Mariella Piscitelli

Founder Starter

Parco dei Tarocchi (foto mie) 📸 : storia, orari, descrizione delle opere, cenni sull'autrice (info dal web) e considerazioni

2019-12-11 13:44:07

Un parco artistico in località Garavicchio,frazione comunale di Capalbio (GR) in Toscana, ideato dall'artista franco-statunitense Niki de Saint Phalle, costituito da figure ispirate ai Tarocchi. SE VOLETE CONDIVIDETE E PROMUOVETE L'ARTE CON ME! 💃

Storia del Parco

L’ispirazione di Niki de Saint Phalle nasce proprio dopo aver visitato il Parque Guell di Barcellona e, anche il Parco dei Mostri di Bomarzo. Siamo nel 1979 quando cominciano i lavori delle opere, durati parecchi anni, e conclusi solo nel 1996 con una spesa totale di circa 10 miliardi di lire, finanziati dall’artista stessa. Durante gli anni di costruzione delle imponenti figure, Niki si è avvalsa di manodopera specializzata e  dell'aiuto di altri artisti di fama come Rico Weber, Sepp Imhof, Paul Wiedmer, Dok van Winsen, Pierre Marie ed Isabelle Le Jeune, Alan Davie, Marino Karella e soprattutto dal marito Jean Tinguely, scomparso nel 1991, che ha creato le strutture metalliche delle enormi sculture e ne ha integrate alcune con le sue mécaniques, assemblaggi semoventi di elementi meccanici in ferro.

All'opera hanno collaborato anche Ricardo Menon, amico ed assistente personale di Niki de Saint Phalle anch'egli scomparso pochi anni or sono, e Venera Finocchiaro, ceramista romana; le sculture più piccole del Giardino (la Temperanza, gli Innamorati, il Mondo, l'Eremita, l'Oracolo, la Morte e l'Appeso), realizzate a Parigi con l'aiuto di Marco Zitelli, sono state poi prodotte in poliestere da Robert, Gerard e Olivier Haligon.

Il giardino dei tarocchi è stato aperto al pubblico nel 1998, a due anni dal termine dei lavori e a un anno dalla creazione della "Fondazione del Giardino dei Tarocchi", un ente che si occupa della gestione e della manutenzione del parco.

Descrizione delle Opere

All’interno del Giardino dei Tarocchi si trovano ben 24 statue principali, realizzate attraverso un’anima di metallo nelle quali si innestano alcuni meccanismi per gestire il movimento di alcune di queste. Sopra la struttura metallica si trova il cemento che rende le opere massicce e resistenti, abbellite poi da rivestimenti in pietra, specchi, ceramiche colorate e mosaici.

In realtà il giardino è tuttora incompiuto: Niki de Saint Phalle andò avanti anche oltre al 1996 nella progettazione di statue e attrazioni da inserire in quella che è stata la sua opera più grande, ma dopo la sua morte nel 2002 si sono seguite le indicazioni dell’artista, che richiese che non venissero aggiunte altre strutture senza la sua approvazione e, quindi, senza il suo controllo.

Si dice che questo giardino abbia una natura esoterica e ciò è dovuto ai soggetti scelti per le sculture: gli arcani maggiori dei tarocchi.

Entriamo nel parco del Giardino dei Tarocchi attraverso il cancelletto, un lungo muro con un’apertura ad oblò al centro che ci porta fin davanti una targa in ceramica sulla quale si trova scritto un pensiero di Niki de Saint Phalle nel quale descrive il suo progetto.

Il Mago

Attraverso una breve strada in salita arriviamo fino alla piazza centrale, sulla quale l’intero parco si rivolge con le sue statue bizzarre e colorate. La cosa particolare è che la vegetazione del parco nasconde in parte le strutture che, anche per una questione prospettica, non sono visibili finché non si arriva nelle immediate vicinanze della piazza.

Sulla piazza sono diverse le figure che incontriamo, ma quella più scenica è composta dalla Papessa e dal Mago. Queste sono praticamente fuse l’una nell’altra in un unico blocco e, il mago sovrasta la statua della Papessa.

Interamente ricoperto di piastrelle a specchio, il tarocco del mago ha un viso sorridente e una mano che compare in secondo piano, simbolo delle abilità di questa figura.

