Marco El Greco Del Barba

Founder Senior

Tutto il mondo in piazza per la Giornata Mondiale Contro la Violenza sulle Donne : un messaggio di Pace Amore e Rispetto !

2019-11-25 22:31:13

7 milioni di donne solo in Italia. Una su tre. Niente come i numeri può essere più esaustivo, e in questo caso, allarmante. Il conteggio straziante dei casi di violenza fisica o sessuale in Italia delinea un'emergenza tossica e letale: nel 2018 l'Istat ha rilevato 142 donne vittime di femminicidio..

nel 2018 l'Istat ha rilevato 142 donne vittime di femminicidio, un numero in crescita rispetto all'anno precedente, e 94 quelle registrate nei primi dieci mesi del 2019), una piaga sempre più preoccupante, in ogni angolo del mondo (si parla di un miliardo e duecento milioni di donne vittime di violenza e cinquantamila uccise da componenti della propria famiglia). Perché i numeri sono drammatic, ma dietro i numeri ci sono le persone e le storie personali, tutte diverse e tutte terribili. La Giornata mondiale contro la violenza sulle donne, fissata dalle Nazioni Unite il 25 novembre, rappresenta il momento più importante dell'anno per parlare, informare, sensibilizzare su un problema che ha toccato vette preoccupanti.. Per questo, nel weekend si sono tenuti diversi cortei in tutto il mondo per ricordare le vittime, urlare a gran voce più incisività e concretezza governativa nel maneggiare il preoccupante disastro sociale e sottolineare la necessità di una metamorfosi culturale volta alla parità di genere tutto tondo, come primo step fondamentale per spezzare la catena della legitimità della violenza e della prevaricazione...

Da Roma a Parigi passando per Bruxelles e Milano, dove in occasione del WeWorld Festival, l'evento di WeWorld Onlus, la Fondazione impegnata da oltre vent'anni nella difesa di donne e bambini in Italia e nel mondo, si sono alternati Roberto Saviano (al Teatro Litta con un monologo inedito con protagonisti le donne e i bambini ndr) e l'attivista del Kenya Ledi Meingati, per la prima volta in Europa a portare la propria testimonianza da vittima di mutilazioni genitali femminili ad attrice del cambiamento. 


La marcia coloratissima a Roma organizzata dal collettivo femminista Non una di meno è stata una delle più rappresentative del Vecchio Continente ("Più di 100.000 in piazza. Corpi, colori, simboli, voci, lacrime, gioia si fondono in un solo grido : Non Una Di Meno! Insieme siamo la marea pronta a cambiare il mondo!", hanno scritto su Instagram, fieri della partecipazione molto sentita), perché anche se il Codice Rosso sta cambiando il modo di approcciarsi a chi sporge denuncia, garantendo un intervento più rapido e dando la possibilità alla polizia giudiziaria di comunicare immediatamente al PM le notizie di reato, anche in forma orale, c'è ancora molto, moltissimo, da fare. 


I volti delle donne e delle ragazze (ma sono anche tanti gli uomini e i ragazzi) che con orgoglio hanno rivendicato le loro libertà e hanno detto il loro no a ogni forma di violenza contro le donne, valgono più di mille parole. Avvolti dai pañuelos fuxia mutuati dalla campagna argentina per l'aborto legale e con i pugni di fuoco simbolo di rivolta, (in molti con il naso da clown per ricordare El Mimo, la donna trovata senza vita in Cile e diventato simbolo della violenza della dittatura di Piñera oppure con la maschera di Lucha Y Siesta, il centro antiviolenza capitolino a rischio sfratto ndr), hanno fatto sentire la propria voce sempre in modo pacifico ma fortemente simbolico. Si è scesi in piazza anche a Bari, Messina, Bergamo, Bologna, Cuneo, Torino, sempre con la stessa mission e lo stesso ardore. 


l viola, il colore dei lividi e delle percosse, è stato il fil rouge d'impatto della manifestazione di Parigi #NousToutes, che ha invaso le strade della capitale francese a un mese dalla manifestazione delle Femen organizzata al cimitero di Montparnasse e dalla decisione del governo Macron di stanziare più di un miliardo di euro nella battaglia per la parità di genere e contro il femminicidio. Lo stesso colore ha vestito le strade di Istanbul e di Bruxelles, uno dei cortei più popolati, mentre in Guatemala le persone sono scese in piazza per commemorare l'ennesima vittima della violenza sulle donne (nel Paese sono state uccise 571 donne dall'inizio dell'anno). Una battaglia che non conosce confini e da combattere insieme, mano nella mano.