Mariella Piscitelli

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Santuario della Santissima Trinità, Orte 📸

2020-01-21 19:18:04

Scavata partendo da una grotta naturale, ai piedi di una roccia tufacea contro la quale poggia la sua facciata. Situata fuori le Mura di Orte (VT), usata tra la fine del ‘300 e i primi anni del ‘400 da un gruppo di monaci eremiti come luogo di preghiera e di raccoglimento.

Cenni Storici


Ospitò San Bernardino che dimorò in una delle sue grotte nel 1426.

Nella seconda metà del ‘400 fu trasformata in chiesa, nella quale fu scavata, nella parete di fondo, un’abside semicircolare, affrescata, nel 1460, su iniziativa dell’eremita Nicolò Cappa di Vigne.

Nel 1604, frate Eliseo, capo eremita a quel tempo della piccola chiesa della Trinità, promosse nella chiesa di San Biagio in Orte la congregazione dell’Annunziata con l’incarico di provvedere alle necessità della piccola chiesa rupestre.

A confermare il patrocinio, nel 1630, la congregazione fece dipingere, ai lati estremi dell’abside un’Annunciazione.


Con il passare degli anni la chiesina fu abbandonata; nel 1780, ormai in rovina, fu restaurata dalla Congregazione dell’Annunziata, l’attuale facciata risale, probabilmente, a tale periodo.

Nel 1944 scoppiò un treno carico di munizioni, parte del costone di tufo posto sopra la chiesa si staccò, ricoprendola interamente.

La chiesa fu riportata alla luce grazie al lavoro ed all’impegno delle numerose Confraternite di Orte.

Interno

La parete di sinistra è ornata da due affreschi quattrocenteschi, facenti parte della decorazione pittorica più antica, raffiguranti la Madonna in trono col Bambino.

Nell’abside sono affrescati un Santo non riconoscibile, la Madonna annunziata, opera del 1630, poi tre affreschi del 1460 raffiguranti San Giovanni, la Trinità, con lo Spirito Santo effigiato nella volta, circondato da angeli musicanti e la Madonna col Bambino coronata da angeli.

Chiudono la serie di affreschi dell’abside l’Angelo Annunciante (1630) e un Santo eremita dei primi del Quattrocento, probabilmente Sant’Onofrio, al cui interno è inserita la lapide con la data 1460 e il nome dell’eremita che fece dipingere i tre affreschi centrali: Nicola Cappa.

Nella parete di destra, in un riquadro più piccolo, è affrescato un San Cristoforo, che attraversa un ruscello portando sulle spalle il Bambino Gesù, all’interno dell’affresco è inserita una lapide ove si ricorda che la chiesa, in pericolo di andare in rovina, fu restaurata dai confratelli della congregazione dell’Annunziata nell’anno 1780.


Ancora più a destra un’altra lapide ricorda il restauro post bellico, concluso nel 1964.