Niki descrive così il tarocco del mago: “Il grande giocoliere. Per me il mago è la carta di Dio che ha creato la meravigliosa farsa di questo mondo nel quale viviamo. É la carta dell’intelligenza attiva, della luce, dell’energia pura, della creazione e del gioco”.

La Papessa

La Papessa, invece, si trova subito sotto il mago e dà vita alla grande fontana dalla vasca circolare che si trova al centro della piazza. L’acqua arriva qui scendendo dalla bocca di questo tarocco attraverso una scalinata blu. La forma della Papessa si rifà a quella dell’orco di Bomarzo, che ha influenzato l’artista nella creazione di questo parco.

La Papessa viene vista da Niki come: “la grande sacerdotessa del potere femminile dell’intuizione. Questa intuizione femminile è una delle chiavi che portano alla saggezza. Rappresenta il potenziale dell’irrazionale inconscio. Colore che vogliono spiegare gli avvenimenti soltanto con la logica e i ragionamenti rimangono inevitabilmente in superficie e non riescono a penetrare la realtà con l’immaginario e la visione intuitiva.”.

L'Imperatrice - Sfinge

A sinistra, sempre rialzata sulla piazza, si trova l’Imperatrice-Sfinge. Le sue forme estremamente sinuose sembrano quasi essere un omaggio alle precedenti creazioni dell’artista: le Nanas. Da qui domina l’intero parco e, solo in un secondo momento durante la visita, ci si accorge che si tratta in realtà di un’abitazione estremamente particolare.

Niki de Saint Phalle ha infatti vissuto qui lunghi periodi durante i lavori di creazione del parco.

Le curve esterne lasciano spazio a delle stanze: si entra nel cuore dell’Imperatrice, dove si trova la grande sala, la cucina nell'angolo e l’ingresso al bagno. Attraverso una scala si arriva ai due seni che ospitano la camera da letto. 


Dal 1996, all’interno della sala si trovano anche altre piccole figure dei tarocchi: il giudizio, le stelle e il carro.

Gli interni sono quasi interamente ricoperti di specchi, in un continuo gioco di luce che sorprende il visitatore e lo illumina di luce naturale.

Secondo Niki: â€œl’imperatrice è la grande dea. É la regina del cielo. Al tempo stesso madre, puttana, emozione, magia sacra e civiltà. All’imperatrice ho dato la forma di una sfinge. Ho vissuto per anni all’interno di questa madre protettiva. Mi serviva anche come luogo d’incontro con coloro che lavoravano a questo progetto. É qui dentro che ci riunivamo a prendere il caffè. E su tutti voi la sfinge ha esercitato il suo fascino fatale.”.

L'Imperatore 

L’imperatore si trova a poca distanza dall’Imperatrice, sempre nella parte rialzata del giardino. Non è ben visibile dalla piazza centrale, se non per la torre, che si trova innestata nella stessa struttura.

Questa è probabilmente la figura architettonica più complessa dell’intero Giardino dei Tarocchi e ricrea al suo interno una piazzetta riccamente decorata


Inoltre, è possibile camminarci intorno in maniera rialzata grazie ad una breve scalinata che conduce fino a un terrazzo circolare che si muove lungo tutto il perimetro della piazzetta.

L’imperatore è la struttura nella quale si nota maggiormente l’influenza di Gaudì su Niki de Saint Phalle.


Questo tarocco rappresenta la figura maschile e, conseguentemente la sua potenza e esuberanza. Il razzo rosso che si innalza verso il cielo dal terrazzo dell’imperatore è un chiaro riferimento alla virilità maschile.

La piazza centrale è circondata da un loggiato, nei cui orpelli sono stati utilizzati i più svariati materiali: da vetri di murano a specchi francesi, con una variabilità di decorazioni senza uguali, da teschi a simboli della punteggiatura, da mosaici a spirali e così via.

Al centro della piazza dell’imperatore si trova una vasca all’interno della quale sono posizionate quattro nanas che, felici, spruzzano l’acqua dai seni.

