Marco Falasca

Hope or despair ?

2019-12-13 17:19:35

Una mia riflessione sulla fede e sul potere di autodeterminazione delle persone, attraverso scelte di speranza e non di rassegnazione: illusione o realtà ?

In questo periodo della mia vita, sto scoprendo di avere molta più fede di quanta credessi. E' duro ammetterlo, anche con me stesso, ma non posso affermare di essere totalmente ateo, arido e materialista. Il problema, adesso, è che non so in cosa credo: Dio, Satana, la Libertà e la Volontà dell'individuo…O, piuttosto, in quel "sacro furore esistenziale", lato oscuro della mia anima, linfa costante e vitale dell'energia che mi scorre dentro - fino a farmi pensare di poter bruciare per la febbre od esplodere per l'eccessivo pompaggio dell'adrenalina nelle vene - e mi spinge a dare sempre il meglio di me, il massimo, anche nei momenti più bui e difficili, o ad essere incazzato nelle rare volte che non vinco. Odio profondamente perdere: è un dolore atroce - sembra che alla mia anima vengano inferte violente rasoiate - che non riesco proprio a sopportare! Però, ultimamente, sto riuscendo a mitigarlo: non so se questo sia un bene o un male, un segno di maturità o di vecchiaia…

Credo, nonostante tutto, di essere fortunato: almeno rispetto alla maggior parte delle persone che frequento e conosco, per tacere di tutti i disperati che popolano questa valle di lacrime e quegli  illusi che ritengono di essere destinati  a grandi cose ed invece sono solo cibo per i vermi - come tutti del resto - ed in più sono morti da tempo, morti dentro, intendo. In fondo di cosa dovrei lamentarmi? Non certo della vita professionale, ancora priva di guadagni veramente sostanziosi, ma foriera di ottime prospettive. E poi il denaro non è stato mai un problema: ho un padre il quale, pur non viziandomi al culto del "soldo facile", mi ha sempre aiutato ( e non solo in tal senso). Ed anche in questo sono fortunato. Sono fortunato ad avere un ottima salute ed un buon fisico. Viceversa il mio volto non è quello di un fotomodello, anzi…Però non si può avere tutto e anche se i miei lineamenti lasciano a desiderare, alcune significative soddisfazioni con le ragazze me le sono tolte, me le sto togliendo e - spero - me le toglierò ancora. Ma qui il discorso non può essere liquidato così semplicemente. Proprio oggi, infatti, una ragazza mi ha detto: "Sentimentalmente non sembri sereno". La ragazza ha avuto intuito. La mia vita è di fronte ad un bivio, e non mi piace nessuno dei due rami nei quali la strada si divide: restare così come sono - instabile e sregolato - o trovare una ragazza con la quale instaurare una relazione duratura. Quest'ultima prospettiva mi atterrisce nella misura in cui, inevitabilmente, conduce - o rischia di condurre - al matrimonio. Ma non voglio neanche restare completamente come sono e da questa indecisione, nascono tormento, sofferenza, angoscia. E rabbia: al pensiero che, comunque vada a finire, non avrò deciso io ma il Fato!