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IL DRAGO DI NIETZSCHE: la metafora del copione educativo

2021-03-16 15:31:24

L'educazione che ciascuno di noi ha ricevuto è come una pelle che ci è stata messa. Vi propongo il contributo di Daniele Novara, pedagogista e autore.

Occorre mettere le persone nella condizione di liberarsi dall’incombenza esistenziale di copioni educativi che possono impedire di crescere.
«Come dice Nietzsche le trasformazioni del nostro spirito sono tre e possono essere rappresentate da tre animali: il cammello, il leone, il drago. Il cammello simboleggia l’infanzia, come stagione eteronoma della nostra vita, marcata quindi dall’obbedienza, dall’accettare sulle nostre spalle tutto il carico degli obblighi e doveri sociali che ci devono essere insegnati e che dobbiamo accettare.
Quando il cammello ha caricato tutto il peso degli obblighi sulle sue spalle va nel deserto dove si trasforma in un leone, che rappresenta l’entrata nella vita adulta.
Più avremo obbedito e appreso, e dunque più carico sarà il cammello, più forte sarà il leone che nascerà.
Egli appare con un unico compito, quello di uccidere il drago che si chiama “tu devi”.
Ogni scaglia della sua corazza porta questa scritta: esse rappresentano quell’eteronomia di cui dobbiamo sbarazzarci all’uscita dall’infanzia per poter essere autonomi e realizzare i nostri progetti.
La lotta contro il drago è difficile e pericolosa, ma quello che ci aspetta dopo averlo vinto è la possibilità di trasformarci in “bambini”.
Cioè in adulti capaci di reversibilità, capaci di rivedere il mondo e le esperienze con gli occhi già usati nel passato, ma non ritornando per questo infantili, anzi scoprendo altre dimensioni di conoscenza».
(citazione di D. Fabbri estratto da "La grammatica dei conflitti", Daniele Novara, ed. Sonda).

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