Niki sostiene che: “l’imperatore è la carta del potere maschile in senso sia positivo che negativo. É il simbolo dell’organizzazione e dell’aggressività. Egli ci ha portato la scienza, la medicina, ma anche le armi e la guerra. L’imperatore rappresenta il patriarca o il protettore maschile e anche colui che desidera controllare e conquistare.”.

La Torre di Babele

La torre di Babele, altro simbolo fondamentale dei tarocchi, è installata dietro all’Imperatore.

Completamente ricoperta da specchi, è scoperchiata nella sommità e da qui fuoriesce una struttura metallica dotata di ruote, conosciuta come “fulmine-macchina-ferraglia” e concepita da Jean Tinguely.

Lungo la parete della torre si trovano numerose finestre, ognuna di una forma differente dall’altra e dalle quali si gode di un bellissimo spettacolo sull’intero Giardino dei Tarocchi. Purtroppo non è possibile visitarne gli interni, originariamente adibite ad uffici.

“Alcuni chiamano questa carta la Torre di Babele. Essa rappresenta le costruzioni sia fisiche che mentali che non sono fondate su basi solide. La torre non è unicamente negativa poiché impartisce una lezione importante: le complesse fabbricazioni mentali devono crollare. Bisogna rompere le mura della mente in modo da poter guardare oltre. Jean Tinguely ha creato una scultura che simboleggia il fulmine che spacca la torre” è la descrizione di Niki su questo tarocco.

Il Papa

Tornando sulla piazza, invece, si può ammirare il tarocco del Papa. Questo è raggiungibile anche con una breve passeggiata che, attraverso una scala, ci collega alla parte rialzata del parco. Questa struttura è stata interamente saldata da Tinguely attraverso la tecnica filiforme “skinny” e, anche per questo motivo, era la sua statua preferita. Il profilo sottile del viso, dai lineamenti decisi, è sormontato da due statue che si allungano verso il cielo.

Niki sostiene che: “attraverso questa carta si conquista la saggezza spirituale. Per alcuni questa carta rappresenta un maestro, un guru, un profeta o un Papa. Egli rende decifrabili i misteri. Può essere un libro, uno sciamano, un rabbino oppure un santo o una santa.”.

Il Sole

Per arrivare nelle vicinanze del Papa è necessario passare al di sotto del tarocco del Sole.

Il Sole si trova proprio posizionato come arco che sormonta la scalinata che permette di accedere al livello superiore del giardino dei tarocchi.

Questa figura viene rappresentata attraverso l’uccello del fuoco:
una grossa scultura installata sull’arco dal ‘piumaggio’ bianco, giallo, verde e rosso. Qui c’è un chiaro rimando all’iconografia degli indiani d’America.

Niki sul sole dice che: “il sole è una forza vitale. Fa sì che tutto cresca. É una divinità che può sollevare i nostri spiriti. Ho concepito il sole come uno di quegli uccelli che si trovano nelle leggende messicane e degli indiani americani. L’uccello è la figura che si avvicina di più al sole.”

L'Impiccato o L'Appeso

A pochissima distanza dal Papa, si trova poi la figura dell’Impiccato o dell’Appeso. Si tratta di una struttura totalmente particolare, con un’anima al suo interno.

Questo tarocco è conosciuto anche con il nome di “Albero della Vita”, perché esternamente si presenta come un grosso tronco dal quale partono, come rami, le teste di diversi serpenti, ognuna decorata diversamente.

Un’apertura sul tronco permette di guardare negli interni dell’albero della vita e scoprire che nasconde la figura dell’Impiccato. Una sottile struttura a forma di uomo a testa in giù suggerisce di poter guardare i fatti da un’altra prospettiva.

“L’impiccato ha affascinato poeti e artisti fin dai tempi antichi. T.S. Eliot si riferiva a questa figura nel poema ‘The Waste Land’. Misterioso ed ambiguo, l’impiccato è appeso per un piede. Che cosa significa questo? É in una posizione che gli permette di guardare il mondo sottosopra ovvero in modo nuovo. Questa carta rappresenta anche la compassione”.

