Mamma Oggi

Founder Junior

In Finlandia i bimbi a scuola imparano a capire cosa sono le “fake news”

2020-05-15 12:17:43

Uno degli obiettivi principali che la scuola dovrebbe prefiggersi è quello di formare cittadini attivi e responsabili. Come fare? Dotando i più piccoli degli strumenti più adatti per discernere la verità dalla menzogna. Oggi si parla tanto di “fake news“: ecco perchè condivido con voi questa notizia

Certo noi italiani abbiamo molto da imparare dai Paesi del Nord Europa, ad esempio dalla Finlandia, dove in classe i bambini vengono guidati nell’individuazione delle “fake news”, di cui oggi purtroppo i media sono pieni, soprattutto la Rete.

In Finlandia questo aspetto è considerato così importante al punto da istituire una materia scolastica vera e propri, che aiuta appunto i bambini a districarsi nei meandri della disinformazione che purtroppo ci bombarda in ogni settore.

Certo, questo paese è da sempre uno dei più innovativi in Europa nel campo dell’istruzione. Non è certo un caso che qui gli studenti, fin dalle scuole elementari, imparano ad individuare le fonti di notizie che non sono affidabili e quindi a smascherare quelle false. In Finlandia è stato introdotta l’alfabetizzazione giornalistica e vengono impartite le istruzioni di pensiero critico all’interno dei programmi scolastici nazionali.

Durante le lezioni di matematica gli alunni imparano a capire come vengono manipolati i dati statistici, mentre-studiando Arte- si accorgono di come sia possibile alterare il significato di un’immagine. Durante le ore dedicate allo studio della Storia, i bambini insieme ai docenti scoprono come analizzare una campagna di propaganda, in cui spesso le parole vengono utilizzate per confondere, ingannare e fuorviare gli altri.

Se uno degli obiettivi finali della Scuola è quello di formare cittadini consapevoli, impegnati e attivi, capaci di pensare in modo critico e quindi autonomo, è tra i banchi che dovrebbero cominciare a discernere le notizie “buone” da quelle “cattive”, imparando a condividerle poi in maniera corretta, responsabile e rispettosa degli altri.

E noi, in Italia? Siamo distanti anni luce dall’organizzazione scolastica finlandese, ma potremmo pensare al futuro prendendo spunto da queste nazioni “virtuose”. Che ne pensate?