Maria Livia Bruschi Olivotto

Cibi & Bevande

VAJONT (PER NON DIMENTICARE) Ritorno alle origini

2019-07-08 02:22:21

Ritorno con piacere e con un poco di malinconia. Il piacere di capire che la vita prosegue malgrado tutto, di capire che essere qui oggi è una fortuna. La malinconia per tutti i parenti persi in quella terribile tragedia. Longarone oggi: vi invito a vedere il video allegato(tratto daYoutube)

Longarone prima e dopo il disastro.

Ero piccola, molto piccola quando sono emigrata in svizzera. Avevo solo 6 anni.

Un cugino di papà voleva tenermi con lui a Longarone . Abitava proprio vicino alla chiesa. Tanti emigranti lasciavano i figli ai parenti quando emigravano. Chi solo i primi anni, chi per problemi di lingua (specialmente chi si recava in Germania) anche fino al termine della scuola.

Fortunatamente mio padre non  accettò la sua richiesta altrimenti potevo anch'io essere tra le vittime. Da parte di mamma e di papà abbiamo perso 60 parenti. 

la valle del Vajont. Sullo sfondo la diga e il monte Toc. 

I circa 25 milioni di metri cubi d'acqua che riuscirono a scavalcare la diga distruggendo così  i paesi di Longarone Pirago  Rivalta, Fae' e Villanova i paesi quasi completamente rasi al suolo.Le vittime sono state ca 2000.  "È stato stimato che l'onda d'urto dovuta allo spostamento d'aria fosse di intensità uguale, se non addirittura superiore, a quella generata dalla bomba atomica sganciata su Hiroshima"



Atelier di Mauro Corona  a Erto

siamo tornate più volte con la speranza di vedere l'artista . Speriamo di essere più fortunati la prossima volta.

Passeggiando tra le vecchie case di Erto. 

da questo piccolo paese di montagna, i contadini si sono recati fino a Milano per far ascoltare la loro voce ( il monte Toc  mandava i suoi segnali e spesso si sentivano dei boati. La tragedia era annunciata. Le loro richieste non  furono ascoltate