La Giustizia

Già dalla statua dell’Impiccato sentiamo un cigolio costante che attira l'attenzione. Si tratta del tarocco della Giustizia: una grande statua in bianco e nero rappresentata da una donna piazzata che sorregge una bilancia sui suoi seni. Tra le gambe è possibile vedere un cancello sbarrato, dietro al quale si trova l’ennesimo meccanismo ideato e costruito da Jean Tinguely, che rappresenta l’Ingiustizia. Una struttura macabra, alla quale sono appese ossa, scheletri e croci che fa muovere i suoi pezzi di ferro, producendo quel suono acuto che aveva attirato la nostra attenzione.

Niki sostiene che: “la giustizia implica la conoscenza di noi stessi. Dobbiamo acquistare la capacità di giudicare noi stessi, di confrontarci con i nostri lati più oscuri. Con questa visione profonda si potranno giudicare le situazioni e le persone con un occhio compassionevole. La vera giustizia non è cieca ma porta con se il senso dell’universalità delle cose”.

L'Eremita

Tra l’Impiccato e la Giustizia, un po’ in disparte, si trova l’Eremita. Come vuole il suo nome si trova su di una via secondaria, tra la boscaglia. Sicuramente questo tarocco è meno appariscente dagli altri: è formato infatti solamente dalla struttura filamentosa che ne disegna le forme rivestite di un color blu.

Sorretta da un bastone sul quale si arrampica una serpe, dell’eremita viene messo in mostra il cuore, di un colore rosso che si differenzia dal resto della struttura. Questo tarocco fa parte delle statue secondarie create a Parigi con l’aiuto di Marco Zitelli e prodotte successivamente in poliestere.

“L’eremita è un girovaco con molta esperienza in cerca di un tesoro spirituale. La carta implica che le lezioni più importanti si imparano con il cuore. L’oracolo è la versione femminile dell’Eremita. Entrate dentro ed ascoltate il suo messaggio”.

La Stella

Procedendo sulla via secondaria si arriva fino alla Stella. Ancora una volta ritorna la figura delle Nanas: un’allegra donna rivestita di specchi il cui corpo è riccamente decorato da stelle colorate. La statua, a bagno in una fontana, sorregge due brocche dalle quali l’acqua scende nella vasca.

Niki de Saint Phalle descrive così questa statua: “la stella porta con se due brocche dalle quali sgorgano zampilli di acqua i quali, cadendo, si trasformano in un ruscello. Sono le acque del rinnovamento. Ciò che amo particolarmente nella stella è il senso di completezza che emana. Si tratta di un essere pieno e non frammentato come lo siamo molti di noi che viviamo nella civiltà moderna. La stella è in contatto con la natura e la riflette in tutta la sua abbondanza. Essa conosce le leggi segrete dei cieli e della terra.”.

La Scelta o Gli Innamorati 

Tornando in direzione del tarocco dell’Imperatore ci si imbatte in un’altra piccola statua, quella della Scelta o degli Innamorati, la cui progettazione e costruzione fu del tutto simile a quella dell’Eremita. Un uomo e una donna coloratissimi si guardano vicendevolmente, mentre stanno consumando un pic nic sull’erba.

“Alcuni mazzi di Tarocchi chiamano questa carta gli innamorati. Adamo ed Eva erano la prima coppia ed hanno fatto la prima scelta. É per questo che li ho scelti per rappresentare questa carta. La carta implica che c’è una scelta giusta ed una scelta sbagliata. Un errore ci può portare a capire meglio noi stessi.”.

Il Carro

Passando oltre l’Imperatore arriviamo all’Imperatrice, entrando ci si può inoltrare nelle sue figure. Tra queste si trova il Carro. Un vero e proprio carretto, trainato da un cavallo dorato, la cui ombra nera si può ritrovare sul fronte della scultura. Questa emerge dagli specchi che compongono il carro e, sul retro, è possibile vedere la donna che guida questo carro come in segno di trionfo.

“Il carro rappresenta la vittoria. É la carta del trionfo sui nemici e sulle avversità. In questa carta, però, si annida un pericolo. Nel momento del trionfo bisogna essere particolarmente vigili poiché è proprio allora che si diventa più vulnerabili” ricorda Niki.

Il Giudizio 

Il Giudizio è l’altro tarocco contenuto all’interno dell’Imperatrice. Di dimensioni più esigue rispetto al Carro è in realtà inserito all’interno degli specchi che ricoprono le pareti dell’imperatrice.

