Marika Perli

Lockdown e la manipolazione in agguato. Lezione 1

2020-04-11 08:49:46

Scopri come nella convivenza forzata si possa ancor di più creare partendo da situazioni di ordinaria quotidianità l'escalation di manipolazione e violenza. Confronta quanto descritto con la tua comunicazione espressa e subita.

Lockdown e la manipolazione in agguato. Lezione 1

Questo periodo di quarantena, ci costringe a trascorrere interminabili ore dentro le mura di casa e per chi vive all'interno di relazioni malate, diventano giornate impossibili.

La quotidianità di prima permetteva di gestire con più facilità le situazioni di tensione all'interno delle coppie e più in generale delle famiglie: trascorrere al lavoro la maggior parte della giornata, i figli a scuola il mattino e coinvolti nelle attività sportive nel pomeriggio, riduceva alla cena e ad un paio d'ore prima di andare a dormire l'incontro con le incomprensioni.

In questi giorni invece la questione diventa più complicata e difficile. 

Questo nuovo spazio non solo fisico ma anche temporale di entità enorme, per le coppie che vivono situazioni di violenza espresse nelle sue varie forme: da quella psicologica a quella fisica, diventa insopportabile e pericoloso. 

Ogni azione può diventare veicolo di tensione, un motivo di fastidio per il nostro partner e l' innesco dal nulla di una discussione: basta il rumore dell'aspirapolvere, la suoneria di un messaggio, nostro figlio che piange o semplicemente il fatto che il pranzo non sia pronto all'ora stabilità o il menù non abbastanza vario.

Chi vive in balia di un manipolatore lo sa bene quanto siano abili a tenderci delle trappole trasformando una qualsiasi cosa che sta accadendo in un pretesto per innescare l'escalation della violenza, posizionandosi nel loro discutere come vittime invece che come carnefici. Facendo sì che il bicchier d'acqua rovesciato diventi motivo per ad un attacco alle nostre capacità, al nostro valore, l'ennesimo colpo sferzato alla nostra autostima.

Sulla dinamica psicologica che si crea vorrei farvi riflettere. 

La dinamica comunicativa di cui vi parlerò è spesso presente anche nelle relazioni non patologiche, ma che sottendono un'incapacità di esprimere le reali emozioni legate ad un problema o l'incapacità di esprimere il problema stesso.

Regola 1: Tutte le volte che in una discussione spostiamo il piano dall'oggetto della discussione ad un altro piano, significa che stiamo agganciando parti di noi e situazione che non riguardano quel fatto, quel momento, ma riguardano il passato : aspetti irrisolti di noi stessi o della relazione.

Facciamo un es.: rovescio il caffè sulla tovaglia: il dialogo dovrebbe essere: - Accidenti, hai macchiato la tovaglia un'altra volta, ti dico sempre di usare il piattino e non mi ascolti mai, poi quelle macchie non riesco a toglierle, la tovaglia rimane rovinata e mi dispiace. 

Opzione sana: descrizione dei fatti + offerta della soluzione+ espressione del disagio per quanto accaduto in quel momento.

Questo semplice quadretto sopra descritto, in una relazione dove la violenza psicologica è presente diventa:         

Bravo! Hai rovesciato ancora il caffè! Manco sai bere un caffè senza rovesciarlo. Adesso hai rovinato la tovaglia che mi ha regalato mia madre, perché tu ce l'hai sempre con lei e non vedevi l'ora di rovinare una cosa sua. 

Veramente sei peggio di un bambino!

 Anche due anni fa hai rotto il vaso che avevo messo sulla mensola e ti avevo chiesto di farci attenzione, sai fare solo danni! 

Come il lavoro che hai perso, hai rovinato una partita di tessuti, tu e le tue disattenzioni, hai messo la nostra famiglia sul lastrico.. ecc ecc

Avete visto quanti piani emotivi, quante situazioni non risolte?

Opzione Manipolativa: la comunicazione si è spostata dal piano reale mi dispiace per la macchia sulla tovaglia a: 

descrizione dei fatti+situazioni che sono accadute in altri momenti+accuse

  • non sei capace nemmeno di bere un caffè
  • ce l'hai con mia madre
  • Sei uno che fa solo danni 
  • Hai perso il lavoro 
  • Hai rovinato economicamente la nostra famiglia 

Esercizio: Quali sono i nodi irrisolti che si presentano in questa discussione? Cominciate a prendere consapevolezza, attraverso l'esercizio della vostra comunicazione, di quella che esprimete e di quella che subite! 

RICORDATE: quando ci si sposta dal qui e ora, dal fatto accaduto ad aspetti che riguardano altre situazioni che non sono accaduti in quel momento significa che si sta usando, si sta manipolando la comunicazione per attaccare l'interlocutore, per esprimere la nostra sofferenza, il nostro disagio.

 Ricordando il detto: "Chi attacca dichiara il suo male"

Il MANIPOLATORE utilizza questa modalità per distruggere la nostra autostima, per farci sentire inadeguati, per prenderci le nostre emozioni e calpestarle, userà infatti le giustificazioni che noi utilizzeremo per difenderci, per schiacciarci ancora di più! Cosa possiamo fare per difenderci? Ne parleremo alla prossima lezione.

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