di libertà o di sogno. Quando i sigilli del sogno o della libertà impediscono di perseguire i propri desideri l’individuo si sente un fallito, un incapace, una persona debole e comincerà a non accettare più se stesso sino a odiarsi iniziando così il percorso aberrante della sua vita con conseguenti effetti collaterali quali sintomi come ansia, angoscia, paura, panico, malattie organiche acute, croniche, terminali o funzionali (somatizzazione). La partita si gioca forte quando si arriva al conflitto con se stessi, espressione di degrado a causa del problema originario di sogno o di libertà fallito. Quando scatta il problema con se stessi, la dissociazione ha fallito come meccanismo di difesa interattivo come a dire che ha fallito il tavolo delle trattative. Il fallimento nella dissociazione apre un meccanismo di difesa coercitivo non più interattivo della serie “visto che non posso fare a meno di te ti distruggo”. Tale meccanismo di difesa è la scissione, ossia la divisione tra realtà ed emozioni. L’individuo archivia l’esperienza vissuta con il personaggio che lo ha fatto molto soffrire nella memoria esperienziale.

Mentre archivia le emozioni vissute con tale personaggio nella memoria emotiva e le deposita in una cantina chiamata cambusa sigillandola come esperienza seppellita facente ormai parte del passato ma non più del presente. La memoria emotiva è utile per l’istanza logica dell’individuo per mantenere vivo il monito affinché quel tipo di emozioni procuranti sofferenza non possano più manifestarsi nella sua vita. Per questo si attiva in modo preventivo affinché il passato non si riproponga più nel futuro. L’inconscio, istanza emotiva e istintuale dell’individuo, lo spingerà sempre a rigiocare di nuovo la partita del cuore vissuta a suo tempo per rivivere tutte le emozioni e riaprire di nuovo quella cambusa chiusa dalla logica del pensiero realista ormai poco idealista o dal pensiero idealista ormai poco realista. Idee e pensieri opposti e contrari dell’individuo entrano in gioco combattendosi. Il pensiero realista giocherà sempre in difesa, mentre il pensiero idealista sempre all’attacco. 

L’individuo teme chi lo fa soffrire dimenticandosi spesso che la sofferenza è l’essenza del piacere e quindi patteggia sempre per il pensiero perdente non dominante mentre il suo alter ego, il suo pensiero ombra si identifica sempre con il suo opposto delineando così la relazione contrapposta dei due elementi del verso e dell’inverso, del positivo/negativo, del bene e del male. Se ci troviamo in un problema di sogno o di libertà, stiamo perseguendo la felicità e la qualità della vita, se invece ci troviamo in un problema di coscienza, ossia in conflitto con noi stessi, stiamo perseguendo il benessere abbattendo sintomi quali ansia, angoscia, paure e panico e di conseguenza dannose. Se il problema di coscienza si aggrava ancora di più, odiamo noi stessi e gli altri. Allora stiamo perseguendo la salute abbattendo malattie.

Quindi l’individuo combatte per la sua sopravvivenza all’interno di tre fasi:

FASE 1 Si combatte per la felicità abbattendo le difficoltà prodotte dalla dissociazione quali difficoltà decisionali e di conquista.

FASE 2 Si combatte per il benessere essendo in presenza di sintomi o disturbi emotivi o comportamentali che per effetto della scissione hanno perso la relazione di causa/effetto (personaggi o esperienze archiviate male più per esasperazione che per strategia).

FASE 3 Si combatte per il per la salute in presenza di malattie acute, croniche, terminali, della serie ‘se non risolvo il problema finirò per ammalarmi e morire’.

Tu che fase ti trovi a combattere?

Felicità, benessere o salute?

Fase 1, fase 2 o fase 3 del tuo problema?

Con il Test Analogico, grazie al dialogo con il nostro inconscio, vi insegnerò e scopriremo:

• in che fase ti trovi tra 1, 2, 3

• di quale pensiero realista o idealista ti devi liberare

• i personaggi significativi della tua vita che ne sono stati causa

Il tuo inconscio, il tuo istinto, la tua essenza emotiva dialogherà in ipnosi con te e risponderà alle nostre domande con precisazione di eventi, personaggi e date significative responsabili. Ci dirà quale sigillo ne è la causa e come decomprilmerlo per abbattere accanimento e procedure all’accettazione e al perdono. Nella vita è più importante avere ragione o essere felici a perseguire i nostri sogni in pace e in libertà con la nostra coscienza??? Riprendi il potere di te stesso, il tuo libero arbitrio, l’amore verso te stesso e verso la tua coscienza, e fallo qui e ora in questo convegno dei tre giorni per il rilascio del perdono, tornerai a casa in pace con te stesso e con una grande forza energetica per perseguire di nuovo i tuoi sogni, liberi da infelicità, sintomi e malattie. Ti insegneremo a dialogare costantemente nella vita con il tuo inconscio il quale ti proteggerà da tutti i pericoli presenti e futuri e morirai di morte naturale senza malattia alcuna. Tutti questo viene affermato dalle Discipline Analogiche che si servono dell’ipnosi istantanea, e della Comunicazione Analogica per dialogare con il nostro inconscio, verrai a conoscenza della Filosofia Analogica, un nuovo modello di vita e con la Fisioanalogia, un nuovo modello olistico per combattere le malattie.

IL MECCANISMO DI DIFESA DISSOCIATIVO

(Io non sono d’accordo su come ti comporti)

La dissociazione, resa possibile dal contrasto tra l’istanza logica ed emotiva dell’individuo, risulta necessaria per promuovere energia propulsiva alla vita, attraverso il potenziamento della determinazione alla scelta (libertà) e rigenerazione della motivazione e più progettualità grazie al potere di conquista (sogno). Il meccanismo di dissociazione comporta il conflitto con un PERSONAGGIO, sia esso un genitore (Turbamento BASE) o un suo duplicato (Turbamento RELATIVO).