Rappresenta la scena del giudizio con un’iconografia molto ecclesiastica. Una grande figura rappresentata da un angelo si trova sopra a tre persone che sembrano piuttosto allarmate dal momento. Ai loro piedi una bara sulla quale si trova una croce. Dall’angelo partono una serie di raggi che colpiscono le persone ai suoi piedi, come fosse una navicella spaziale.

Niki descrive così questo tarocco: “in questa carta tre figure emergono da una tomba: un bambino, una persona di mezza età ed un vecchio. Queste tre figure rappresentano i tre aspetti della nostra vita che devono fondersi in una. L’angelo ci spinge a non giudicare gli altri ma a unirci, elevarci e diventare uno con l’universo.”.

La Temperanza 

Usciti dall’Imperatrice vi è un sentiero che ci congiunge fino ad un’altra statua, più separata dalle altre. Si tratta del Tarocco della Temperanza. Questa è una delle parti più intime all’interno del Giardino dei Tarocchi.

La Temperanza è infatti una piccola cappella sormontata dalla figura di un allegro angelo che sembra quasi ballare.

Entrando dentro alla struttura, dalla forma di un igloo, possiamo vedere le pareti rivestite di piastrelle e specchi, che lasciano spazio a un piccolo altare sempre di specchi su cui si trova una Madonna nera e davanti le fotografie dei compagni di lavoro e di vita di Niki: Ricardo Menon e Jean Tinguely.

Entrando all’interno della cappella si prova una sensazione di smarrimento iniziale: lo spazio piccolo e i riflessi degli specchi possono confondere in un primo momento.

Fuori dalla cappella della Temperanza si trovano alcune sedute a forma di animale in cui fermarsi a riposare.

Niki descrive così questo tarocco, la cui creazione deve aver scavato nel suo profondo: “Ho avuto molte difficoltà a comprendere ed accettare questa carta così diversa dalla mia natura passionale. La temperanza mi pareva un compromesso, la via di mezzo. Poi un giorno tutto si è chiarito. Ho capito che la temperanza è l’unica via giusta. Questa carta è rappresentata da un angelo che incorona la cappella della Temperanza.”.

La Luna

Lasciando il sentiero e procedendo dritto davanti ci si trova il tarocco della Luna, inserito in mezzo a degli arbusti nel prato.

I colori sono sempre accesi, ad eccezion fatta per la luna che spicca argentea sul cielo blu.

La Luna è sostenuta da un granchio rosso, sorretto a sua volta da due animali. La sua mezzaluna chiude il profilo di una donna che guarda verso il cielo.

Niki descrive così la sua luna: “La luna è la carta dell’immaginario creativo e dell’illusione negativa. La luna riflette la vita interiore, misteriosa, enigmatica. La luna influenza le maree, i cicli delle donne, la procreazione e tutto ciò che è legato al movimento delle acque. La carta della luna può indicare al tempo stesso pericolo e il grande potere dell’immaginazione.”.

Il Gatto Ricardo

Oltre la Luna non è più possibile procedere. Bisogna tornare indietro per raggiungere l’ultima parte del Giardino dei Tarocchi. Per farlo, però, si passa anche per la zona nord orientale, che si addentra nella boscaglia. Qui si trovano alcune sculture minori, sulle quali Niki de Saint Phalle non ha lasciato alcuna traccia. Parte di queste sculture sono quelle create a Parigi attraverso l’aiuto di Marco Zitelli.

La prima che incrociamo è quella del Gatto Ricardo, un omaggio all’amico e collega Ricardo Menon. Questo è un piccolo gatto in ceramica che riporta il suo nome scritto sul corpo, in mezzo ai decori floreali.

L'Oracolo

L’Oracolo si trova anch’esso immerso nel boschetto ed ha una forma più ‘inquietante’. Si tratta di un’alta statua dal viso inespressivo e dagli occhi grandi, come un alieno, sul quale si arrampicano alcuni serpenti dall’aria minacciosa. Non a caso la statua dell’Oracolo è nota anche come “Dea dei serpenti”.

