Mariella Piscitelli

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Prosperina, Cerbero e il Piazzale delle Pigne 📸

2019-11-27 16:59:06

Nel Giardino di Bomarzo"Prosperina", è rappresentata come una donna a braccia aperte e la veste come un'ampia panca su cui è possibile sostare.Vicino vi è "Cerbero", il cane a tre teste e alle spalle delle due figure si trova il "Piazzale delle Pigne", scandito da sculture che riprendono il Pignone.

Proserpina era la bella e giovane figlia di Demetra o Cerere, dea delle messi, e moglie di Ade (Plutone). Per farla sua sposa Plutone era sbucato all’improvviso dalle viscere della terra su un carro tirato da quattro cavalli neri, nei pressi della fonte di Aretusa, in Sicilia, dove la giovinetta si trastullava con le ninfe a cogliere fiori, e l’aveva rapita trasportandola nel suo fosco renio sotterraneo. La madre Demetra invano era andata cercandola in ogni luogo mentre, nel suo immenso dolore, non si curava più delle messi, né delle erbe e dei fiori e dei frutti, che più non giungevano a maturazione. Allora Giove, per evitare la fine della vita sulla terra, stabilì che Proserpina restasse solo quattro mesi dell’anno con Plutone e trascorresse gli altri con la madre. Questa è la ragione per cui (secondo gli antichi poeti) a primavera la terra si ricopre di fiori e di fronde: Demetra, dea delle messi, vuole così festeggiare il ritorno della figlia nel mondo dei vivi; mentre in autunno, quando Proserpina ritorna dal marito Plutone nel regno dei morti spoglia la natura di ogni colore e la riveste di uno squallido manto.


Proserpina era molto più umana e pietosa del suo inflessibile sposo: ad esempio fu lei a consentire ad Orfeo di scendere dall’Averno, dopo aver ammansito Cerbero con la divina melodia della sua cetra, per ricondurre nel mondo dei vivi la moglie Euridice, morta per un morso di un serpente.

Il Cerbero è un Mostro infernale dell'antica mitologia pagana, figlio di Tifeo ed Echidna; un cane con tre teste e coda di serpente


Virgilio (Eneide, VI,471-423) ed Ovidio (Metamorfosi, IV, 450-451) lo collocano a guardia dell'Averno, per impedire alle ombre di uscire ed ai vivi di entrare. La sua cattura fu la dodicesima ed ultima fatica di Ercole. Fra i personaggi mitologici e poetici è quello la cui caratteristica specifica è una fame mai soddisfatta


Pur derivato dagli Inferi virgiliani, Cerbero assume connotati tipicamente medievali: è una fiera mostruosa non solo perchè con tre teste, ma anche per i particolari umani (barba, mani, facce) sul corpo di cane.