Mantra Yoga

Yoga & Discipline Orientali

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Yoga & Discipline Orientali

(LVG 4di5) Quel bellissimo sentiero a zig-zag verso la Verità

2021-02-18 09:23:58

Pensare in termini probabilistici, piuttosto che assoluti, è la chiave per vivere felici e aumenta le probabilità in tuo favore per poter raggiungere migliori risultati nel tempo perché ti permette di affrontare una decisione alla volta.

Siamo alla quarta lezione del minicorso “La Vita è un Gioco” (LVG). Fin qui abbiamo visto l’importanza di ciò che viene definito il mindset (Link LVG#01), la teoria dei sistemi (Link LVG#02) e infine il potere del servire gli altri (Link LVG#03), ossia del dare prima di ricevere.
Ora parleremo del vantaggio di pensare in termini probabilistici piuttosto che assoluti e soprattutto come puoi aumentare le probabilità in tuo favore per poter raggiungere migliori risultati nel tempo (il gioco infinito di cui parlavamo nel primo articolo di questa serie).
Questo è un articolo breve perché so che fino a questo punto hai tanto da pensare e vorrei che ti fermassi un attimo a riflettere, prima di arrivare alla prossima e ultima lezione.
Molti ritengono che ci sia sempre “il modo giusto” o “il modo migliore” per raggiungere i propri obiettivi:

  • Attivare il pensiero consapevole
  • Usare il pensiero positivo
  • Fare leva sui nostri punti di forza
  • Colmare i punti di debolezza
  • Abbandonare ogni desiderio
  • Annullare la propria personalità e fondersi nell’Uno
  • Mettersi a mani giunte e pregare
  • Cantare quel mantra che risolverà i problemi al posto nostro
  • La lista prosegue a lungo…

Il concetto è sempre il medesimo: segui il metodo, copialo e avrai gli stessi risultati, o addirittura migliori, del guru che te li sta insegnando. Oppure, se vuoi essere umile e quindi nascondi le forze inferiori che stanno lavorando contro di te, dirai che potrai almeno avvicinarti a lui.
Ma c’è un problema con questo tipo di approccio…
Nella mia esperienza nella quale ho visto molti ricercatori, spiritualisti e maestri, non ho mai visto che questi metodi fossero realmente la causa dei tanti successi di cui sono stato testimone.
Non sto dicendo che non funzionano, ci mancherebbe, ma quello che dico è che non sono la ragione che portano ad aver raggiunto i propri obiettivi.
Ma aspetta, e tutte le persone che, attraverso la loro testimonianza, danno ragione ai metodi che hanno messo in pratica con tanto successo? E tutti quelli che finalmente hanno raggiunto la serenità della mente, un senso di partecipazione con la vita e una connessione con la loro parte interiore? Sono forse degli impostori?
Ovviamente no, almeno per quanto ne so. La maggior parte però sono esempi di ciò che viene chiamato “pregiudizio del sopravvissuto”, ossia quel fenomeno che accade quando, per determinare se qualcosa funziona o meno, prendiamo come esempio solo chi ha avuto successo (il sopravvissuto appunto), invece che tutti coloro che c’hanno provato ma non ci sono riusciti.
Un mio mentore nell’ambito della scrittura, un giorno mi ha fatto riflettere dicendo: se ti dicessi che Bill Gates, Warren Buffett, Mark Cuban, Elon Musk, e Jeff Bezos meditano ogni mattina, potremmo affermare con sicurezza che basta meditare per diventare multimiliardari?
Purtroppo no, perché la stragrande maggioranza delle persone che meditano non lo sono. Quindi, non possiamo tirare delle conclusioni di carattere generale osservando solo chi è diventato miliardario, senza guardare tutti coloro che meditano e magari sono poveri. E non possiamo nemmeno dire il contrario, ossia che meditare rende poveri. Sei d’accordo?
Quindi, come possiamo risolvere questo problema?
Invece che pensare in termini assoluti, nella continua ricerca del metodo perfetto, dell’esatta procedura, dell’ultima strategia spirituale, dovremmo iniziare a pensare in termini di probabilità ossia cosa ci avvicina di più a ciò che vorremmo raggiungere.
Ad esempio, nello scorso articolo parlavamo dell’importanza del dare prima di aspettarsi di ricevere, ossia di servire gli altri e di essere un contributo attivo alla loro felicità, prima di pensare alla propria.
Questo atteggiamo è la causa del nostro successo? Certamente no. Credo però che dia un grande contributo al nostro successo perché ci aiuta a metterci nella giusta prospettiva e soprattutto nella giusta posizione per fare accadere delle cose nella nostra vita.
In questo esempio ho due scelte, aiutare la persona che ho di fronte o vederla in base all’utilità che ha per me.
Ritengo che il primo approccio aumenti drasticamente la possibilità di essere felice, in base all’esperienza personale, a ciò che vedo intorno a me, agli esempi e a ciò che ho studiato. 
Ma l’aspetto più importante di questo tipo di approccio, ossia di pensare in termini probabilistici, è il fatto che affronta una decisione alla volta, rendendo il percorso molto più semplice.
Ovviamente è necessario avere un obiettivo finale, altrimenti modificheremo la nostra rotta ad ogni passo, ma nello stesso tempo il percorso dovrà essere pensato nel qui e ora, in base al tempo, al luogo e alle circostanze.
Qualsiasi passo facciamo rispetto un dato punto di partenza, sentiremo la necessità di migliorarci o la sensazione che abbiamo sbagliato, che non riusciamo a proseguire oltre o che dovremmo tornare indietro e ripartire.
Però, se disegniamo una mappa del nostro percorso ci accorgeremo che comunque abbiamo fatti dei progressi, ma secondo un movimento a zig-zag. Magari andiamo a destra o a sinistra, cambiamo una strada in favore di un’altra e poi di un’altra ancora.
Forse in realtà non esiste proprio una linea perfettamente retta che ti porta da A a B: è una di quelle cose che può accadere solo su di un perfetto piano euclideo, che infatti rimane teorico.
Nella realtà della nostra vita, man mano che procediamo veniamo influenzati da ciò che incontriamo, sia in negativo che in positivo, e così cambiamo anche noi insieme al percorso. Un po’ di distacco qua, un pizzico di mitezza e misericordia di là, a volte il sentiero si fa stretto, altre largo…