Il Profeta

A poca distanza da qui si trova invece il Profeta: un grande fantasma ricoperto di specchi, cavo all’interno. Ancora una volta il viso di questa statua ricorda quello di un alieno dall’espressione neutra.

Abituati ai colori e alla varietà dei decori delle altre statue, queste ci lasciano quasi una sensazione di inquietudine.

La Morte

Scendendo verso la parte più a sud del parco, percorrendo una breve scalinata, si arrivia al tarocco della Morte. Questo è solo la prima di tre piccole radure sulle quali trovano spazio, separatamente, altrettanti tarocchi.

La Morte è rialzata dal suolo grazie a una base ricoperta di specchi e viene rappresentata attraverso una figura sorridente sulla sella di un cavallo con la zampa alzata, come fosse in movimento.

Ai piedi del cavallo una serie di persone, braccia e animali che vengono atterrate dal passaggio della Morte.

La lettura di Niki di questo tarocco non è totalmente negativa, anzi: “Il grande mistero della vita. Senza la morte la vita non avrebbe alcun significato. La morte, la grande falciatrice, permette la crescita a nuove colture. La carta della morte è una carta di rinnovamento. Essere coscienti della morte è un modo per non rimanere intrappolati nelle vanità della vita.”.

Il Diavolo

Il Diavolo si trova incastrato tra la bassa vegetazione e delle rocce ed è rappresentato come una donna dai fianchi abbondanti e due piccole figure ai suoi piedi, una di sesso maschile e una di sesso femminile.

Il Diavolo ha delle lunghe corna e due ali che incombono sui visitatori e ricordano quelle di un pipistrello.

La figura del Diavolo è vista in senso allargato e comprende al suo interno diversi significati: “La carta del magnetismo, dell’energia, del sesso. Il diavolo rappresenta anche la dipendenza a sostanze tossiche e quindi la perdita della libertà spirituale e personale. Ho provato paura mentre lavoravo su questa carta. Ho avuto visioni in cui centinaia di diavoli circondavano la sfinge e temevo di essere attaccata.”.

Il Mondo

Procedendo tra le radure si arrivia all’ultima scultura di questa parte del Giardino dei Tarocchi: il Mondo. 


In questa statua un meccanismo ferroso costruito da Tinguely fa roteare un grosso mondo sormontato dalla figura di una donna a braccia aperte sulla quale un serpente sale fino ad avvolgerla. 


I marchingegni e la tecnica sono a supporto del Mondo che, a sua volta, sorregge le persone.

Niki, affascinata da questo tarocco, lo descrive così: “Questa è la carta dello splendido mondo interiore. É l’ultima carta degli Arcani Maggiori e anche l’ultimo esercizio spirituale del gioco. In questa carta si nasconde il mistero della vita. É la risposta alla domanda della sfinge”.

La Ruota della Fortuna

Si torna alla piazza centrale, sulla quale si affacciano le strutture più grandi dell’intero parco. Proprio sotto l’Imperatrice ci sono alcune panche, disposte a scalinata, in cui è possibile sedersi e ammirare gli ultimi due tarocchi: la Ruota della Fortuna e la Forza.

La Ruota della Fortuna è immersa nella vasca che si crea dalla Papessa e consiste in una struttura meccanica, ovviamente costruita da Jean Tinguely, che si muove all’interno dell’acqua e che aiuta il meccanismo che permette all’acqua di fare il suo ciclo dalla bocca della Papessa fin giù nella vasca della fontana.

Ecco la descrizione direttamente dalle parole di Niki de Saint Phalle: “La ruota della fortuna è un antico simbolo della ruota, della vita: ciò che sale inevitabilmente dovrà scendere. Un giorno mentre camminavo nel giardino.. EUREKA! Ho avuto l’idea di chiedere a Jean Tinguely di trasformare la ruota della fortuna in una fontana con l’acqua che sarebbe sgorgata dalla bocca della Papessa.”.

La Forza

L’ultimo tarocco è quello della Forza. Anche questo si trova nella piazza principale, proprio davanti alla vasca della fontana e al fianco di una breve scalinata che sale fino al livello superiore del parco, nei dintorni della Luna.

