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In Cina morti due studenti durante l’ora di educazione fisica: indossavano la mascherina

2020-05-07 13:23:36

Due ragazzini di appena 14 e 15 anni, residenti in città diverse, sono morti in Cina per arresto cardiaco e problemi di respirazione. Entrambi i decessi sono avvenuti mentre i ragazzi erano impegnati a svolgere attività fisica durante l’orario scolastico, e tutti e due indossavano la mascherina.

Secondo i genitori è sicuro il nesso tra la mascherina (ritenuta obbligatoria durante le lezioni in ambito scolastico) e il malore che ha condotto i due ragazzini, che erano sani e senza alcuna patologia pregressa, alla morte.


Dopo questi due decessi avvenuti in circostanze similari, le scuole cinesi hanno deciso di annullare gli esami obbligatori di educazione fisica.


“Indossava una mascherina mentre correva in pista da corsa, poi all’improvviso è caduto all’indietro e ha sbattuto la testa per terra. Il suo insegnante e compagni di classe hanno cercato di rianimarlo e farlo alzare”. Il ragazzo è stato poi portato in ospedale e il certificato di morte parlava di ‘arresto cardiaco improvviso’, pur senza aver fatto l’autopsia sul corpo.


Sospetto che sia avvenuto perché indossava una mascherina. C’era il sole e la loro lezione di educazione fisica era nel pomeriggio e c’era caldo. Non si doveva indossare una mascherina durante la corsa”. Questo ha riferito Li, uno dei genitori del ragazzino morto mentre sosteneva gli esami di educazione fisica, consistenti nel percorrere mille metri con la mascherina al volto.


In questi giorni in cui le temperature sono più alte del normale, camminare o correre con la mascherina potrebbe rivelarsi difficoltoso (soprattutto per alcuni soggetti), oppure addirittura rischioso per altri. La maggior parte dei medici specializzati in Medicina dello Sport sostengono infatti che  l’uso della mascherina “può, da un lato ridurre l’afflusso di aria, quindi l’apporto di O2 ai polmoni, dall’altro provocare un ‘intrappolamento’ dell’anidride carbonica espirata. Una scarsa eliminazione di anidride carbonica, quindi il suo accumulo nell’involucro della maschera, determina una autorespirazione della stessa; l’aumento della CO2 nel sangue stimola ulteriormente l’iperventilazione, già in parte presente per l’attività fisica in atto, potendo determinare giramenti di testa e, nei casi più gravi, sensazioni di svenimento”.


Non è il caso, inoltre, di indossare la mascherina mentre si è da soli in macchina. Non trasformiamo una dispositivo di protezione in un accessorio obbligatorio tout court, che si utilizza senza criterio e buon senso. Cerchiamo di ascoltare di più il nostro corpo, e di avvertire il malessere prima che possa provocare danni anche gravi.