Dovremmo quindi procedere verso la verità ben sapendo che non si mostra sempre nitida davanti a noi come se fosse un faro, o comunque spesso non siamo nella giusta prospettiva per comprendere la sua perfezione.
Ecco perché dovremmo proseguire dove lei ci conduce, senza schemi fissi e assoluti, che andrebbero a sabotare il buon esito dell’operazione, la nostra felicità ed evoluzione.
Non aver timore di girare a destra e poi a sinistra, ma fai il necessario per raggiungere la verità, che risiede nella felicità di tutti gli esseri e quindi anche di te. Fai le tue scelte, ogni giorno.
E nemmeno preoccupati di come appare la tua strada agli altri, perché nel percorso spirituale non si cerca la pulizia assoluta.
Se mi guardo indietro, in qualche modo sono felice perché il mio sentiero sembra un pasticcio: ho fatto tante esperienze, mi sono lasciato influenzare da varie correnti spirituali, a volte lo zen, a volte i santi cristiani, altri i mistici orientali, in alcuni momenti questo e in altri quello.
Ma ogni singola influenza è esplosa all’interno della mia vita. Non mi ero mai interessato realmente al percorso spirituale prima di incontrare la Bhagavad Gita, così, quando ho incontrato i mistici di ogni tradizione nel mio sentiero mi sono tuffato nella loro dimensione avendo il messaggio della Bhagavad Gita come faro e vedendo questi nuovi aiuti come un nuovo pezzo di strada verso la verità.
Il punto di riferimento che mi ero creato interiormente mi ha permesso di non perdere l’orientamento e non confondermi nei miei obiettivi. In questo modo, procedendo a zig-zag ne ho tratto un enorme beneficio.
La gentilezza, l’austerità e il distacco dal mondo degli eremiti buddhisti mi hanno lasciato un segno lieve e duraturo, anche se non ho abbracciato completamente la loro tradizione. Così la misericordia, compassione e preghiera della tradizione cristiana.

Ad ogni passo, una scelta, ad ogni scelta un nuovo sapore, ad ogni sapore un nuovo modo di vedere la realtà. 

Cerchiamo quindi di non pensare alla nostra vita come ad un curriculum ma come ad una poesia che diventa infine una preghiera. La nostra personale e unica preghiera.
Oppure ad una collezione di preghiere informali ma consapevoli, che non sono sempre dritte e precise come le frecce di Arjuna, il grande guerriero del Mahabharata, ma appunto seguono con successo il percorso a zig-zag verso la verità interiore.

La via interiore in realtà non è un processo ascendente, non siamo noi che saliamo perché in realtà è il piano divino che scende, che si fa strada nelle nostre vite, che getta ponti e apre varchi.