La Forza è l’undicesimo arcano dei Tarocchi ed è rappresentato da una donna imponente e sicura di se che tiene sotto controllo un ubbidiente drago dal corpo verde e riflettente.


Ancora una volta un riferimento al Parco dei Mostri di Bomarzo, dove si ritrova un drago del tutto simile a quello riproposto da Niki de Saint Phalle, la quale descrive così la sua scultura: “Una delicata fanciulla domina un feroce drago tenendolo legato ad un guinzaglio invisibile. Il mostre che la fanciulla deve ammaestrare è dentro di lei. Sono i suoi demoni interiori che deve conquistare. Superando questa prova difficile ella scoprirà la sua forza.”.

Scritte e Simboli  

Caratteristiche del Parco sono anche i SIMBOLI e le varie SCRITTE che si trovano su tutto il percorso e anche sulla figura dell'Impiccato, significativi in quanto racchiudono il senso del Parco, quello che vuole dire l'Artista e lasciano rilfettere molto!

Chi è Niki de Saint Phalle

Niki de Saint Phalle è lo pseudonimo dell’artista franco-statunitense Catherine Marie-Agnès de Saint Phalle nata nel 1930 nei dintorni di Parigi. 


Figlia di un banchiere e di un’attrice americana. All’età di 7 anni si trasferisce a New York a causa della crisi finanziaria che colpisce duramente il lavoro del padre.

Il mondo dell’arte l’affascina già dalla giovinezza, quando appena diciottenne si avvicina alla letteratura e poi al teatro. Passando per un periodo da fotomodella approda anche al mondo del cinema.

Nel 1950 Niki si sposa con lo scrittore Harry Mathews, con il quale ha due figli nel giro di quattro anni.


È il 1952 quando ritorna a vivere a Parigi dedicandosi completamente al teatro, ma solo un anno più tardi viene ricoverata in un ospedale di Nizza a seguito di una crisi nervosa, dove emergono alcuni tristi fatti risalenti alla sua infanzia, tra cui abusi inflitti dal padre. Qui riscopre la pittura come forma di evasione e di terapia.

Quando nel 1960 si separa dal marito si avvicina, attraverso la serie “I Tiri”, all’arte performativa e il suo nome comincia presto a circolare nel circuito artistico.


A partire dal 1965 Niki inizia a creare delle grandi figure femminili a grandezza naturale, conosciute come Nanas che iniziano ad essere richieste anche dal mercato straniero. La più famosa di queste creazioni è Hon/Elle un’enorme struttura, alta 28 metri, che rappresenta una donna incinta e che può essere vista entrando all’interno della vagina della statua. Ovviamente ciò suscita grossissime polemiche all’epoca e una grande notorietà.

Dopo aver divorziato con il marito, si risposa nel 1971 con il compagno degli ultimi anni: Jean Tinguely. Con lui, dopo aver creato numerose altre opere, si dedica anche al Giardino dei Tarocchi, la sua opera più celebre in Italia. Per questo motivo acquista una casa nelle vicinanze del parco, che le consenta di seguire in prima persona i progetti e il procedimento dei lavori.

Si trasferisce infine in California dove, a causa di una malattia respiratoria, muore nel 2002.

Orari e Giorni di Apertura 

Il Giardino dei Tarocchi è aperto dal 1 Aprile al 15 Ottobre di ogni anno. Inoltre è aperto solo in orario pomeridiano dalle 14.30 alle 19:30.


Durante l’inverno secondo le volontà dell’artista Niki de Saint Phalle, ogni primo sabato del mese, dalle 9.00 alle 13.00, è possibile accedere gratuitamente al parco. Qualora il primo sabato del mese si presenti durante un giorno festivo, l’apertura è posticipata al sabato successivo.

Prezzi

Il Costo del Biglietto è di 12 euro


Ridotto di 7 euro per studenti o anziani dai 65 anni in su


I Bambini al di sotto dei 7 anni entrano gratuitamente.

Mappa del Giardino 

Un Parco a mio parere LUDICO ma allo stesso tempo RILASSANTE. Un PERCORSO SPIRITUALE per chi è capace di leggere oltre..Oserei dire GENIALE, adatto dunque a tutte le tipologie di visitatore !