L'intervista esclusiva con Katalin Kariko in hirTV

Milioni di persone devono la loro vita alla biologa ricercatrice ungherese Katalin Karikó. Questo perché la tecnologia che ha sviluppato con i suoi colleghi può dare un contributo significativo alla lotta contro l'epidemia di coronavirus. La ricercatrice è già menzionata nel mondo scientifico come vincitrice del Premio Nobel: il presentatore ha guidato la conversazione e poi si è congratulato con Katalin Karikó per il Premio Széchenyi.
Katalin Karico: "La gioia delle persone è il più grande riconoscimento per me"
Lo scorso anno ha riguardato sfide e innovazioni sia per i ricercatori che per la scienza nella lotta contro la pandemia.
Come è possibile che dalla comparsa del coronavirus all'uso del vaccino a base di mRNA ha richiesto solo pochi mesi?  ha chiesto il presentatore.
 -La tecnologia si è evoluta nel corso dei decenni, quindi le informazioni sequenziate dagli esperti cinesi potevano essere immediatamente distribuite ai ricercatori. In più anche la tecnologia RNA, che era stata sviluppata per scopi terapeutici più di dieci anni fa, si è evoluta, ha spiegato Katalin Karikó. Ha anche sottolineato che Moderna utilizzava questa tecnologia da tre anni, ed è stata usata contro l'influenza. Inoltre questo sviluppo è stato avanzato in diverse applicazioni cliniche.
Durante la conversazione il Vice Presidente di Biontech ha affermato anche:
 -gli esperti dicono che AstraZeneca non causa coaguli di sangue. Ma è stato anche dimostrato che il vaccino Sputnik V è molto simile a Johnson & Johnson, ed è accettato in America, fornendo così una protezione adeguata.
Quindi Katalin Karikó disse che ormai  é stato dimostrato che il vaccino della Pfizer avrebbe combattuto sia la variante britannica che quella brasiliana.
Conversazione completa in lingua originale vedi qui