Mariella Piscitelli

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Civita di Bagnoregio (foto mie) šŸ“ø : tutte le informazioni principali

2019-11-30 13:05:06

Definita ā€œla cittĆ  che muoreā€: una piccola frazione del Comune di Bagnoregio, nellā€™alto Lazio, al confine con lā€™Umbria, allā€™interno della meravigliosa Valle dei Calanchi, in provincia di Viterbo.

Si trova al centro della Valle dei Calanchi, tra le due valli chiamate "Fossato del Rio Torbido" e "Fossato del Rio Chiaro", che un tempo erano la via dā€™accesso che, dalla valle del Tevere, portavano fino al Lago di Bolsena.

Civita venne fondata 2500 anni fa dagli Etruschi. All'antico abitato di Civita si accedeva mediante cinque porte, mentre oggi la porta principale è la Porta di Santa Maria o della Cava, dove da secoli fanno la guardia dei leoni con una testa umana tra le zampe (simbolo degli abitanti di Bagnoregio che schiacciano i tiranni)


Per accedere si deve pagare una tassa di entrata di 5 euro, che permette al comune di compiere lavori di restauro e stabilizzazione.

Siamo nella terra di San Bonaventura, padre della Chiesa e figura centrale nel Medioevo. Terra francescana, dunque. Essendo San Bonaventura lā€™autore della biografia sulla vita del Santo dā€™Assisi.

Attraversare il paese, dallā€™aspetto Medievale e Rinascimentale , a piedi è il modo migliore per respirare il clima autentico. 


Il centro del borgo è Piazza San Donato, anticamente ne fu il foro e oggi viene chiamata ā€œla piazzettaā€. A dominare il lato frontale la facciata del Duomo di San Donato, cattedrale fino al 1699, costruita sul sito di un antichissimo tempio etrusco. La chiesa è un magnifico esempio di architettura cinquecentesca viterbese e al suo interno si può ammirare uno splendido crocifisso in legno realizzato in area fiamminga alla fine del XVI secolo.



Si possono visitare i palazzi nobiliari dei Colesanti, dei Bocca e degli Alemanni costruiti dalle importanti famiglie del viterbese nel corso del Rinascimento. In particolare, allā€™interno di Palazzo degli Alemanni si può visitare il Museo geologico e delle frane.

Il Belvedere di San Francesco offre un affaccio privilegiato su Civita di Bagnoregio.

Nella rupe sottostante è stata ritrovata una piccola necropoli etrusca. Anche la grotta di San Bonaventura, nella quale si dice che San Francesco risanò il piccolo Giovanni Fidanza, che divenne poi San Bonaventura, è in realtà una tomba a camera etrusca.

Di particolare suggestione è il cosiddetto ā€œBucaioneā€, un profondo tunnel che incide la parte più bassa dell'abitato, e che permette l'accesso, direttamente dal paese, alla Valle dei Calanchi (oggi NON agibile).


Per raggiungerlo occorre attraversare il paese e scendere verso la Valle. Questo tunnel fu realizzato il secolo scorso allargando un acquedotto romano, tutto questo per consentire il passeggio dei carri. A nord del tunnel sono visibili i resti di un antica tomba.


Durante la seconda guerra mondiale servì anche come riparo e nascondiglio.


Tante storie hanno segnato questo luogo che apre verso la Valle, dove sono visibili tracce di orti e coltivazioni oggi in gran parte abbandonate. A Bagnoregio si coltivavano le arance, grazie ai particolari microclimi generati e lo zafferano.

Scendendo verso il centro moderno di Bagnoregio, una tappa importante è la Cattedrale di San Nicola (in Piazza Cavour), originariamente conosciuta come S. Maria della Neve, sembrerebbe risalire al 440. Per volere del Vescovo Tommaso Speradio, nel 1606 la chiesa fu ufficialmente riaperta al culto e dedicata a S. Nicola di Bari. Successivamente al violento terremoto del 1695, che devastò Civita e con essa la chiesa di San Donato, la Santa Sede decise di trasferirvi a Cattedrale.
Fu così che nel 1700, in seguito ad ulteriori lavori di restauro ed ampliamento, venne consacrata ai due Santi Nicola e Donato.

Allā€™interno sono conservate opere di grande valore:

-una bibbia del XII secolo in pergamena, probabilmente appartenuta a San Bonaventura;

-un dipinto del Vanni raffigurante la Maddalena;

-una teca realizzata in oro e argento raffigurante un braccio benedicente e contenente le ossa del braccio di San Bonaventura.

Interessanti festività del Paese sono:


Il Palio della Tonna che anima il paese due volte lā€™anno, la prima domenica di giugno e poi ancora la seconda di settembre. Tonna, ovvero tonda, è la piazza centrale del borgo, sorvegliata dalla Chiesa di San Donato; e i fantini che si contendono il Palio della Tonna la girano in tondo per tre volte a dorso dā€™asino. È un retaggio, di unā€™epoca, neppure così lontana, in cui gli asini erano lā€™unico mezzo di trasporto capace di inerpicarsi fino al paese.

Il Presepe Vivente apre le porte nelle date 26-28-29 dicembre 2019 e 1-4-5-6 gennaio 2020.