In questo processo, alcune energie emozionali non trovano espressione e finiscono pertanto con l’essere represse. L’energia emozionale che si crea da questa compressione (“libido” per Freud o “energia di vita” per Jung) va ad accumularsi e a reprimersi producendo accumulatori di stress:

Stress da Sentimenti repressi (di conseguenza a torti ricevuti nel combattere le difficoltà):

1.Pathos compresso

2.Percorso delle emozioni

3.Problema di SOGNO

• Stress da Risentimenti repressi (di conseguenza a tutti i difetti nel combattere il quotidiano):

1.Reattività compressa

2.Percorso della ragione

3.Problema di LIBERTA'

I cumuli energetici inespressi sono rappresentati da tutti quegli episodi della vita in cui l’individuo ha dovuto reprimere sentimento (pathos) o risentimento (reattività) non avendo avuto, per i più svariati motivi, la possibilità di espletarli nei confronti di un bersaglio/simbolo al momento opportuno.

IL MECCANISMO DI DIFESA DELLA SCISSIONE

Il meccanismo di difesa della Scissione è caratterizzato dall’eccessiva energia emozionale non più funzionale all’individuo, che non trovando spazio nella gestione ordinaria della vita, va a degenerarsi.

Esso rappresenta la spaccatura della sola istanza logica dell’individuo in due ulteriori elementi: ragione e riflessione. Per giungere a un tale pensiero l’individuo deve scindere il PERSONAGGIO BERSAGLIO in due elementi: ciò che egli rappresenta per lui (realtà) e le emozioni che egli gli produce (percezione).

La differenza tra quanto è REALE in merito al personaggio in oggetto e il modo che ha l’individuo di percepirlo in termini emotivi viene definito MECCANISMO DISTORSIVO.

SCISSIONE = DIVISIONE/TAGLIO

Attraverso la scissione il personaggio-causa originario perderà il potenziale emotivo che ricopriva all’interno del sistema mentale dell’individuo, ossia la sua influenza frutto della memoria esperienziale del vissuto passato.

Le emozioni vissute che creano la memoria esperienziale si essenzializzano nei sentimenti e nei risentimenti (una delle due emozioni sarà repressa).

Quest’ultima verrà accantonata, depositata in un luogo che in gergo Benemegliano viene definito “cambusa o cantina”, all’interno del quale sono conservate tutte le esperienze emotive vissute dall’individuo nella sua vita, esperienze a cui è stata data una identificazione negativa tale da non voler ripetere ma piuttosto da voler dimenticare.

L’insieme di queste esperienze alimenta il "silos energetico" dei turbamenti dell’esistenza.

DISSOCIAZIONE E SCISSIONE

Il pensiero dissociativo comporta una distorsione, più o meno gestibile, tra realtà e percezione emotiva, creando il turbamento causato dalla distonia tra il Verso delle cose (come le cose dovrebbero andare, espressione del Positivo-Bene) e l’Inverso delle stesse (come effettivamente vanno le cose, espressione del Negativo-Male).

Tutto questo comporta l’alimentazione del Silos Energetico dei sentimenti e dei risentimenti compressi.

A differenza del processo della scissione, nella dissociazione l’individuo è in pace con la propria l’Ombra (l’altra parte di sé), che viene identificata come “alleata” nel perseguimento dei sogni, come coscienza buona che consiglia ma non ostacola, che lascia all’individuo libero nel prendere decisioni.

Con la dissociazione il Pensiero è unito sia nel perseguire la Libertà che nel perseguire il Sogno.

Il contrasto tra Libertà (Realismo) e Sogno (Idealismo) risulta essere all’interno degli indici di tolleranza, alle volte risulta problematico perché vocazionale alla sofferenza, ma tutto all’interno di un contesto più facilmente gestibile. Quando quei stessi coefficienti vocazionale alla sofferenza toccano la soglia e si arriva alla conclamazione di uno stato di sofferenza non più facilmente gestibile, si perde la capacità di esercitare il proprio potere decisionale e di conquista e l’individuo viene “commissariato” dall’Ombra/Coscienza a causa dei Rammarichi (RANCORI-RIMORSI-RIMPIANTI) che nutre e che si esplicitano in dolori e dispiaceri per come sono andate le cose.

L’individuo è in conflitto con se stesso attuando il meccanismo di difesa della Scissione.

Dapprima i Sigilli (timori limitanti, che impedivano l’azione dell’individuo), e dopo i Rammarichi risultano essere i più grandi agenti ipnotici che impediscono la buona gestire di ansie e paure.

In tutto questo scenario, entra in gioco l’Alfiere 2, ossia un soggetto che si relaziona con l’individuo e che influenza le decisioni della sua vita; per far sì che egli non risenta della paura di sbagliare o di essere sanzionato ingiustamente per i suoi comportamenti offre valide motivazioni sostenibili.

L’Alfiere 1 nella scissione non è l’individuo che si trasforma in Alfiere 2, ma è la sua Ombra, ossia la sua Coscienza, pronta a sanzionare tutti i fallimenti dell’individuo stesso con i Rammarichi.

La Scissione, per poter manifestare i suoi effetti e con essi far emergere il pensiero Ombra, si serve delle diverse cambuse energetiche.

Il pensiero Ombra si serve proprio di queste riserve trasmutandole in elementi nocivi per l’individuo, ossia in Rammarichi.

by Massimo Pisani