Immagina di voler scalare una montagna. Partire con l’idea fissa che andrai su in linea retta, costi quel che costi, è abbastanza immaturo ed enormemente inefficace. Ogni passo sarà fonte di frustrazione perché non si conformerà al tuo piano assoluto di scalata.
Salire invece guardando di volta in volta dove conviene procedere, avendo in mente che è la vetta l’obiettivo, ti permette di essere più elastico, agile e in sintonia con ciò che man mano dovrai affrontare, non credi?
Ogni passo sarà una scelta, anche quella di fermarsi un attimo per riposare, recuperare energia e progettare un possibile percorso di lì in poi. Ogni momento sarà fonte di appagamento perché avrai la consapevolezza di ciò che stai facendo.
Ogni piccolo e grande aspetto del tuo percorso, quindi ogni tua scelta, ha la possibilità di essere un vero e proprio ponte verso la tappa successiva nel sentiero della tua felicità. 
Ecco un piccolo esempio dell'esperienza che abbiamo vissuto insieme fino a qui:

  • Penso che il mantra yoga sia uno strumento davvero utile per raggiungere i propri obiettivi, ovviamente accompagnato dal giusto approccio e con le corrette procedure. Lo pratico da molti anni e ho avuto la fortuna di conoscere persone molto più esperte di me che mi hanno aiutato e fortunatamente lo fanno ancora;
  • Quando ti ho invitato ad accedere al canale “Mantra Yoga”, non ti ho subito chiesto di iscriverti alla pagina, ma ho preferito darti delle informazioni riguardo questo metodo e su di me. Perché? Perché credo che renderlo disponibile a chiunque sia interessato, aumenterà la probabilità di instaurare una relazione felice e appagante tra di noi. Parte del processo del renderti una persona felice sta nel farti ottenere un risultato significativo dall'interazione con me e il mio mondo.
  • Questo mini-corso “La Vita è un Gioco” (LVG) che stai seguendo è completamente gratuito e se credi che alla fine cercherò di venderti qualcosa, ti sbagli. Ho scritto questi articoli perché spero che tu ne tragga valore e che comprenda ancora di più l’idea che sta alla base del Mantra Yoga, che non è una semplice tecnica, ma una tecnologia altamente scientifica per raggiungere i propri obiettivi.
  • Ovviamente sto pensando a dei corsi più avanzati, in base al livello di chi partecipa, ma non ti incoraggio a comprarli se non ti senti di farlo. Anzi, prima di metterli a punto chiederò proprio a te di cosa hai bisogno, proprio per onorare il rapporto che si sta creando tra di noi. A prima vista questo sembra contro-produttivo, ma in realtà sto seminando a lungo termine (e giocando ad un gioco infinito) e credo che trattare come dei cari amici le persone che entrano in contatto con me, e guardare al loro miglior interesse, aumenterà drasticamente la probabilità di creare delle persone felici quando arriverà il momento giusto per loro.
  • Ho delle idee sui corsi che vorrei fare per aiutarti ad usare il mantra yoga come strumento per migliorare la tua vita e il tuo senso di appagamento, ma non sono idee fisse e aspettano di confrontarsi con le tue esigenze personali, con le tue necessità. Ho quindi un piano a lungo termine ma non ho progettato ogni dettaglio del percorso perché si vuole conformare al cammino che faremo insieme, io e te. Ogni scelta diventa quindi una piccola scelta e, conoscendo le possibilità del mantra yoga, ho la sicurezza che sarà un successo.
  • Progettare e realizzare questo processo mi appaga di per sé perché sento che sto facendo del bene e che sto aiutando le persone ad avvicinarsi gradualmente ad uno strumento che ha la capacità di trasformare radicalmente le loro vite, in meglio.

Questo approccio cerco di metterlo in pratica in ogni cosa che faccio e ogni aspetto della mia vita ed è quello che suggerisco anche a te di fare. Non sempre mi riesce, ma so che è la strada giusta.
Abbiamo visto che non ci sono pulsanti magici che ti garantiscono il risultato e questo significa che dobbiamo lavorare ogni giorno, in ogni decisione che compiamo, per far pendere la bilancia sempre di più verso il nostro successo (qualunque declinazione tu voglia dare a questo termine).
Nel tempo, l’impatto di queste piccole e semplici decisioni è travolgente e la tua vita cambierà in meglio, inevitabilmente (che e ciò di cui parleremo la prossima volta).
Ora ti chiedo, quale piccola decisione hai preso, o che potresti prendere, che potrebbe aumentare le probabilità di successo nella tua vita?
Om tat sat,
Andrea (Ananda Kishor)

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